Sognare di essere morti
Sognare di essere morti il proprio funerale
Sognare di essere morti : buongiorno Sara Luce, il sogno che volevo raccontare, è stato così reale, completo (mai interrotto come a volte capita nei sogni), oltretutto dall'età di 12anni mi sono accorta che accadevano cose strane, i miei genitori per non farmi preoccupare, mi tranquillizzavano con frasi tipo "hai visto male, hai capito male".
Comunque nel mese di giugno di quest'anno sono andata a Sulmona per far visita a mia madre e a mio fratello, la notte feci questo sogno, ma non sapevo che la stessa notte anche mio fratello fece un sogno simile al mio.
La mattina chiesi a mio fratello di accompagnarmi al cimitero per mettere i fiori a nostro padre morto 5 anni fa, mentre eravamo lì vedevo mio fratello un po' turbato, silenzioso, gli chiesi come mai del suo silenzio, mi rispose "Sai ho sognato un qualcosa di brutto ma anche bello", lo guardai sbalordita e gli dissi "Dai raccontami il tuo, perché anch'io ho sognato qualcosa di bello sta notte".
Raccontò che nel sogno vedeva il suo funerale in chiesa, lui era in alto e piangeva disperato perché non voleva lasciare la sua famiglia, allora un Angelo gli disse di seguirlo il Signore voleva parlargli.
Quando ebbe di fronte il Signore mio fratello lo supplicò di rimandarlo giù tra noi, allora il Signore lo invitò a sedersi affianco a lui perché voleva fargli vedere se la sua vita era stata condotta nel giusto, mio fratello ammise che qualche peccatuccio l'aveva commesso ma non per questo meritava di morire.
Il Signore rispose "Non sono peccati gravi, non li hai fatti in cattiva fede, però ora dimmi, chi è quell'uomo che ha chiesto di parlare?" ( nel frattempo si stava svolgendo il funerale di mio fratello); mio fratello sbigottito risponde "E' mio cognato" ( cioè mio marito, purtroppo ateo); mio marito in lacrime aveva chiesto di leggere una lettera che aveva scritto per mio fratello, ed era una lettera piena d'amore.
Mio fratello non se l'aspettava anche perché sapeva che era ateo. Il Signore compiaciuto guardò mio fratello e disse "Grazie a te è entrato un non credente nella mia casa, vedi che qualcosa di buono hai seminato? Io ti voglio ricompensare, ti farò tornare giù dalla tua famiglia, ma in cambio tuo cognato dovrà credere nel miracolo, altrimenti tornerai da me".
Ovviamente mio fratello accettò, l'unica preoccupazione era se il cognato non avesse creduto nel miracolo.
Si svegliò chiuso nella bara, iniziò a urlare, dare pugni per farsi aprire, tutti sentimmo i rumori nella bara, ci furono momenti di panico e un fuggi fuggi dallo spavento; si fecero coraggio i suoi amici e aprirono la bara, mio fratello saltò fuori e noi rimanemmo a fissarlo increduli, gli si avvicinarono i parroci che lo portarono in sagrestia, lì dopo che si fu ripreso raccontò il patto che aveva fatto con il Signore, e quindi ora tutto dipendeva dal cognato.
Chiamarono il cognato in sagrestia e gli chiesero se secondo lui il Signore aveva interceduto, tutti temevano la risposta specie mio fratello, mio marito rispose "Certamente è un miracolo non potrebbe essere diversamente", così mio fratello ebbe la possibilità di rimanere con noi.
Il mio sogno nella stessa notte fu che mi trovavo in un posto semibuio, ero con altre persone e tutti vestiti molto eleganti come per andare in una festa, davanti a noi c'erano due ascensori un uomo ci disse che quando si sarebbero aperte le porte di stare attenti e prendere solo quelli che salivano in su, mai prenderli per scendere, però eravamo preoccupati non capivamo quando andavano in giù o in su.
Le porte si aprirono ma nessuno di noi entrava, avevamo paura di sbagliare, così si palesò una creatura quasi evanescente che ci invitò a entrare. Dentro l'ascensore vidi che si palesarono altre due ragazze anch'esse evanescenti, quando si aprirono le porte degli ascensori ai nostri occhi si presentò un paesaggio di una natura meravigliosa, colori che facevano rimanere attoniti, fermi ad esclamare per tanta bellezza, quello splendore fatto di colline e pianure, tante tonalità di verde, il cielo era di un azzurro limpido senza nuvole.
Molte persone ci vennero incontro per salutarci erano sorridenti, felici, gioiosi, le ragazze che erano con noi in ascensore non erano più evanescenti ma bensì ora vestivano con tuniche bianche, una di loro disse che era venuto il momento di divederci, un gruppo era libero di andare con quelle persone, altre di visitare il posto e volendo potevano scegliere il posto dove vivere, io con altre tre persone ci dissero di seguirle.
Camminavano per una stradina come di campagna, mi piaceva tutto di quel posto, giardini meravigliosi, viali alberati, uccelli incantevoli, fiori bellissimi, e poi un clima che dava sollievo, invogliava a stare fuori. Quando arrivammo mi trovai di fronte un bel caseggiato in pietre, entrammo e mi ritrovai in un immenso salone molto luminoso, davanti a me c'erano altre persone (in fila), a turno si entrava in un'altra stanza, nel frattempo mi guardavo attorno e mi accorsi che molte pareti erano di tele bianche e c'era un leggero venticello che le muoveva, udii il rumore dell'acqua e vidi che c'era un piccolo fiume che costeggiava il caseggiato, ero talmente esterrefatta che non mi ponevo nessuna domanda, mi incuriosiva e mi soffermavo nel guardare.
Arrivò il mio turno ed entrai in quella stanza, rimasi paralizzata sulla porta non potevo credere a quello che vedevo, nel mezzo della stanza c'era una vasca in pietra grigio levigata grande molto grande, dentro la vasca si riversava l'acqua che scendeva da una cascata rocciosa, le pareti anche li erano di tela bianche. C'erano donne vestite con tuniche bianche, alcune di loro scherzavano, ridevano, come se fossero amiche da chissà quanto tempo, una di loro mi notò e mi disse di farmi avanti, con una voce molto dolce mi spiegò che mi avrebbero tolto i vestiti e fatta entrare nella vasca, "No" le risposi, non volevo, perché mai dovevo spogliarmi e bagnarmi nella vasca, iniziai a piangere e volevo tornare a casa da mio marito e mio figlio, volevo la mia famiglia, lei con il suo volto dolce mi spiegò che era quella la mia casa ora, che ero trapassata, ora siamo noi la tua famiglia mi disse, ma io non ricordavo nulla del mio trapasso, ero scossa ma accettai quella che era adesso la mia vita.
Mi tolsero i vestiti e mi fecero entrare dentro la vasca, l'acqua era fresca, mi immersi, chiusi gli occhi, mi rilassai e dal mio corpo andò via il dolore di una vita, andò via l'ansia, la depressione, dentro di me prendeva vita la serenità, la gioia, la voglia di vivere, la condivisione del bene.
Mi fecero uscire dalla vasca e mi misero una tunica bianca come la loro, allora chiesi se avessi dovuto lavorare li, con loro, mi rispose "No" sarebbe venuto un angelo a prendermi e mi avrebbe insegnato a salvare le anime ... "Come salvare le anime? non ne sono capace" risposi.
Mentre rispondevo questo ecco che un bellissimo Angelo arrivò, era una ragazza, mi accarezzò sulla guancia e mi disse di non preoccuparmi avrei imparato presto "Ma per prima cosa" disse "ti farò vedere dove viviamo, poi troveremo un posto dove abiterai".
Mi fidai, così volammo in alto e potei vedere ancora meglio che posto splendido fosse, vidi piccoli villaggi di case immersi nel verde, giardini curatissimi, e laghi come specchi d'acqua.
Il mio sogno finisce così, ma al mio risveglio quel senso di beatitudine mi ha accompagnato per giorni, chiamarlo sogno è strano perché di sogni ne ho fatti ma nessuno così veritiero e vissuto.
Quello che non capisco è perché nella stessa notte due fratelli hanno sognato di essere morti? qual'è il significato?
Grazie Sara Luce
Sognare di essere morti il proprio funerale sono parole di Maria Assunta
Sognare di essere morti il proprio funerale
Sognare di essere morti
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