Angeli, le Guide Angeliche al gruppo di preghiera Amore e guarigione – messaggio
Le Guide Angeliche dettano a Lidia al Gruppo di preghiera Amore e Guarigione di Catania
04.01.2011
Un saluto a tutti voi, fratelli diletti. Mi accompagna, come sempre, il pensiero solidale di tutti i Fratelli della Comunità. Come portavoce, io esprimo un pensiero variegato, frutto della personalità molteplice degli Spiriti di Luce che hanno raggiunto un equilibrio armonico, un'intesa massima vibrazionale che rappresenta, dunque, una conquista meravigliosa della coscienza.
Pur nel rispetto delle caratteristiche specifiche di ogni Individualità spirituale, si è raggiunta tra noi un’assonanza di pensiero e di amore che impronta così tutta la nostra esistenza; come se un grande Direttore d'orchestra dirigesse gli strumenti dei nostri spiriti, ma col contributo del nostro lavoro di musicisti. È chiaro che il direttore di orchestra non può essere altrimenti che il Nostro Creatore e Signore e della Sua Essenza noi percepiamo in maniera incontrovertibile e dolcissima le vibrazioni e la presenza. In tale atmosfera il nostro essere si espande in maniera prodigiosa e riesce a cogliere aspetti della verità che, poco prima, nello stato precedente, non sembravano accessibili. In tal modo, in questa maniera, la coscienza di ogni essere, di ogni creatura acquisisce aspetti nuovi della verità perché si avvicina sempre più alla Fonte Prima della conoscenza, alla Fonte Prima del sapere, alla Verità assoluta.
Vi dico tutto questo, fratelli, per mettervi al corrente che la crescita, apparente crescita spirituale, è un iter che non ha un principio né una fine! Ma se questo concetto è di così difficile accettazione e comprensione, tenendo conto dei limiti dimensionali, tuttavia noi siamo certi che la vostra mente, la vostra intelligenza è già pronta, è già preparata ad introiettare concetti metafisici di grande rilevanza, che a prima vista fanno a pugni con la concezione temporale e spaziale su cui è imperniata la vostra vita, la vostra esistenza.
Sappiamo di certo che è possibile, per voi, avvicinarvi all'idea dell'Assoluto, all'idea dell'infinito e, in tal modo, considerare la vostra esistenza incarnativa sotto altra luce, con altri parametri mentali. Tutto questo non serve per crearsi una prospettiva di speranza di vita migliore oltre questa dimensione, piuttosto per rendersi veramente conto che ogni esperienza incarnativa fa parte di una continuazione logica dell'esistenza spirituale. Cioè a dire, fratelli, che per ogni creatura c'è un aldilà perfettamente congeniale, perfettamente aderente alle qualità del suo spirito e alla peculiarità dell'esperienza che ha portato a termine.
Spesse volte abbiamo parlato di un continuum, concetto anch'esso di difficile comprensione logica per la vostra mente. Da una esperienza incarnativa si passa a una esperienza non incarnativa in maniera soft e in maniera consequenziale.
Non aspettatevi, dunque, salti di qualità peggiori o migliori della vostra esistenza, ma una prosecuzione sempre in crescita, sempre in espansione di ciò che apparentemente avete lasciato e sperimentato sulla Terra. Il salto di qualità che vi attendete è il salto di qualità che avete già acquisito prima della perdita del vostro corpo fisico. Ma allora come procede l'espansione della coscienza? In ogni stadio evolutivo, in ogni stato di coscienza ogni spirito incontra Maestri, Fratelli più illuminati di lui che mettono a disposizione il proprio sapere spirituale come un cibo per l'anima. Questo cibo nutre la coscienza facendola espandere, come un cibo speciale adatto ad ogni creatura, ad ogni spirito, ma direttamente proporzionale al grado di consapevolezza raggiunta da ciascun fratello.
L’intendimento a dare il proprio sapere come succo della propria esperienza si svolge nell'amore più grande, nell'amore autentico, nel rispetto assoluto della fratellanza e, soprattutto, in un continuo dare e avere di amore reciproco, di reciproco rispetto. Sappiamo che la consapevolezza ha bisogno di ulteriori approfondimenti, di ulteriore cibo e, pertanto, è necessario esperire con mezzi propri, con la propria interiorità, ritornando a rinascere per poter proseguire su livelli più espansi, più sottili dell'essere.
La vita, dunque, non si spegne con la perdita dell'involucro fisico perché la vita è contrassegnata, è determinata dalla presenza dello spirito divino e si accompagna su tutti i piani di esistenza, sugli infiniti piani di esistenza.
Quando dite che un vostro fratello non è più in vita, è vero, è così. La vita è andata via col suo spirito, la vita non circola più nel suo corpo, col sangue e tutti gli altri elementi. Allora che cosa è rimasto su questa terra? Una veste, un indumento che non serve più all'esperienza verso cui va incontro il suo spirito. È vero, voi piangete e desiderate la corporeità di quel fratello che vi ha lasciato; non potete più abbracciarlo, toccare il suo viso perché la sua carne, ormai, è priva di vita. Ma so che vi conforta la certezza che il suo essere è libero di andare verso un'altra esperienza, verso un nuovo momento evolutivo della sua coscienza. Il concetto della morte, di così difficile accettazione per i nostri fratelli umani, dovrebbe apparire come un momento di liberazione di un fardello che non serve più per un programma che si è concluso.
“Perché muore un giovane?”. “Perché muore un bambino?” vi chiedete. Questi avvenimenti non sono nell'ordine di quella logica umana che rende accettabile che muoia piuttosto un anziano anziché un giovane. A volte, in questi casi, per disperazione, si può perdere anche la fede in Dio se non si riesce a trovare nella fede stessa la giusta consolazione.
Noi siamo certi che ogni spirito incarnato ha scelto un programma da portare a termine in un arco di tempo, del vostro tempo, che può essere breve o lunghissimo. Il Programma spirituale non sempre è in concomitanza, in ossequio al programma umano. Quello di un giovane può esaurirsi in un breve lasso della sua vita, mentre il programma di un anziano, di un vecchio, può e deve continuare fino ad età avanzata.
Rendetevi conto, fratelli, che è sempre lo spirito individuale che decide la durata di un percorso su questa dimensione.
È vero, a volte si rimane attoniti di fronte a certe apparenti ingiustizie: un bimbo che muore dopo pochi anni, una madre che viene a mancare ai suoi figli e un vecchio che rimane fino a tarda età su questa Terra!
Questa apparente ingiustizia e disuguaglianza non può essere vista in tal modo perché sarebbe in contrasto con la legge di amore, di equità e di giustizia del nostro Creatore. I fatti umani, i vincoli umani, i ruoli, assumono un'importanza relativa perché prevale sempre l'importanza assoluta del percorso dello spirito.
Ciononostante, noi fratelli siamo consapevoli delle sofferenze che porta seco la morte nelle vostre famiglie, nei vostri cuori. Con la nostra vicinanza spirituale cerchiamo di confortarvi. Tuttavia, siamo certi che la vostra apertura mentale e la consapevolezza raggiunta vi fa già accettare anche l'episodio della dipartita dei vostri cari.
I ricordi della loro vita, i ricordi del loro amore vivranno in permanenza, in simbiosi con ognuno di voi!
Addio, fratelli. Se ci sono domande io sono qui per rispondere.
A. chiede un parere dei Fratelli sulla cremazione.
R: Che cosa ti preoccupa in questo processo che non riguarda lo spirito ma solo la materia? La materia, ricordati, è ormai senza vita, anche se dal punto di vista fisico tutto ritorna nella terra. Lo spirito di quella creatura non è più lì, ha preso un'altra strada. Le molecole del suo corpo sono pure pregne dello spirito divino, ma non sono il suo spirito. Non è l’essenza di quell'individuo che giace nella terra o nel mare. Quindi, anche la cremazione può essere un modo dignitoso di seppellire i vostri morti. È una scelta che non incide assolutamente su quello che è il meccanismo, il dramma della morte. La devozione che voi date ai vostri cari defunti è una devozione di tipo esteriore; la devozione più grande è il pensiero che dedicate a loro, l'amore che continuate a nutrire verso di loro.
Quindi, ognuno si regoli secondo i propri dettami interiori, come è giusto che sia!
C'è altro fratelli?
C.S. chiede per il cugino Roberto che sta molto male e che certamente dovrà essere sottoposto a interventi difficili e demolitivi. Che ne sarà di questo fratello per così tanto lungo tempo martoriato? Grazie, Fratello.
R: - È vero, questo fratello dovrà ingaggiare una lotta lunghissima per combattere e rimandare la morte. Il male si è fatto strada dentro il suo corpo e lo ha danneggiato in maniera irreversibile. Però io ti devo dire, sorella, che la sua tempra, quella spirituale, è forte. Quindi, prima di accettare di andar via da questa dimensione, pur tra tante sofferenze, passerà del tempo. L’iter così lungo della sua malattia è necessario, è indispensabile perché prenda coscienza di ciò che ha fatto, di ciò che ha realizzato e di ciò che lo attende dopo la morte. Quindi, anche queste sofferenze che lo attendono non sono inutili ma necessarie alla sua anima.
Comunque, come già tu chiedi ed anche come è sottinteso nella tua domanda, noi staremo vicino a questa creatura per alleviarle qualche sofferenza e il travaglio per il passaggio dimensionale.
Addio, fratelli.
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