21.08.2002
Vi saluto, fratelli. Sono con voi nel passato, nel presente e nel futuro. Se la realtà dimensionale nella quale vivete, o immaginate di esistere, ha formato la vostra mente logica secondo i parametri spazio-temporali ciò non toglie, ciò non preclude che vi apriate, anche mentalmente, ad accettare come veri dei piccoli squarci che comprendono la Realtà assoluta, perché è intrinseco nel potere della vostra mente ipotizzarla, e quindi crearla, e la realtà soggettiva si modificherà in Realtà universale.
Tutto questo processo, che è antico quanto l’uomo, in noi Fratelli delle dimensioni più sottili, non desta, non produce meraviglia né alcuna preoccupazione per voi. La Conoscenza, come Emanazione divina, come prodotto della Sua Essenza, è incommensurabile e si prospetta agli uomini, agli esseri tutti, in piccolo aspetto o in molteplici aspetti, tanto quanto la consapevolezza raggiunta può inglobare e comprendere. L’unico cruccio, l’unica preoccupazione, consiste nei meccanismi emotivi e istintivi, che sono alla base della natura umana, ma preposte al solo scopo della sopravvivenza. Purtroppo, questi strumenti sono stati trasferiti in altri ambiti nei quali la direzione, la guida, dovrebbe essere affidata alla Mente superiore e al Cuore. Ecco la difficoltà, il bisticcio che un essere umano riscontra nelle sue relazioni vissute tra l’istinto e l’amore, tra l’istinto e la ragione, avendo confuso gli strumenti operativi alle varie formazioni della sua vita. Questo bisticcio si perpetua nelle varie generazioni, nelle varie culture, anche in quelle più progredite ed avanzate. Così l’uomo resta imbrigliato in questa trappola pericolosa per l’anima, in quanto fonte di sofferenza, perché si sente obbligato a scegliere fra una cosa e un’altra dando rilievo alle esigenze del suo corpo e talvolta optando per le esigenze più intime della sua interiorità. È proprio questa dicotomia, questa frattura dell’unità della vostra essenza, del vostro essere che fa di voi tanti infelici, tanti insoddisfatti. Anche quelli che voi chiamate valori superiori, che producono un godimento sottile, una gioia intima, hanno una partenza, una provenienza, dagli istinti più bassi attraverso cui si manifesta il vostro essere, ma la spinta a migliorarsi, a crescere effettivamente, non può che produrre man mano una riduzione, fino all’annullamento, dell’orgoglio, della sete del potere sugli altri, del discriminare pecche e privilegi.
Quando cogliete in alcuni fratelli la competizione nell’agire, quando cogliete in loro la smania di attrarre l’attenzione sulla propria persona, e di far luce su se stessi lasciando in ombra gli altri fratelli, sia pure quando la loro bocca parla d’amore e la loro voce è soave e suadente, il nemico che definite orgoglio spirituale è sempre in agguato. Con questa attenzione, il discernimento che sta di casa in voi si amplia ogni giorno di più e non vi farà scappare davanti a questi eventi. Allora sarete in grado, sarete più disposti a cogliere, anche grazie a queste esperienze, se voi siete al di là di questi pericoli e la crescita sarà sempre più spedita e fruttuosa.
E a te, fratello che ti poni molti interrogativi sull’epilogo delle tue esperienze nei confronti degli incontri che il tuo essere esperisce, possiamo solo consigliarti una maggiore morbidezza emotiva e anche mentale, senza che tu possa temere, con questo nuovo atteggiamento, di potere essere plagiato, o che siano ribaltati i tuoi convincimenti, i tuoi punti fermi inconfutabili.
Il quadro cosmico della Realtà puoi raffigurartelo come un brillante lavorato, dalle mille sfaccettature, e ogni faccia appare come un aspetto della Realtà. Ma, secondo il punto di osservazione più allargato, man mano che questa visione si amplia, le varie facce diventano e sono un tutt’Uno, la continuità, l’unicità del brillante stesso.
Se ancora qualcuno si chiede e ci chiede quali strumenti sono dati all’uomo, a tutti gli esseri creati, per espandere la propria consapevolezza, ribadiamo quanto più volte detto: umiltà, amore, conoscenza. Assai spesso il punto di partenza dell’uomo è la conoscenza. Senza gli altri due elementi è impossibile che tale conoscenza sia quella vera. Ma se la partenza è l’umiltà, che diventa amore, siate certi che arriva, ma è stata sempre in voi, la Conoscenza.
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