Maternità il miracolo della vita
Maternità il miracolo della vita esperienze
Maternità il miracolo della vita : io ho un episodio molto particolare, sembra un film ma vi assicuro che è tutto vero; la sera in cui mi ricoverarono in ospedale per la nascita di mio figlio, incontrai per il corridoio una neo-mamma intenta a cambiare sul fasciatoio la sua bambina; io mi fermai ad osservarla, incantata nel vedere con quanta delicatezza, sicurezza e dolcezza facesse questo gesto all’apparenza così naturale mentre contemplava la sua bambina e le sussurrava parole dolcissime.
Lei mi salutò con un sorriso, mi presentò la sua bambina di nome Rebecca nata il giorno prima, chiese se da lì a poco avrei partorito il mio primo figlio e come mi sentivo …. insomma ci scambiammo due parole del momento, eravamo solo io e lei, intorno a noi un silenzio stranamente surreale, considerato il reparto solitamente animato da pianti dei neonati …. e mi colpii il fatto che il suono dolce con cui si era rivolta alla sua bambina ora era rivolto a me, non cambiò tono, e seppure spaventata perché ero pur sempre alla mia prima esperienza, le sue parole e la sua dolcezza mi lasciarono un senso di incoraggiamento, di fiducia, di speranza ….. lieta di aver fatto la sua fugace conoscenza, e tornai nella mia stanza decisamente più sollevata.
Io partorii durante la notte. Il mattino seguente nella mia stanza ecco che questa dolce signora mi viene a trovare … mi dice che era sicura che oramai io avessi partorito (come era facilmente intuibile d’altronde) e da lì capita una cosa bellissima … si avvicina al mio letto come se avesse aspettato questo momento con tanta intensità, mi abbraccia, mi stringe forte la mano e non me la lascia più …. e piangiamo entrambe …. preciso che è difficile che io esterni le mie emozioni a degli estranei, ma vi assicuro che io quella persona, per le sensazioni che era riuscita a trasmettermi, non la consideravo tale … io ho sentito in quell’abbraccio e nel suo pianto un trasporto emozionale indescrivibile, ho avvertito tutta la sua sensibilità e attenzione nei miei riguardi ….. non riesco a parlare tanto in quel momento, ma lei è un fiume in piena e ascolto con attenzione le sue parole che non sono altro che una esortazione a ringraziare il Signore per il dono della vita, a pensare di crescere e confidare nel miracolo della vita …. e mi esorta anche a non dimenticarmi mai della fortissima esperienza che avevo appena fatto nel mettere al mondo un figlio, ricordo che mi disse “Si sente tanto dolore è vero ma poi passa tutto! Non ci sono parole per descrivere il momento in cui conosci tuo figlio!! Quanta gioia che si impossessa della tua anima! Essere madre mi ha permesso di guardare il mondo con altri occhi! La gioia che può portare un bambino in qualsiasi famiglia è infinita!”.
Non si trattenne molto, il tempo di dirmi quelle stupende parole …. forse un dieci minuti; ci siamo ancora abbracciate congedandoci sempre con le lacrime agli occhi. Poi se ne è andata e io ero felice di quell’incontro avvenuto con modalità così particolari e con sensazioni provate così forti!! e dirò di più, ci credete che di quella donna non so neanche il nome e non perché non me lo ricordi ma proprio perché non ci siamo neanche mai presentate?
Ma la cosa ancora più straordinaria e strana allo stesso tempo che ancora oggi non mi spiego è questa: il giorno dopo (siamo al 31 gennaio), mi accingo a cercare io quella donna; infatti io sarei stata dimessa il giorno seguente, e facendo il calcolo che sua figlia era nata il 29 gennaio, sicuramente quel giorno (il terzo dopo il suo parto) lei avrebbe lasciato l’ospedale. Avrei voluto salutarla ancora, almeno per l’ultima volta … e perlomeno contraccambiare il gesto.
Guardo in tutte le stanze, scruto i volti delle neo partorienti ma non la trovo. Vado per le altre sale della degenza ma anche qui nessun risultato. Temo allora che sia stata già dimessa ….. decido di rivolgermi alla postazione della capo-sala dove sicuramente potranno darmi qualche informazione. E’ pur vero che ho pochissimi “elementi” per far capire chi stia cercando perché non conosco il suo nome … ma la descrivo fisicamente e so quando ha partorito. Alla caposala non risulta che ci siano state dimissioni fra la giornata del 31 o 30 scorsi, mi dice anche che non trova riscontro nemmeno comunicandole la data del parto.
Non ci posso credere! Insisto poiché non pretendo che mi dicano il suo nome (per via della privacy) ma almeno poterla salutare ancora …. e invece non c’è traccia! Visto la mia insistenza altre infermiere incuriosite vorrebbero aiutarmi a capire di chi si tratti e come un flash esclamo il nome della bambina, l’unico elemento in mio possesso: “Rebecca!! Il nome della bambina è Rebecca!”. Sono persuasa di aver fatto centro: ora mi potranno sicuramente aiutare perché è un nome non comune e quante bambine con quel nome nascono lo stesso giorno? Ma è spiazzante la risposta delle infermiere guardandosi prima in faccia fra di loro “Signora, in reparto non c’è e non c’è stata nessuna neonata con questo nome ….”.
Rimango basita.
Devo arrendermi e a malincuore me ne torno nella mia stanza. Ma quante domande io mi sono fatta a riguardo. Non pensate anche voi che abbia del misterioso questa circostanza? Io quella donna non me la sono di certo immaginata, tanto è vero che anche mio marito l’ha vista e ci ha parlato. Come è possibile che non risulti da nessuna parte? Quando poi mi hanno detto che una bambina con quel nome non c’è mai stata …. sono rimasta basita …. e non penso proprio che le infermiere mi abbiano volutamente taciuto l’informazione che cercavo: primo perché mi erano parse sinceramente disposte ad aiutarmi e secondo perché avrebbero semplicemente potuto appellarsi al fatto che per via della privacy non potevano darmi nessuna informazione, e invece erano rimaste anch’esse meravigliate di fronte alla mia ostinazione nel nominare quella bambina, che invece a loro non risultava assolutamente!
E continuo a sottolineare il mistero dicendo questo: come mai quella dolce signora aveva avuto la premura di venirmi a cercare in quel modo tanto singolare, come se ci conoscessimo da tempo e si è rivolta proprio come una buona amica nei miei confronti con quelle stupende parole e quel particolare atteggiamento emozionante (insolito per estranei)? Solo dopo aver scambiato due semplici chiacchiere il giorno prima? Curioso poi che si sia rivolta in quel modo solo a me mentre non ha degnato di uno sguardo le altre neo-mamme che condividevano la mia stessa stanza. E per ultimo: visto lo zelo avuto nei miei riguardi, nel momento delle dimissioni non pensate che come minimo era ragionevole pensare che sarebbe tornata a salutarmi? E invece niente …. nessuna traccia di lei e della neonata per di più ….
Sta di fatto che ad ogni compleanno di mio figlio io non posso fare a meno di pensare quella donna, il dolcissimo messaggio e ricordo che mi ha lasciato, per non parlare della modalità con cui me lo ha trasmesso, mi rimarranno impressi per tutta la vita, questo è certo. Una parentesi breve ma intensa … davvero.
Maternità il miracolo della vita sono parole di Ilaria
Maternità il miracolo della vita
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