Legge di causa effetto consapevolezza
Legge di causa effetto consapevolezza e disciplina spirituale messaggio
Legge di causa effetto consapevolezza
20.12.2011
Le Guide Angeliche dettano a Lidia al Gruppo di preghiera Amore e guarigione di Catania
Accorriamo - come sempre - felici e solleciti al richiamo spirituale del vostro cuore e ci collochiamo vicino ad ognuno di voi affinché possiate sentire la nostra presenza spirituale ma soprattutto l'afflato del nostro amore.
Ad ogni fratello incarnato mandiamo un augurio che parte dalla profondità del nostro animo, l'augurio che tutto quello che il suo cuore desidera possa diventare realtà, possa diventare concretezza - sempre nel rispetto della Legge superiore, della Legge di amore e di giustizia; e sempre nel rispetto della legge di causa/effetto alla quale ogni creatura soggiace passivamente o in maniera responsabile, cioè a dire con l'accettazione consapevole.
Questa legge superiore può apparire - a volte - eccessivamente dura, crudele e, di conseguenza, può fare insorgere una ribellione nell'animo di molti fratelli ancora inconsapevoli, non edotti nella conoscenza della Legge spirituale. Ma sappiate, fratelli, che tutto ciò che vi capita, ogni avvenimento nel cosiddetto bene e male, nella gioia e nel dolore, tutti gli aspetti che compongono la vostra vita, derivano necessariamente da questa legge. Nessuno ve l’ha imposta, neanche il nostro Creatore bensì è stata richiesta espressamente, volutamente dalla presenza dello Spirito che coabita, che vive in ogni creatura; e non per pura sofferenza, per inutile sacrificio, bensì per acquisire ulteriore consapevolezza e disciplina spirituale. In tal modo - come tanti soldati divini dell'esercito divino, dell'esercito dell’amore - acquistiamo disciplina spirituale, ci sottoponiamo a questo tipo di apprendistato - a volte rigido e rigoroso, per poterci sentire sempre più vicini, un passetto più vicini alla presenza di Dio.
È vero che l'amore di Dio è dato ad ogni creatura senza particolarità e senza differenza: è come un Sole che dà il suo calore, la sua energia indifferentemente a tutti gli esseri del Creato; ma è solo una questione di sentire interiore o grado di consapevolezza raggiunto che ci fa sentire più o meno vicini a questa grande Luce, a questo Amore incommensurabile. Quindi sta ad ognuno di noi, fratelli, darsi da fare per potersi agganciare, fare proprio questo stato dell'essere di beatitudine immensa, di gioia incommensurabile.
Attraverso le molte esperienze, nelle innumerevoli incarnazioni, la creatura si libera dai lacci della materialità che la tengono ancorata alle leggi della Terra, ai valori, alle consuetudini di una o più vite e, affrancandosi, può spiccare il volo verso lidi più tranquilli, più sereni, più confacenti alla propria anima e, quindi, più vicini all'assoluto. Per spiccare questo volo ha bisogno di sperimentare, di acquisire conoscenza, conoscenza superiore in questo iter del suo curriculum di esperienze nelle quali si alternano fasi di gioia e di dolore, fasi di sconforto e di contentezza.
L'esistenza incarnata è fatta di fasi: di luci e di ombre, di certezze e poi di incertezze; però c'è sempre un filo conduttore, un comune denominatore che porta ogni essere a ricercare altre esperienze, a ricercare altra conoscenza per acquietare l'animo, per soddisfare la sete del proprio spirito: quella sete di conoscenza superiore che il mondo circostante, il mondo dei sensi non può dare.
A volte la sofferenza di un essere incarnato - che è diversa da uomo a uomo - può provenire, può nascere da questa ambivalenza del suo comportamento, essere cioè aderente ai valori della dimensione che lo ospita, partecipare al programma dei suoi fratelli, essere solidale con i suoi fratelli e nel contempo intravedere, anzi essere certi di un’altra realtà molto più piena, molto più completa, più rispondente alle istanze del proprio spirito. In questo divario c'è tanta sofferenza e chi non la prova, chi è contento del proprio stato non ha ancora preso contatti col proprio spirito e vive immerso totalmente nella dimensionalità che lo circonda, vive completamente preso dai valori del suo tempo e della sua Terra; ma è solo un momento dello spazio infinito che è l'eternità, un momento che si apre ad un altro grado di consapevolezza.
Quando noi vi diciamo che siamo tutti realizzati, che siamo tutti felici e vicini al cuore di Dio non vi inganniamo, fratelli, perché è sempre il tempo e lo spazio che vi confonde.
Nell'eterno presente siamo una grande famiglia spirituale e siamo amati alla stessa stregua dal Padre nostro. Amati e trattati con la stessa equità!
Se voi vivete in un mondo di ingiustizie e disuguaglianze, di soverchierie e di violenze, sapete con certezza che questo è un momento di prova, un banco di prova ma non la vera vita dello spirito, non la vera esistenza. La vera esistenza è quella che noi proviamo da disincarnati, da esseri di luce. Abbiamo fatto anche noi un percorso spirituale e al nostro attivo abbiamo un curriculum come voi, fratelli, di cadute e di rialzate, di comprensioni e incomprensioni, di conoscenza e di rifiuto di conoscenza; ma non parliamo come voi, non ci esprimiamo come voi con i vostri termini cioè a dire considerandoci dei grandi peccatori.
Il peccato - a nostro dire – è, dunque, una esperienza che può produrre dolore in se stessi e negli altri; ma è sempre una esperienza che serve, che fa maturare e acquisire consapevolezza. Allorquando questo non succede - perché può non succedere - l'evento si verificherà di nuovo fino a quando la creatura avrà capito, avrà fatto esperienza positiva di quell'evento.
Noi non giudichiamo, come non dovete giudicare neanche voi i vostri fratelli che si macchiano di delitti, di atti di non amore verso il proprio prossimo perché - anche in quelle esperienze così negative - è compreso, è visibile un aspetto di apprendimento. Non si apprende senza avere sentito il dolore, la sofferenza propria e degli altri. Il non giudizio proviene da una consapevolezza raggiunta che è frutto di infinite esperienze nel bene e nel cosiddetto male, nella gioia e nel dolore, nell'amore e nell'indifferenza.
Infinite volte, fratelli, vi abbiamo denominato eroi ed eroine e c'è un motivo in tutto questo, un motivo grande, un motivo importante. La scelta di un'incarnazione è una scelta impegnativa! Per lo spirito è tutto chiaro ma una volta che si è entrati nella materia è come fare un salto nel buio perché non si sa che cosa attende quella creatura, la vita che l'attende, la sofferenza a cui andrà incontro. Per tutti questi motivi, la decisione d’incarnarsi rappresenta un atto di grande amore verso se stessi e verso Dio; ci si sottopone ad una prova - per dirla con voi - per emendarsi da vissuti precedenti di incomprensione e inconsapevolezza.
Vi abbiamo chiamato tante volte eroi ma eroi consapevoli in quanto siete certi di ciò che vi ha spinto a rinascere; siete consapevoli del vostro vissuto e dove vi porterà, a quale soglia vi porterà.
Siete eroi perché combattete ogni giorno tra l'amore che avete dentro e il disamore che vi circonda, che viene dal mondo esterno.
Siete eroi perché credete senza vedere e senza toccare e su di noi indirizzate fiducia; fiducia nelle nostre parole e nelle conoscenze che vi trasmettiamo, conoscenze e consigli che mettete in pratica quotidianamente, a volte anche in contrasto con i valori del mondo che vi circonda, dei cosiddetti falsi valori.
Siete eroi perché, per tutto questo, vi attirate - a volte - inimicizie e critiche e non ispirate simpatia e benevolenza a molti fratelli, anche a quelli più intimi, più vicini: vi criticano, perché non vi capiscono, perché vi fraintendono. Eppure tra queste sofferenze e dolori dell'animo, riuscite a tenere alta la fede, la determinazione a continuare l’impegno spirituale; riuscite a coinvolgere in esso anche tante altre creature, conservando sempre una certa gioia di vivere a dispetto di ogni contrarietà; conservando l'amore inalterato, la carica di amore inalterato verso chi vi nuoce inconsapevolmente, chi vi fa soffrire, perché non vi capisce.
Per questo vi chiamiamo eroi ed eroine!
Da tutto ciò non può che venir fuori un grande conforto per i vostri animi che, a volte, potrebbero venir schiacciati dalle cattiverie del mondo. Ma, voi non potete farvi soggiogare né coinvolgere dall’odio dilagante, dall'egoismo ad oltranza, anche in seno alle vostre famiglie. Rimanete inattaccabili a tutte le bassezze della vita pur apprezzando questa esistenza e tutte le altre come un dono di Dio, un momento prezioso, un momento importantissimo verso la strada del risveglio.
Vi auguriamo, fratelli, di ritrovare quella gioia interiore che proviene dal vostro cuore spirituale e che nessun altro vi può donare.
Non cercatela negli altri, ricercatela dentro di voi. Se poi gli altri vi amano e ve lo dimostrano - in qualche modo – tanto di meglio ma prima di tutto amatevi voi, accettatevi per quello che siete e non per come vi vedono gli altri. Noi vi accettiamo e vi amiamo in maniera incondizionata.
Come Fratelli in seno al grande Spirito, non soppesiamo le vostre cosiddette colpe o pseudo-colpe; non soppesiamo i vostri meriti o i vostri demeriti. La stima e l'amore che proviamo verso di voi proviene dal nostro Cuore spirituale e dalla fratellanza che ci unisce in Cristo e in Dio, senza alcuna discriminazione.
Trascorrete questi giorni del Natale in gioia e in serenità ma trascorreteli senza farvi rattristare da alcun motivo, da alcun elemento; ricordatevi che la festa del Natale è una festa interiore del vostro spirito; tutto il contorno può esserci, ma potrebbe anche non esserci, senza alterare minimamente il valore e il significato di questo evento.
Io mi fermo per darvi la possibilità di farmi domande, se ce ne sono
Vi saluto, fratelli, godete questi giorni nella piena serenità delle vostre famiglie. Auguro a tutti la felicità e la gioia più grande e, soprattutto, la salute.
Addio
Legge di causa effetto consapevolezza e disciplina spirituale messaggio è un Messaggio delle Guide Angeliche
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