02.11.2005
Vi saluto fratelli.
Come sempre, ci incontriamo nella Luce e nell'Amore dei nostri Esseri.
Anche questa sera, insieme a voi, leveremo un lembo di quelle innumerevoli bende che ricoprono la Verità, la Verità nuda. Nell'interminabile tempo del vostro tempo, quanti involucri si sono depositati occultando la Conoscenza, occultando lo splendore dell'Essere? è legittima e naturale dunque la fatica cui soggiacciono oggi i nostri fratelli nel mettere a nudo quegli spiragli di Verità che, una volta individuati, diventeranno parte integrante della coscienza di ogni uomo.
Voi, figli miei che mi seguite da tempo, avete speso molte delle vostre risorse, avete messo in atto molte delle vostre energie per superare tutte le barriere dell'esistenza. Per molti umani sono queste barriere di conflitti interiori ed esteriori che scoraggiano ad intraprendere l'avventura della vita nella sua pienezza, nella sua totalità.
Non a caso, vi ho paragonato a degli intrepidi scalatori di vette elevate che vogliono - perchè lo hanno deciso - raggiungere la cima, non per meritare un premio o una medaglia, ma per poter spaziare con la propria vista in un infinito, in un universo il cui raggiungimento non è precluso da e ad alcuno. Molti sono quelli che intraprendono la scalata e solo pochi quelli che la portano a termine. In questa arrampicata piena di pericoli che suscitano paura, terrore e a volte anche la voglia di desistere, voi avete percorso un lungo tratto e da questo percorso così difficile e periglioso portate ancora dentro nella vostra anima qualche cicatrice recente, spesso difficile a rimarginarsi. Pertanto vi esorto ad un lavoro sempre più accurato e continuo, un lavoro di introspezione. Esso si impone quando ancora la sofferenza fa sentire la sua voce e la mente vi porta fuori strada.
C'è un metodo infallibile per la guarigione completa di tutte le ferite del corpo e dell'anima. Per spegnere il bruciore di una sofferenza mandate il vostro amore, chiedete aiuto anche a noi, chiedetelo ai vostri fratelli in carne, non isolatevi. Soffrire in silenzio, soffrire in disparte non è salutare, non è proficuo, ma ciò nonostante c'è ancora qualche nota dolente, qualche punto ancora sensibile nella vostra interiorità. Molto si è fatto da parte vostra e l'esperienza di questa esistenza comincia ad apparirvi nella sua limpidezza.
Le domande che ogni uomo si pone sono eterne come la sua storia: "Perchè sono?". "Perchè mi trovo in questa esistenza incarnativa?". "Qual è il mio percorso e quale la mia meta?".
A tutte queste domande sento che tra di voi ci sono molti fratelli che si sono date le risposte esaurienti, ma ancora qualcuno è deluso, qualcuno attende maggiori certezze nella sua vita ed è giusto che sia così se ci riferiamo a quella differenziazione, a quella cosiddetta crescita evolutiva, al percorso spirituale a cui è soggetto ogni essere incarnato. Anche per questi fratelli noi siamo qui, questa sera, per portar loro qualche aiuto in più, un po' più di conforto e soddisfazione alle loro anime. Sei qui, fratello che ti poni queste domande, siete qui fratelli, non per quegli obiettivi che la fisicità e la cultura del tempo vi propongono. Considerateli piuttosto dei riempitivi, ma considerate soltanto il necessario, l'indispensabile. L'obbiettivo di ogni creatura incarnata è il raggiungimento pieno della propria consapevolezza, il ritorno alla Casa del Padre a cui non si associa il tempo e lo spazio perchè è solo un fatto di coscienza, uno stato energeticamente non ancora visibile per voi. Esso si raggiunge attraverso degli stadi, attraverso dei cambiamenti vibrazionali e non vi si giunge per salti, bensì per sfumature sempre più profonde del sentire interiore. (1)
Anche l'uomo più abbrutito, anche l'uomo più inconsapevole ha in sè questo anelito che verrà fuori prima o poi. Esso lo guiderà verso azioni più o meno responsabili, soprattutto verso una comunione di intenti in tutto il genere umano, comunità di intenti che non è un'utopia, che non è una pallida speranza ma una certezza, la cui realizzazione, anche se è affidata alla volontà degli uomini è ascritta nel Piano di Dio. Solo su questa Terra si potrà apparentemente sconvolgere questo Piano: si potrà ignorarlo o rinnegarlo. Dico questo con fede, con fede che è certezza, certezza che mi proviene dal mio Creatore che è il nostro Creatore.
Voi spesso vi preoccupate quando guardate alla vita di oggi in base a ciò che è stato il vostro passato incarnativo e naturalmente, portandovi dietro i ricordi, ne risentite gli effetti. Non sprecate tempo, non sprecate energie su questo argomento perdendo di vista e distraendo l'attenzione dall'oggi che sembra sfuggirvi, da quell'oggi che si proietta nel passato e nel futuro. Tenete stretto fra le mani ogni attimo, con consapevolezza, perchè ciò che costruite oggi lo vedrete nel vostro futuro, perchè ciò che pensate oggi lo penserete nel vostro futuro, ciò che con amore fate oggi per i vostri fratelli e per voi stessi sarà il vostro meraviglioso domani.
Ogni attimo della vostra esistenza è prezioso, non va sprecato. Anche gli atti più semplici della vostra esistenza rendeteli sacri; la vita è sacra e va vissuta con questo spirito, con tutta la pienezza, con tutta la gioia di cui siete capaci. Quando si vive intensamente l'oggi con la mente in simbiosi col cuore nella sua massima apertura, non ci si preoccupa più del domani, non si avrà più paura di morire, non si nutrirà più alcun dubbio.
Nessuno di voi conosce il proprio futuro, e questa è una benedizione del Signore, perchè l'ignoto fa spostare l'attenzione sul presente. Il futuro non è qualcosa che è scolpito nella roccia, qualcosa di ineluttabile, qualcosa che è stato assegnato a ciascuno di voi. Molti aspetti del vostro futuro sono affidati alla vostra capacità, all'agire di oggi, a quel grado di risveglio a cui tendete; il risveglio segue al buio della notte, il risveglio subentra all'incoscienza del sogno.
Siamo tanti i Fratelli che vi seguiamo. Ad ognuno di voi è stata assegnata più di una Guida, perchè ogni fratello, pur essendo diverso dagli altri, per noi è comunque e sempre un fratello speciale con le caratteristiche proprie. Se molte problematiche vi accomunano, se molte sofferenze appaiono condivise, tuttavia c'è qualcosa in ognuno di voi che vi contraddistingue, che vi fa essere unici ed è questa unicità a cui diamo il nostro apporto perchè venga valorizzata, perchè si manifesti, faccia da sveglia, da supporto per tutti gli altri. Quando il cuore e la mente collaborano in armonia, allora voi uomini potrete fare, come avete già fatto, grandi cose. Dalle vostre mani, dalle vostre menti sono uscite grandi realizzazioni, ma non dimenticate il connubio indispensabile fra la mente e il cuore, altrimenti ci sarà sempre su di voi quella tipica scontentezza, quella che voi chiamate "depressione esistenziale".
Un figlio di Dio, quando è nella Sua Grazia, non ha sofferenze esistenziali. Il suo animo è pago, il suo animo è pieno, così pieno di grazia, così pieno di gioia da non accusare nessuna carenza, alcuna mancanza.
Allora, fratelli, quando vi sentite infelici chiedetevi cosa realmente vi manca. Fatevi giornalmente questa domanda.
Addio, fratelli.
(1) - Talvolta le Guide ci hanno detto di essere già illuminati, talaltra che l'illuminazione è improvvisa, mentre ora affermano che si raggiunge per gradi. D'altronde, anche per altre vie, attraverso altre canalizzazioni, anche attingendo a diverse fonti teologiche: induismo, buddhismo, taoismo, ebraismo, islamismo e altre, veniamo a sapere che tutte quante queste religioni convergono nell'esplicitazione delle stesse modalità. Cosicchè sembra che siano contraddittorie, non soltanto nel confronto delle une con le altre, ma anche in seno a ciascuna di esse. In effetti, non c'è alcuna contraddizione perchè, in assenza di tempo e di spazio, siamo tutti illuminati, mentre nello stato di coscienza 3D abbiamo due possibilità: una è quella della illuminazione improvvisa, l'altra per gradi, pur essendo la stessa cosa. Ritornando all'esempio cui questa nota si riferisce, quello di essere scalatori di vette, non si può negare che per raggiungere una vetta occorre tempo e fatica per arrivarci, ma una volta messo piede in cima, ecco improvvisa la meta. Un altro esempio è quello di una pentola d'acqua posta sopra una fonte di calore. Occorre del tempo affinchè, grado per grado, la temperatura raggiunga i 100 gradi. Non appena l'acqua comincia a bollire, improvvisamente l'acqua si trasmuta in vapore cambiando di stato. Sul nostro piano non possiamo prescindere dal tempo. Perciò la consapevolezza si raggiunge per gradi. Se non ci fossero le limitazioni che ostacolano, e nel contempo ci aiutano gradualmente a prendere coscienza del nostro stato, tutto l'insegnamento che le nostre Guide amorevolmente di donano non avrebbe alcun senso.
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