Il paradigma della vita
Il paradigma della vita riflessioni ispirate dalle parole delle Guide Angeliche
Il paradigma della vita
02.11.2016
Le Guide Angeliche dettano a Lidia al Gruppo di preghiera Amore e guarigione di Catania
Fratelli diletti, fratelli cari, siamo con voi.
Come sempre, l’amore fraterno che ci unisce è il risultato di tante esperienze che con molti di voi abbiamo fatto. Pertanto, la conoscenza non è di questi momenti. È una conoscenza che risale ad infinite incarnazioni, che ci hanno visto in collaborazione ed in profonda intesa. Se poi la morte, apparentemente, ci ha separati, il sentimento dell’amore è proseguito, è continuato e mai si estinguerà.
Questa premessa che stiamo facendo, serve anche per farvi capire ciò che avviene quando un vostro parente, un vostro fratello tanto amato, si è allontanato da voi, perché richiamato dal suo Spirito ad espletare altre esperienze, a ritornare a vivere in altre Dimensioni. Questi fratelli, che apparentemente vi hanno abbandonato, che non esistono più nella loro corporeità, continuano ad amarvi, ma senza più quel legame di sangue, di parentela al quale voi siete abituati e affezionati. È un altro tipo di amore: l’Amore universale, che non fa differenze e non fa preferenze tra una creatura e un’altra. È un amore senza aspettativa, anche non corrisposto, perché comunque l’amore ritorna verso chi l’ha donato.
Pertanto, sarà sempre un vostro impegno, una vostra preoccupazione, amare i vostri fratelli disinteressatamente, e ciò che avete speso in energia, in tempo, in dedizione, non sarà perduto, né sprecato: riceverete altrettanto amore e dedizione, ma sotto forme diverse e in altre Dimensioni. E' vero anche che questi cari defunti, che ricordate nel vostro cuore, a volte il Creatore permette che vi dedichino particolari attenzioni, vi diano dei suggerimenti, dei consigli nelle ore notturne durante i vostri sogni; a volte, anche nello stato di veglia, come una un’intuizione improvvisa in un momento particolare di bisogno, in un momento di disagio. Questa intuizione, proviene da un vostro caro che in quel momento ha assunto il compito dell’angelo custode.
Voi siete già a conoscenza di tutte quelle Entità che vi proteggono, che vi accompagnano nel duro Cammino della vita, facendovi evitare dei pericoli. A volte, quando non se ne può fare a meno perché previsti nel karma, attenuano le conseguenze di questi pericoli, riducendoli al minimo. Quante volte nella vostra esistenza non avete sentito una premonizione, qualcosa che vi impediva di prendere una strada, di fare o di evitare una telefonata. Quante volte nella vostra vita avete sentito ansia, agitazione interiore perchè non riuscivate ad avere notizie dei vostri cari, e questa angoscia cresceva dentro di voi fino a quando vi siete tranquillizzati, avete emesso un respiro di sollievo perché è arrivata la telefonata, la comunicazione tanto attesa.
Sembrano fatti di poca importanza, a cui dare poco rilievo, invece - a nostro parere - se dedicate loro maggiore attenzione e valore, anche questi sono segni di tutela, di grande tutela da parte di Entità spirituali che vi hanno preso in carico.
Quando vi mettete nelle vostre macchine e cominciate a guidare nel traffico cittadino, o su una autostrada, voi ignorate i pericoli che vi attendono; quante cose imprevedibili possono succedere, non dipendenti dalla vostra volontà, dalla vostra attenzione alla guida, dall’avvedutezza nel guidare. C’è sempre un rischio che si corre, tutta la vita è un rischio, ma ognuno di voi sa con certezza che ha tanti angeli che lo accudiscono, che lo preservano da incidenti e calamità.
Qualcuno di voi si chiede perché ci siano state tante vittime, in queste sciagure che hanno colpito località della vostra Terra. Quello che vi addolora maggiormente è la perdita della vita di questi fratelli. Ma io, vorrei sottolineare alla vostra attenzione quello che è il nostro pensiero, che dovrebbe diventare il vostro pensiero: la perdita della vita in una sciagura non è il male peggiore! Ciò che avviene in quel momento è stato programmato in altri tempi, prima di quella incarnazione. Invece, il dolore che sopravviene in chi è rimasto senza un tetto, senza una casa, senza quelle che sono le prime necessità dell’esistenza, è il dolore più grande che dovrebbe coinvolgere tutti voi, come coinvolge tutti noi.
Nel frattempo, da questa esperienza così dolorosa, così angosciante, bisogna trarne un monito. Quale sarebbe il monito? Come prima cosa voglio ricordarvi, che la vita di una creatura è come un battito di ciglia: tutto ciò che è umano, tutto ciò che è terreno, è fugace. Non c’è niente di eterno nella vostra vita, l’eternità riguarda il vostro Spirito, riguarda la vostra interiorità, quella che dovete cercare di modellare, di curare al massimo. Invece, ci accorgiamo che i nostri fratelli umani vivono la loro esistenza come fossero eterni, progettando e programmando all’infinito, accumulando denaro e benessere, senza pensare all’attimo fuggente.
Dedicate più tempo e più attenzione all’Oggi, perché il domani non si può conoscere, non si può prevedere. E poi, se c’è un domani, ricordatevi che è un proseguimento dell’oggi, e se si vive meglio oggi, se ci sarà un futuro sarà come l’oggi, pieno di gioie e di benessere come il presente. Il Presente, a volte, vi sfugge, perché la mente vi porta sempre a programmare, a procrastinare ciò che invece va fatto oggi, oggi e sul momento. Rimandare al domani quello che si può fare oggi, è un’assurdità.
Nessuno conosce il proprio domani, nessuno può essere sicuro che ci sarà un domani: questa è l’unica certezza. Deve essere come il paradigma della vostra vita, riempire l’oggi di tutto quello che vi aggrada, che vi riempie, che vi fa piacere. Vedendo la vita come un battito di ciglia, non ci si può aspettare di fare programmazioni, di fare rinvii, anche se la saggezza popolare dei vostri avi, dei vostri antenati, vi ha lasciato come eredità di essere parsimoniosi e di costruirvi un futuro a poco a poco e nel tempo. Tuttavia, questo modo di vivere non è il più sensato, se si pensa che oggi si è vivi e domani non lo si è più. Ma ciò non deve intristire, né rendervi inquieti, depressi, perché la vita – comunque - è un dono prezioso ed è il dono più bello che avete ricevuto dal nostro Creatore.
Quando si è vivi, si può dare tanto agli altri e, nel contempo, dare molto a se stessi in amore, in comprensione; si può trasmettere la propria gioia, la propria soddisfazione, e così chi vi sta intorno, chi vi sta vicino, verrà contagiato dalla vostra positività. Se si è compreso il vero valore della vita, il suo vero significato, non si può temere la morte come la fine suprema, come qualcosa di definitivo. Ciò che voi state facendo con noi, come crescita spirituale, come apprendimento spirituale continuo e senza fine, non può farvi temere la morte.
L’occasione di eventi come quelli che sono successi ai vostri fratelli in seguito a dei terremoti, dovrebbe farvi apprezzare ciò che possedete, non solo come beni materiali, ma come affetti, come risultato del vostro lavoro. Forse non ve ne rendete conto, fratelli, ma ognuno di voi, preso singolarmente, deve fare questa considerazione che noi suggeriamo.
Tutto quello che ognuno di voi ha realizzato nella sua esistenza - come affetti, come averi, come Conoscenza, come capacità di amare - è frutto del proprio lavoro, è frutto delle proprie capacità, del proprio impegno, e non deve niente agli altri, ma solo a se stesso. Pertanto, è vero che si può perdere una casa, si possono perdere i suppellettili, i mobili, ma tutto quello che si è costruito in Conoscenza, in amore, in saggezza, resta sempre con voi.
Un altro elemento da sottolineare, in occasione di questi eventi disastrosi e calamitosi, è la straordinaria capacità di solidarietà che viene fuori anche da quelle persone chiuse, abiette, apparentemente senza sentimenti fraterni. Sono occasioni per sperimentare la propria generosità, non solo dal punto di vista economico, ma anche come solidarietà emozionale, solidarietà affettiva.
Purtroppo, la vita che vivete tutta imperniata sul lavoro, sull’economia, necessariamente porta a distrarvi da quelli che sono i sentimenti nobili, i veri sentimenti, i veri valori della vita che, pur non disattesi totalmente, vengono messi in ombra da altri valori preponderanti: i falsi valori che la società vi propone.
In occasione di questi eventi, voi vi sentite amorevolmente vicini e fratelli e, nel contempo, vi sentite fortunati per ciò che voi non avete perso, che è ancora vostro e di cui ancora potete godere.
Non si può restare indifferenti a situazioni di questo genere, ma neanche a situazioni di guerra, quando i vostri fratelli emigranti scappano dalle loro terre perché in preda alle guerre, in preda alle violenze, alle prevaricazioni.
Scappano per salvare la vita, pertanto, tutti dovrebbero accoglierli, tutti gli Stati del mondo dovrebbero accoglierli senza badare a spese, senza badare alla diversità di razza e di religione. È un impegno prioritario, un impegno a cui non si può dire di no e non si possono trovare scuse.
Questi fratelli che chiedono aiuto, che chiedono sussistenza, hanno lasciato la loro patria e tutti i loro averi per salvare la vita. Da parte nostra, un caldo abbraccio di solidarietà per il loro destino.
Ricordate le parole del Cristo: “Ciò che farete per i vostri fratelli lo avrete fatto a me“. Questo è il monito che deve sempre guidare la vostra condotta, la condotta individuale, ma anche la condotta dei popoli, degli Stati, dei capi di governo. Condotta, a volte, non ispirata a valori superiori, ma solo al benessere ed al tornaconto individuale.
Questa sera, noi faremo in modo di rispondere anche alle vostre domande, perché è giusto e legittimo che quelle che sono le istanze interiori dei vostri animi, siano espresse e abbiano una risposta da parte nostra, un consiglio. Quindi vi esorto a fare le vostre domande
Domandate fratelli, siamo qui per voi
Il paradigma della vita riflessioni ispirate dalle parole delle Guide Angeliche è il Messaggio dettato il 2 novembre 2016
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