Testimonianze Di Fede Il Vero Valore
Testimonianze Di Fede Il Vero Valore Da Dare Alle Cose
Testimonianze Di Fede Il Vero Valore : cara Sara Luce, mi chiamo Francesca e per caso mi sono imbattuta nel tuo sito, grazie perché esistete con le vostre testimonianze date alla gente la speranza e la conoscenza che facciamo parte di un disegno e tocca solo a noi con il nostro cuore e con l’Amore e con il Loro aiuto, scoprire il vero compito e il vero valore da dare alle cose che ci circondano e al nostro cammino che facciamo, sono testimonianze che sostengono la nostra Fede.
Sono sempre stata credente e sin da bambina nel mio cammino ho sempre avuto la certezza che un Angelo, una presenza, guidava le mie scelte e i miei passi , e i miei dubbi, le mie angosce le ho sempre confidate a Gesù.
Non so se sono state esperienze angeliche quelle che ho vissuto, ma sicuramente mi hanno arricchito nel cuore la fede che già sentivo.
È vero, le ho vissute in un momento di forte dolore, il dolore dell’Anima ma da qualche parte ho letto che tanto amore hai accumulato nel cuore tanto è il dolore che viene assorbito quando lo provi ed è vero!!
Vorrei anch’io condividere le mie esperienze nella speranza che chi le legge apra il suo cuore, senza aver paura di mostrare l’Amore per ogni cosa che ci circonda e per le persone che ruotano intorno a noi.
La fede che è in noi deve rafforzarsi e crescere in noi senza nessuna prova .. ... bisogna innanzitutto credere e saper vedere con gli occhi puri l’invisibile e non solo le cose che ci fanno comodo, futili e così materiali da renderci degli esseri apatici, superficiali, boriosi e arroganti.
La prima esperienza è stata qualche mese dopo la perdita di mio padre (salito al cielo dopo una grave malattia), provavo molto dolore e avevo un immenso desiderio di sapere se era in pace e se stava bene; una notte il sogno mi ha portato a bussare ad una grande porta dove chiedevo di voler vedere mio padre, la porta si apre e davanti trovo una grande vallata avvolta da una splendida luce e ovattata nella pace, la valle è grande ed è suddivisa in tanti lotti.
Chiedo ancora dov’è mio padre e una voce dolce mi risponde che è in uno di quei lotti in attesa di salire.
Mi sveglio e mi rendo conto che è un sogno, ma dentro nel mio cuore ho già un po’ di quella pace che ho respirato.
La notte dopo ecco che arriva mio padre, sono nel mio letto e lui entra nella mia camera da letto, il suo corpo è tutto trasparente, viene verso di me mi bacia e mi dice di stare tranquilla, lui stava bene ed era in pace.
Un sussulto mi fa svegliare e di colpo il blocco di dolore che chiudeva il mio stomaco era sparito.
La pace e la gioia avevano preso il suo posto.
La seconda esperienza l’ho avuta dopo la notizia che la Santa Madre Maria Teresa di Calcutta era deceduta, mi piaceva la sua immagine e ammiravo molto la veste e l’amore di Madre che donava, nelle sue apparizioni mi trasmetteva luce.
Il giorno dopo la notizia, mentre mi vestivo, la sua visione mi incitava ad aprire il mio cuore e di andare senza paura; per pigrizia, non ho mai approfondito il significato di quelle parole, ma da lì ho cominciato ad acquistare libri che parlavano di contatti con l’aldilà con radio e con scritture.
La mia terza esperienza e questa senza dubbio la più toccante, è stata poche settimane prima della tragica perdita di mio nipote (29 anni per incidente stradale)
Da qualche anno, abitualmente sono solita pregare in una chiesa molto antica davanti ad un dipinto di Gesù (lui è raffigurato in piedi sopra il mondo nella sua vesta bianca e il mantello rosso, ha le braccia aperte come se stesse spalancando la porta di casa).
Nell’ultima settimana di novembre (mio nipote è deceduto il 16.12) come mio solito rivolgo a lui le mie preghiere e comincio a vedere quella immagine tramutarsi con altre immagini, prima appare una giovane o un giovane con capelli lunghi e biondi, subito dopo si trasforma in un frate senza cappuccio, subito dopo ancora in monaco con cappuccio e barba poi buio e subito dopo l’esplosione di luce e appare Gesù trasparente e in quella trasparenza la vallata di luce come se tutto facesse parte di lui nella sua trasparenza; le mie lacrime cominciano ad invadere il mio viso e un dolore trafigge il mio cuore, nella mia mente scandisco il pensiero "ti prego mio marito no, proteggilo"
È stato tutto questione di pochi minuti, ma sono uscita dalla chiesa che la pesantezza di tutto quel dolore che lui mi comunicava, il mio corpo e il mio cuore l’aveva assorbito.
Questa visione e questo dolore che l’immagine mi comunicava era ormai consueta e non mi restava altro che pregare per tutti i miei cari
Ho pensato a mio marito (perché è diabetico), ho pensato ai miei suoceri e mia madre (perché anziani) ma mai avrei pensato che il dolore che mi comunicava doveva essere per la tragica perdita di mio nipote.
Ma la fede ci mette sempre a dura prova e a tutt’oggi continuo a varcare la soglia di quella chiesa e il dipinto mi trasmette sempre le stesse immagini, sento nel mio cuore meno dolore ma sento comunque la loro tristezza per la nostra poca fede, il loro dispiacere poiché nonostante il loro Amore noi siamo ancora sull’onda delle guerre e a domandarci se nostro fratello deve essere nero o bianco, cristiano, giudeo o mussulmano.
Siamo esseri di luce e non riusciamo a farla esplodere della sua immensa bellezza, che peccato!
Ciao
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