Angelo Custode In Classe
Angelo Custode In Classe Lo Spettacolo Il Miracolo E La Sorpresa Di Pasqua Testimonianze
Angelo Custode In Classe : circa un anno fa, una mia amica, insegnante di lettere in una scuola media mi ha telefonato disperata, le era stata affidata una prima media molto turbolenta; dopo poco dall’inizio dell’anno scolastico una ragazzina ebrea aveva lasciato la classe e al preside della nuova scuola (la scuola ebraica) alla domanda “come mai sei venuta in questa scuola ad anno iniziato?” la bambina aveva risposto “perché mi hanno insultato perché sono ebrea”.
La cosa ovviamente non era finita li e su tutti i giornali di Roma erano comparsi articoli su questa famigerata classe, anche se l’ispezione del Ministero aveva alla fine assolto la classe ed il corpo docente, la situazione della classe era tragica; il registro era pieno di note, tutti, dagli insegnanti ai compagni di scuola li ritenevano ormai una classe di delinquenti e loro si stavano piano piano adeguando a questa immagine inventando scherzi sempre più crudeli.
“Ho avuto una idea un po’ pazza” mi disse questa amica “vorrei mettere in scena con i ragazzi uno spettacolo che li aiuti a rielaborare l’esperienza, altrimenti questi ragazzi finiranno veramente male, sai – aggiunse – ci sono dei buoni elementi in quella classe, non sono così malvagi, sarebbe veramente un peccato, mi aiuti??”
Nessuna delle due aveva mai scritto uno spettacolo ne tanto meno insegnato a recitare a dei ragazzi, ma decidemmo di provare.
Ognuna di noi ci pensò un po’ su, poi ci demmo appuntamento per la domenica pomeriggio. La prima cosa che facemmo fu accendere una candela bianca, un incenso al gelsomino e chiedemmo dal profondo del nostro cuore che un Angelo ci aiutasse in questa impresa, ne avevamo veramente bisogno.
Poi cominciammo a lavorare; l’idea che avevo avuto, dietro al suo stimolo, le era piaciuta e così cominciammo a scegliere i personaggi modellandoli sulle caratteristiche di ogni singolo ragazzo. Ogni domenica pomeriggio accendevamo la candela e l’incenso e lavoravamo, se non ero io ad avere un’idea era lei o arrivava la figlia o il figlio di lei e ci dava il giusto suggerimento. E così, grazie agli Angeli, in sole quattro domeniche abbiamo scritto l’intera commedia.
Cominciarono le prove e i ragazzi contribuirono abbellendo ulteriormente il testo, c’era ancora tanta confusione e l’amica mi disse “Sai stanno imparando la commedia, ma non sembra che riflettano sui contenuti, vieni a scuola??” Quella mattina dissi “Coraggio Angeli, andiamo a scuola dai ragazzi”.
Gli insegnanti, i bidelli e la Preside e i ragazzi sapevano che sarei andata lì quella mattina; mi sentii guardata come si può guardare un gattino che sta per entrare nella fossa dei leoni, tutti si diedero un gran da fare a parlarmi male di quegli studenti e quando la Preside mi disse “Coraggio, ne avrà bisogno” mi rivolsi alla mia amica e le dissi “Meno male che mi fido del tuo intuito di insegnante!!!!” ed entrai con lei in classe.
C’era l’ennesima nota sul registro e quello che pensai subito fu che non era giusto che tutta la classe fosse punita perché due persone si erano messe a scherzare tra di loro, ma lì funzionava così. Poi andammo nel teatro e mi fecero vedere il lavoro che avevano svolto fino a quel momento. Quanto c’era da fare ma quello che mi colpì di più, oltre agli urlacci dei tre insegnanti che c’erano lì, alla confusione dei ragazzi, al chiedere ogni due secondi di andare al bagno ecc. era che i ragazzi si influenzavano negativamente uno con l’altro, invece di impegnarsi, minuto dopo minuto diventavano sempre più pigri e inibiti.
Così decisi che ogni mercoledì mattina sarei andata ad aiutarli. Anche se lentamente il lavoro procedeva, anche il nostro rapporto si stava creando, avevo già visto alcune belle caratteristiche dei ragazzi e ogni mercoledì col sorriso sulla bocca, tra gli occhi perplessi dei bidelli e dei professori, in compagnia degli Angeli, entravo in classe.
La mia amica però aveva ragione, non sembrava che riflettessero sul testo della commedia e sulla loro esperienza, provammo allora direttamente a favorire questa riflessione, ma non sembravano molto disponibili e allora, senza dirmi niente prima, la mia amica lanciò la provocazione, come nella commedia ad un certo punto il circo rischia di chiudere, lei si alzò e disse, e mancavano due settimane all’andare in scena, “Basta, non si può continuare così, lo spettacolo non si farà”, a me ignara di tutto, prese un colpo ed anche ai ragazzi. Cominciarono una serie di proteste, di suppliche ed io mi avvicinai all’amica e gli dissi “Ma davvero vuoi bloccare tutto?” e lei candida “No, non l’hai capito? E’ come nella commedia, solo che adesso lo vivranno nella realtà, su vedi quello che puoi fare”.
Accidenti in che situazione mi ha messo!! Poi c’erano i ragazzi tutti sul palco e gli insegnanti tutti sulle panche ed io che facevo la spola tra i due gruppi cercando di trovare una via. Poi quando mi sentii veramente in un vicolo cieco, mi sedetti e lì l’Angelo mi suggerì il modo e a chi rivolgermi. Guardai la mia amica e sussurrai “Forse ho trovato”
Mi alzai ed andai da Francesca e le dissi, ripetendo una frase che lei aveva detto “Sai cara anch’io credo che non siete cattivi ed è proprio a questa parte della classe che mi voglio rivolgere; è questa parte che deve decidere se e come la commedia si farà”
La mia amica disse alzandosi “vi lasceremo da soli affinchè possiate discutere liberamente, quando sarete pronti chiamateci, siamo qui fuori”.
Ci alzammo e uscendo con la coda dell’occhio vidi il miracolo, si stavano mettendo tutti in cerchio in modo che potessero guardarsi tutti in volto e Francesca prese le redini della situazione. Mi si allargò il cuore ed ebbi la certezza che tutto sarebbe andato per il meglio. Seguendo le più nobili regole democratiche discussero, proposero, votarono, nella calma più totale. Poi infine ci chiamarono e da lì iniziò un nuovo capitolo.
Due settimane più tardi, di fronte ad un teatro che non riusciva a contenere tutte le persone che erano venute, hanno avuto il loro primo, grande successo, ripetuto poi in altre tre occasioni, ma alla fine della prima rappresentazione andai da Francesca e le dissi, dopo averle fatto i complimenti “Ma dimmi, chi vi ha controllato qua fuori tra una scena e un’altra? Si sentiva il silenzio più assoluto” e lei con una tranquillità straordinaria “Nessuno, ci siamo gestiti da soli”.
Ahh! Se aveste visto la faccia della Preside, dei professori e dei bidelli anzi fu proprio uno di questi che con lo sguardo attonito ci disse “Non avrei mai creduto …… non avrei mai creduto che fossero così bravi”
E sapete qual è stata la sorpresa di Pasqua? I ragazzi hanno vinto il primo premio di poesia e saranno premiati il 3 maggio dal Sindaco di Roma; anche questa volta finiranno sui giornali, ma per una bellissima impresa!!!!
Angelo Custode In Classe Lo Spettacolo Il Miracolo E La Sorpresa Di Pasqua Testimonianze sono parole di Sara Luce
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