01.05.2001
Fratelli, sono con voi.
Allentate le vostre tensioni interiori e abbandonatevi dolcemente nelle Forze che vi sostengono, che si prendono cura di voi. Io e i miei Fratelli siamo qui per questo compito: ciò che facciamo per voi, ciò che vi diciamo è qualcosa che riguarda, che coinvolge tutto l’Universo. Il nostro Signore e Creatore ci ha trasmesso la Sua impronta che incessantemente lavora e procede in seno alle nostre Essenze, procede verso la meta che rappresenta la Riunione, la Coscienza di essere Uno con il Tutto e nel Tutto.
Chi ama i fiori, chi ama gli animali e si sente attratto verso queste creature, ha messo a fuoco la molla divina che spinge alla reciprocità, che spinge alla solidarietà tra tutti gli esseri viventi. Spesso, però, la naturalezza di queste esperienze d’amore e di accettazione incondizionato si ferma, si blocca quando ci si rivolge ad altri esseri, quelli umani, e le difficoltà per creare questo sodalizio, questa intesa perfetta, diventa spesso molto difficoltosa, a volte irrealizzabile. Se date amore ad un animale, ad una pianta, le uniche aspettative che create dentro di voi sono in relazione al potenziale energetico, alle possibilità limitate che quell’essere ha in sé. Nella sfera degli esseri umani, le aspettative sono relazionate alla vostra interiorità e provengono da voi stessi, sono svariate, sono diversificate, ma siete sempre voi stessi che le generate, che le fate crescere e, senza che ve ne accorgiate, le proiettate nel fratello che vi sta innanzi e, soprattutto, in quegli esseri, in quegli uomini che sentite più vicini a voi, quelli che avete scelto come familiari, o come intimi compagni di viaggio. Se a volte questi fratelli non soddisfano le vostre aspettative, è perché il loro mondo interiore non può corrispondere, essere identico al vostro, e inoltre perché la vostra crescita continua e non può seguire le stesse fasi delle altre creature. Questi sono i motivi per cui si verificano inevitabilmente le incomprensioni, le delusioni per ciò che non si è realizzato, per ciò che l’altro vi ha dato, o non vi ha dato.
Questo mio ragionare vuol farvi tornare al punto di partenza, in un processo di regressione, per scoprire l’origine di queste differenze. È un andare indietro nelle vostre esperienze, ai primi momenti in cui lo spirito appena incarnato non riceve per sé l’amore, l’accoglienza, quel grado d’amore e di accoglienza che lui vorrebbe. Un bimbo che nasce è avido di amore, non solo di cibo, anche se lo stesso cibo, il latte della madre, il seno della madre, è il suo primo amore. Anch’egli trasmette amore ai suoi familiari, ma il suo amore non viene percepito durante i primi mesi della sua esistenza nella carne, perché non ritenete che ne sia capace. Man mano che la sua crescita in questa dimensione va avanti, egli subisce le delusioni che sono causate dalle sue aspettative e nella sua piccola mente cominciano a formarsi degli stereotipi, dei riflessi condizionati che si manifestano con il suo gridare, con il suo piangere, per richiamare l’attenzione su di sé, per ricevere maggiore calore, maggiore affetto. Si innesta, dunque, un processo di causa-effetto, quello che voi definite "do ut des" che non potrà mai essere realizzato nel concreto. Il dare sarà sempre diverso dal ricevere, non solo come quantità, ma anche come qualità. Si creano, quindi, le famose aspettative che sono alla base di ogni rapporto. Anche quando si tratta di impiegare energia di lavoro, energia intellettiva, ognuno di voi ha delle aspettative che, se vengono deluse, sconvolgono il vostro animo, la vostra pace. Bisogna, dunque, estirpare, o comunque modificare, questo processo di causa-effetto che, come constatate, alla fine produce solo sofferenza, solo infelicità.
Le aspettative della vostra anima non possono mai essere conosciute dai vostri fratelli, né possono essere soddisfatte nella maniera, nel modo che vi aspettate. Allora, dovremmo concludere in questa maniera: l’amore che si dà agli altri deve essere al di sopra di ogni aspettativa, senza l’attesa di un ritorno, che comunque ci sarà – è innegabile – se non misurate le vostre azioni con quelle che ricevete dagli altri.
Ogni atto d’amore ha una sua valenza, una valenza che non si rapporta con altri atti d’amore. In questo momento, fratelli, vi posso indirizzare tutto il mio amore, la mia saggezza, tutta la mia disponibilità, che si sono accumulate nelle mie varie esperienze nella carne, ma voi potreste anche aspettarvi altre cose, potreste anche non desiderare quanto io vi dono, ma se il mio grado di consapevolezza mi suggerisce di indirizzare verso di voi questi doni, il mio compito è perfetto, aderente alla Legge, al Disegno del nostro Creatore.
Ogni creatura incarnata ha in sé un ruolo, un compito di cui è inconsapevole. A volte è un compito ingrato che gli appare sconvolgente, e nel suo palcoscenico gli sembra imposto da un nemico, da un persecutore, fino a quando il risveglio quasi totale lo farà uscire dalle ombre e vedrà gli avvenimenti, le sue e le altrui azioni, come elementi importanti, indispensabili per raggiungere la consapevolezza del ricamo perfetto, armonioso, nella grande Tela, che è il Piano di Dio.
Ognuno sta al suo posto e svolge un ruolo che serve non solo a se stesso, ma anche agli altri. Tra tutte le persone, tutti gli attori che ruotano attorno alla stessa sfera di interessi, esistono dei fili energetici così numerosi, ma anche così sottili, che a volte possono spezzarsi sul vostro piano. Quello che vi appare come allontanamento, come rottura dei rapporti, sul piano sottile persiste nella sua continuità, affinché nelle vite successive l’essere possa cercare, ricercare questi fili apparentemente interrotti, per riagganciare, per intrecciare nuovamente il nodo d’amore, per ricostruire, per riproporre altre esperienze in seno a quel gruppo, a quelle persone che gli sono più congeniali.
Anche voi fratelli vi siete incontrati tantissime volte e in questa esistenza avete creato, con la complicità di altri Fratelli, le occasioni più idonee per creare le basi di questo Cerchio. Un lavoro iniziato tanto tempo fa, nella notte dei tempi, continua oggi e nel futuro, e se oggi vi ritrovate e vi sentite simili, legati da questo interesse in comune, non è solo un fatto esteriore, bensì qualcosa di più profondo. Il vibrare delle vostre anime fa da calamita per altre anime. È dunque una ricerca d’amore, è uno scambio energetico che mai si interrompe, che mai finisce.
Ora che avete preso coscienza dell’amore che è dentro di voi, che non sospettavate nemmeno di possedere, ora che è palpitante, ora che è riscontrabile, fatelo emergere, fatelo fuoriuscire dalla prigione, dalla cassaforte della vostra interiorità. Fate in modo che trabocchi dal vostro essere, dalla vostra "personalità" trascesa, affinché possa andare ad investire tutti quei fratelli che amate, anche quelli che vedete diversi, ostili, inconsapevoli, e quelli che sapete sofferenti, ammalati, irretiti dall’odio, dalla smania di vendetta.
Avete un’immensa possibilità di dare amore-luce. Usatela, sfruttatela adeguatamente, sia pure per rasserenarvi, per confortarvi, quando le cose della vita non vanno come vorreste. Usatela per il vostro corpo, se non dovesse funzionare, usatela per i fratelli bisognosi di cure per il corpo e per l’anima. Avete tanta luce, tanto amore per costruirvi un mondo migliore, più adeguato alle vostre necessità, e allora fate questa azione sin da ora: costruite, con il pensiero e con la forza della luce, un piccolo mondo tutto vostro, cominciando dal vostro habitat. Costruite nella vostra casa uno spazio, un piccolo ambiente in cui vi sentite in armonia totale. Costruite con la vostra luce, con il pensiero che rende concreta ogni immagine, costruite una poltrona che vi rilassi, che vi ritempri; costruite un paralume che irradi la Luce dell’Universo, una Luce di trasformazione, di rigenerazione che vi serve per fare la ricarica dell’energia depauperata nella routine quotidiana. Aggiungete in questo ambiente tutto quello che volete, perché è tutto vostro, e potete portarlo appresso con voi recandovi in altri posti. Questo habitat ideale vi seguirà ovunque vorrete, perché in questo ambiente siete protetti, diventate invulnerabili, inattaccabili dai mali del mondo.
Tuttavia, partecipate sempre alle sofferenze dei vostri fratelli e siate per loro disponibili all’aiuto, in ogni circostanza.
Ora io vado come sempre, pur restando con voi, nel vostro cuore.
Addio.
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