Guide Angeliche - Messaggio del 19.02.2009
Le Guide Angeliche dettano a Lidia al Gruppo di preghiera Amore e Guarigione di Catania
19.02.2009
Vi saluto, fratelli.
Come sempre la mia venuta ha un duplice scopo: rinsaldare la vostra forza interiore nei momenti di cedimento e dimostrarvi il mio amore immenso, incondizionato. Io, assieme ai miei fratelli della Comunità che abbiamo eletto come nostra residenza, abbiamo raggiunto uno stato di coscienza particolare, a cui voi uomini avete dato la connotazione e l'immagine di Arcangeli. Ma se riflettete molto attentamente, alla luce della conoscenza superiore - che è diventata vostro appannaggio - non c'è una gran differenza fra voi fratelli della Terra e noi esseri di un'altra dimensione. L'unica differenza consiste nella possibilità di percepire questo particolare stato di coscienza nella sua interezza. Uno stato dell'essere che convive, coabita con voi tutti, ma la percezione della sua presenza diventa un fatto raro, un fatto momentaneo.
Immaginate di essere una formica che cammina su un piano, un piano infinito, senza principio e senza fine. Questa creatura non può avere altra percezione che di quel piano in cui vive; percepisce il tempo spostandosi nella linearità. Ma cosa c'è al di sopra e al di sotto di questo piano, sfugge alla sua percezione!
In qualche raro caso ha l'intuizione di qualcosa che sta al di fuori di se stessa, ma pensa che può raggiungerla, sempre in funzione del tempo e dello spazio.
La coesistenza di tutti gli stati di coscienza delle infinite dimensioni dell'essere sono al di sopra, al di sotto e circondano questo piano lineare e lo inglobano. Immaginate quindi una sfera, o meglio un cerchio! La dimensione che vi ospita è il raggio del cerchio e, se poi diventa una sfera, tutto ciò che sta dentro e al di fuori della sfera è realmente esistente ma non è percepibile se non si fa un salto quantico, se non si allarga la capacità di comprensione, o l'intelligenza illuminata dallo spirito. Le grandi intuizioni avvengono in questo modo e in questi rari momenti.
Quello che voi chiamate “al di là” lo collocate dopo la vostra morte fisica perché pensate giustamente - non avendo più un corpo pesante, con i sensi limitati - di poterlo percepire con i sensi interiori ma io vi devo correggere, in qualche modo, in questo vostro convincimento. L’aldilà è al di qua e non occorre del tempo, non occorre l’ azione di disfacimento del corpo fisico per farne parte. I vostri sensi sono stati tarati in una certa maniera per farvi fare questa esperienza, per farvi cogliere quello che vi serve nel mondo attuale; voi possedete anche, dei sensi interiori o capacità percettive o visione interiore che vi consente, non a tutti ma per qualcuno e in determinati momenti, di poter percepire ed essere certi che esiste una realtà con la "R" maiuscola.
Tanti vostri fratelli illuminati hanno raggiunto questi momenti speciali attraverso la meditazione o la preghiera, oppure perché hanno liberato il proprio cervello, il proprio animo da tante cianfrusaglie: così la consapevolezza primaria, la linfa della conoscenza è penetrata in loro e li ha illuminati, li ha resi edotti. Pertanto, tutto è possibile anche in questa condizione apparentemente disagiata, apparentemente limitata che è la condizione umana. L'importante, fratelli, è essere convinti di questa verità, convinti e certi; ma non per fare fede alle nostre parole, piuttosto perché ci siete arrivati da soli con le vostre forze, con le vostre possibilità. E se noi vi elogiamo, vi portiamo di esempio, vi chiamiamo eroi, è perché la vostra esperienza è la più dura e difficile. Le difficoltà consistono nel dover trovare altrettanto spazio, nel dover dare altrettanta potenza all'esperienza materiale e all'esperienza spirituale, e comunque portarle avanti entrambe. In questo binomio, e nell'impegno che mettete nel tenere insieme questo binomio, c'è tutto il vostro valore, il vostro eroismo.
È molto più facile vivere immersi completamente e compartecipi totalmente della dimensione materiale e non occuparsi o disconoscere tutto ciò che sta "al di fuori" ma che coesiste alla dimensione materiale.
È molto più facile godersi la vita con gioie futili senza sensi di responsabilità; senza portare avanti e farsi interprete di valori morali, di fraternità, di uguaglianza, di giustizia.
È molto più facile non chiedersi tanti perché, non chiedersi da dove si viene e dove si è diretti e lasciarsi vivere giorno dopo giorno. Non è questa la vita di un figlio di Dio, non può essere quella di un essere di luce. Voi lo siete fratelli, anche se questa luce è ancora da riscoprire, da fare brillare dentro di voi.
Il vero valore di un uomo non è il patrimonio materiale che ha messo insieme, per sé e per i suoi figli, ma il patrimonio spirituale che lascia alla sua morte, nell’ esempio della sua esistenza. Non tutti gli uomini della Terra hanno questa visione della vita, il loro percorso è più lungo, ma giungeranno, tutti, prima o poi, alla stessa condizione, alla condizione di Arcangelo e poi più su fino alla Grande Luce, alla fusione con la Grande Luce.
Essere presenti a se stessi non significa solo annullare pensieri e ricordi, significa soprattutto non avere titubanze su queste verità; riconoscerle e rinnovarle quanto più si può alla propria mente, al proprio cuore. Questo “’esercizio” fa sì che lo stato di coscienza si modifichi automaticamente senza bisogno di fare forza o violenza su se stessi.
Ripetete spesso: “Io devo ricordare ogni giorno a me stesso e quanto più posso che sono una grande scintilla di luce, che sono un essere che emette luce e non sono esclusivamente questo corpo con le sue limitatezze!”.
Così facendo, fratelli, lo stato di coscienza, alterato, rispetto alla dimensione che vi ospita può diventare permanente, può diventare stabile e vi permetterà di poter percepire tutto ciò che c'è attorno voi: c'è tanto attorno a voi, c'è tutto. C'è tutto quello che vi sembra impensabile e irraggiungibile, ed è a portata di mano. Ma non disperatevi: ogni cosa arriva a suo tempo e per ognuno procede in maniera diversa. Intanto preoccupatevi maggiormente di rendere armoniosa la vostra vita, di rendere armoniosi i rapporti con gli altri, sviluppando l'amore e la comprensione. Questo è uno scoglio molto doloroso che vi impegna moltissimo e la vita di ogni giorno vi mette alla prova; ma alla fine riuscirete a vincere le vostre debolezze e rimanere in piedi dopo tante fatiche e ricadute.
Preoccupatevi sempre di tenere alta la fiducia in voi stessi, e sforzatevi di amare la vita anche quanto non vi aggrada, anche quando non vi si confà per i suoi aspetti discutibili e non desiderati. La vita è il dono più grande che avete e quando non l'avrete più, avrete sì altre possibilità, ma questa esperienza vi sembrerà importantissima, vi sembrerà indispensabile e determinante per il programma che avete scelto. Le riflessioni, sia con voi stessi o nel colloquio con gli altri, sono importantissime e non vanno rifiutate, scartate. Voi crescete anche attraverso il gruppo e ogni apporto di pensiero, anche se apparentemente in contrasto con quello di un altro, serve a far crescere, serve a far smuovere il vecchio, il vecchio che c'è in voi, nelle vostre menti.
Niente deve restare fermo e cristallizzato, perché ciò che è cristallizzato non appartiene alla morte fisica ma a quella spirituale.
Addio.
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