Diversità valore nella creazione
Diversità valore nella creazione e nella vita
Diversità valore nella creazione
17.04.2018
Le Guide Angeliche dettano a Lidia al Gruppo di preghiera Amore e guarigione di Catania
Fratelli cari, fratelli diletti, come dimostrarvi la nostra grande gioia nel ritrovarvi così attenti, così consapevoli e così amorevolmente vicini tra di voi, con quella concordia che è il pane quotidiano della nostra esistenza, e che noi vorremmo diventasse l’emblema, il fulcro della vostra vita: concordia con voi stessi e con tutti gli altri vostri fratelli.
Qualcuno pensa che la concordia sia uno stato di Benessere, uno stato dell’Essere difficilmente raggiungibile nel mondo in cui siete immersi, nella dimensionalità di cui fate parte.
Attorno a voi non scorgete altro che malanimo, diffidenza, invidia e rancore, ed ogni creatura che vive accanto a voi si nutre di questi sentimenti, di queste emozioni, non potendo farne a meno: insieme al cibo materiale, incamera dentro di sé queste emozioni, facendoli diventare stabili, conviventi con la sua stessa Essenza. Ogni altro pensiero, ogni altra emozione che vada oltre questi limiti, diventa irraggiungibile, qualcosa di impensabile, ecco perché il termine concordia può apparire come qualcosa di utopistico ed irrealizzabile, ma io voglio spiegare alle vostre menti, soprattutto ai vostri cuori che sono così leggeri, così puri, ad essere pronti per assimilare i concetti che vi porgiamo.
La concordia non significa essere d’accordo con tutti ed in tutto, perché ogni individuo ha una personalità non solo umana, ma anche una costituzione spirituale diversa da un altro fratello, e questa diversità non può essere annullata dalla Fratellanza Universale. La fratellanza è un codice genetico che ci unisce al nostro Creatore, che fa di noi dei fratelli.
Anche sul vostro Piano, i vostri figli e fratelli si differenziano l’uno dall’altro per molti aspetti del carattere e della personalità, per proprie propensioni e attitudini, ecco perchè bisogna rispettare quella che appare come una diversità. Non si può pretendere di essere tutti simili, come fotocopie, ma riconoscere la diversità come una caratteristica preziosa, una peculiarità di ogni individuo. Quando a questo si affianca il riconoscimento di amore fraterno, ecco che avviene la concordia, che significa rispetto, riconoscimento e valore di chi ci sta attorno.
Se qualcuno pensa che essere fratelli in Dio significa essere tutti simili, parlare tutti la stessa lingua, avere tutti la stessa religione, lo stesso modo di comportamento, non ha capito niente! Proprio in questa diversità, c’è tutto l’aspetto della meravigliosa Creazione di Dio. Così come nella natura che vi sta attorno ci sono infiniti aspetti di diversità botanica o zoologica, così tra gli esseri umani succede che il nostro Creatore, pur lasciando una scintilla della sua Essenza, ha voluto che ognuno creasse un Sè diverso dagli altri.
Se poi, nel vivere in comune su questa Dimensione, ci si confronta per tanti aspetti dell’esistenza, e cioè a dire sulla ricerca del lavoro, sul volere creare una famiglia e su tanti altri aspetti in comune, questo non significa essere fotocopie. Purtroppo, i nostri fratelli umani quando si accorgono di aspetti diversi della società che li circonda, subito ritirano ogni desiderio di aggancio, di comunicazione, perché prendono come specchio della loro vita la propria immagine, e negli altri vorrebbero vedere se stessi. E invece, sapete cosa succede? Qualcosa che non potete immaginare: quando non sopportate i difetti, i modi di fare degli altri vostri fratelli, è perché sono aspetti del vostro carattere che non accettate e che non avete riconosciuto. Questo è un processo molto difficile da accettare, però noi dobbiamo, purtroppo, mostrarvelo, perché ne possiate prendere coscienza.
La diversità degli altri, purchè non entri in conflitto con il vostro modo di essere, deve essere qualcosa di scontato, di accettato. Ma la conflittualità è sempre presente nei rapporti umani: si vuol sempre prevalere sugli altri con la propria personalità, con il proprio modo di fare, con il proprio sapere. È questo che non crea concordia, quella concordia che potrebbe far vivere tutti in maniera serena, senza attacchi, senza odio, senza vendetta, senza che prevalga la violenza, la tracotanza, che scaturiscono dal non essere contenti del proprio vivere, nè di se stessi.
Chi attacca gli altri, chi cerca di distruggere gli altri in tanti modi, con le parole, con le azioni, è scontento di se stesso, della propria vita e non si accetta. Intanto, la prima condizione per amare gli altri è quella di accettare se stessi così come si è, con i propri difetti, ma soprattutto mettendo in risalto i propri pregi.
Il Cristo Gesù lasciò detto: “Ama il prossimo tuo come te stesso”. Perché non mettete in pratica questo bellissimo comandamento? Amare gli altri non significa dimenticare se stessi, significa amarli come si ama il proprio corpo, la propria vita, non facendo agli altri quello che non vorreste fosse fatto a voi.
Quindi, ogni azione benefica che si fa sulla propria persona, ogni pensiero di cura, di protezione che è diretto verso se stessi, vanno indirizzati verso gli altri. Però, a volte succede, e succede spesso, che molti vostri fratelli non si amano: danno da mangiare al proprio corpo, lo nutrono, lo vestono, lo curano con il sonno, ma non si amano. Pensano di essere inferiori e pieni di difetti, pensano di non avere realizzato tante belle cose nella propria vita, ma questo non è amore verso se stessi, questo è denigrarsi.
Quindi, come si può amare il prossimo se non si è pronti ad amare se stessi? Se non si riconosce il proprio valore? E questo a prescindere dai successi della vita, dalle ricchezze che si sono accumulate, a prescindere dai casi fortunati o sfortunati.
Il nostro consiglio è quello di allargare questo concetto verso se stessi, riconoscendo tutto quello che di buono si è realizzato, anche le cose che sembrano banali, di poca importanza: creare una famiglia, crescere dei figli, accudirli, non sono cose di poca importanza, di poco valore. L’aver costruito una casa, l’aver fatto in modo che i figli non soffrissero, che avessero di tutto, sono elementi da non sottovalutare, ma da prendere nella giusta considerazione.
Se poi nel vostro mondo ci sono falsi valori che voi non avete realizzato, ma che per altri invece sono parte integrante: la ricchezza, la vita dispendiosa, la fama, la notorietà, questi sono falsi valori che lasciano tanta amarezza nell’animo di chi li ha fatti propri, perché sono valori càduchi, con una durata limitata. Il denaro, così come si accumula si perde, la notorietà alla stessa stregua, la potete notare tra i vip, tra le persone famose che poi, morendo, sono state dimenticate e nessuno ne parla più. Invece, quei rapporti d’amore, i legami che si possono creare in un’esistenza, vanno al di là della morte, e ci sarà sempre chi ricorderà un padre, una madre, un fratello, un figlio, o un amico affettuoso.
Ciò che si lascia su questa Terra è solo un ricordo d’amore, un ricordo di concordia, un ricordo di accettazione fraterna, tutto il resto ha una durata minima, la durata di una vita. Anche se, a volte, una vita di novanta o cento anni può sembrare lunghissima, di fronte all’eternità è un battito di ciglia, un battito d’ali.
La nostra Presenza deve portare gioia nella vostra vita, quella leggerezza che spesso ricercate in tanti settori dell’esistenza, e che non potete trattenere e fare vostra. La leggerezza del vivere, non significa assenza di problemi, assenza di responsabilità, ma è un guardare all’esistenza con maggiore gratitudine, con maggiore gioia interiore, perché la vita è un mezzo meraviglioso, non solo per espletare il vostro karma, ma soprattutto per ricevere e dare amore.
Quando si è vivi, si può esprimere l’amore con i fatti, con le parole, con gli abbracci. Ma quando non si è più vivi, cosa c’è che può dare quella gioia? Solo un ricordo, il ricordo di un amore, il ricordo di un legame. Noi vi possiamo aiutare con il nostro Pensiero, ma non vi possiamo abbracciare, non vi possiamo togliere tante problematiche, alleggerire tanti vostri fastidi. Invece, nella Dimensione umana, quanto potete fare tra di voi per aiutarvi, quanto aiuto potete prestare ad un fratello in difficoltà, sia concretamente, sia con le parole, o con il vostro amore. Ecco perché la vita non deve essere vissuta come una condanna per tutto quello che non di buono porta con sè, ma come una grazia ricevuta, la grazia di recedere dalla carne per bruciare quei residui karmici attraverso l’amore, la comprensione e la trascendenza.
Comprendere significa fare proprio, non respingere o buttare dietro le spalle, ma accettare e comprendere significa annullare e non rinviare ad un’altra vita quello che oggi può essere risolto.
Come può essere risolto? L’accettazione consapevole significa: “ Signore io sono pronto a vivere anche il mio dolore, la mia sofferenza senza rancore, senza risentimento verso chi me lo ha assegnato, che poi sono solo e soltanto io ad averlo voluto”. Accettazione consapevole, significa dare risalto ad altri aspetti della vita, meravigliosi e piacevoli. Accettazione consapevole, significa non piangersi addosso per i propri malanni, per le proprie disgrazie, ma superarli, quanto è possibile, con l’intelligenza e la tenacia.
Vedete fratelli, tutto quello che sembra di difficile realizzazione nella vostra vita, poi alla fine diventa facile, diventa superabile, quanto c’è l’impegno giusto di tutte le forze, esteriori ed interiori.
Quello che non può essere superato è solo la morte, perché è un fatto ineluttabile, consequenziale alla vita. Dal momento che si nasce, si ha come compagna la morte, ma non come punizione o come fine di un’esistenza, ma come transizione, passaggio dimensionale necessario ed utilissimo, perché la morte fisica non è la morte di tutto lo Spirito, di tutta l’Entità, ma solo un indumento che non serve più e che viene lasciato, come fate voi quando vi togliete un indumento pesante perché viene la stagione calda. Allo stesso modo, il vostro corpo fisico viene lasciato sulla Terra perchè non più necessario alle esperienze verso cui siete diretti, che sono sempre esperienze guidate dall’amore, dall’aiuto reciproco fra quanti, anime e disincarnati, si sono allontanati dalla Terra; aiuto verso i fratelli della Terra, che sono a volte così intrappolati dalle loro tribolazioni, da non saperne uscire da soli. Ecco che noi interveniamo a dare una mano a chi vuole essere aiutato, anche se c’è chi non vuole non vuole uscire dal suo inghippo, e noi non possiamo forzarli, per quella Legge universale che vieta ad ognuno di fare violenza, anche se spinto dall’amore fraterno.
E così anche voi, fratelli, nella vostra Dimensione, quanto volete aiutare qualcuno e questo aiuto non vi viene richiesto, oppure non affiora dalla situazione, non potete fare altro che mandare il vostro amore a chi soffre, senza alzare un dito se non richiesto. Ma quando si chiede aiuto, come la sorella che fa da medium, noi interveniamo in mille modi, ed è giusto che si chieda aiuto quando si ha bisogno.
Sapete com’è la legge d’amore, la legge di causa effetto: quando si dà, necessariamente si riceve, a volte non dalla persona a cui si è dato, ma da altre fonti. L’amore segue questa scia, la scia del ritorno, del ritorno verso chi lo ha prodotto.
Molti pensano che, invece, sia l’odio che ritorni, ma a volte l’odio può essere frainteso. Se si va nel profondo e si lascia stare la superficialità di cui molti fratelli sono afflitti, la profondità del pensiero porta a riconoscere che chi è cattivo, chi è malvagio, lo è solo perché soffre, perché ha una grande carenza dentro di sé. Cosicchè, reagisce a questa sofferenza, prodigandosi nella cattiveria, nella malvagità, senza per questo spegnere questo suo bisogno interiore. Per cui, bisogna che siate caritatevoli e comprensivi, se vi accorgete che un fratello si comporta male, se vi aggredisce, se vi invidia, perché senz’altro nella sua vita c’è tanto scontento, tanto malanimo che dimostra in questa maniera: anziché chiedere aiuto, diffonde odio e rancore.
Noi leggiamo benissimo nell’animo umano, al di là di quelle che sono le maschere che ogni creatura si è costruite per difendere la sua interiorità, per celare la sua vera essenza. Sono le maschere sociali che la società vi ha imposto, quelle di essere ipocriti, di essere falsi, di non essere autentici, ma tutto ciò è uno scotto che si paga caro per i conflitti che crea interiormente.
Noi vorremmo chiudere questa comunicazione con i vostri Spiriti, con i vostri cuori, facendo un Cerchio di Guarigione, d’amore, di concordia, ma prima vi chiediamo se ci sono quesiti da rivolgerci, ai quali molto volentieri rispondiamo, con l’intento di aiutarvi, per quello che è nelle nostre possibilità.
Ora facciamo il Cerchio di Guarigione e di preghiera:
In questo momento, i nostri Fratelli ci mandano un fascio di Luce bellissimo, immenso, è una luce bianca con sfumature di rosa e violetto, insieme ad un flusso di amore immenso che riempie i nostri cuori. Immaginiamo questa luce meravigliosa come un fuoco che non si consuma mai e che non brucia, non distrugge, ma è un fuoco sempre rinnovabile, ripetibile.
Tutte le volte che lo vogliamo e che ne abbiamo di bisogno, immaginiamo questo fuoco così ardente che fa in modo di accelerare tutti i processi biologici, anche quelli più lenti, più ritardati dovuti all’età, alle malattie. Questo fuoco riaccende tali processi, anche a livello cerebrale, le sinapsi che sono andate in usura, in invecchiamento, perché dal cervello partono tutte le stimolazioni della nostra vita per la nostra salute.
Il cervello è quello che recepisce meglio di tutti la Luce che arriva dall’universo, la Luce e l’amore, l’energia meravigliosa dell’universo.
Ora questa luce è così intensa, così potente, che noi possiamo mandarla fuori dalla Terra verso le persone che ne hanno di bisogno, su quelle entità che soffrono, che sono carenti di Luce, che sono carenti di amore.
Noi li confortiamo, li abbracciamo e li aiutiamo, come sono nostri fratelli, anche se sono ancora convinti di essere nella carne, anche se ancora sono pieni di odio e di rancore. Il nostro amore e la Luce che mandiamo loro, annullerà quest’odio, questo rancore. Che possano trovare la loro strada, la strada della beatitudine, la strada della salvezza, la strada dell’armonia. Armonia che diventerà anche il motivo dominante della nostra vita: armonia, pace, serenità, benessere, così come vuole il nostro Creatore, Dio e Signore, allontanando da noi ogni sofferenza, ogni turbamento della nostra anima, ogni elemento nocivo che sia di ostacolo alla nostra consapevolezza.
La luce sia sede stabile nella nostra vita, per renderci chiara ogni problematica, per poterla risolvere nel migliore dei modi. La luce diventi compagna della nostra vita, perché possa accompagnarci nei momenti di disperazione, nei momenti di tribolazione, e ritrovare in essa la nostra forza. La Luce dell’universo può essere indirizzata verso chi soffre, verso chi è ammalato, anche su questa Terra desolata e di esilio per molti nostri fratelli.
Non dimentichiamo nelle nostre preghiere, tutti i nostri defunti, quelli che ci hanno preceduto nel mondo dell’aldilà, quelli che ci hanno amato ed anche quelli che non ci hanno amato, perché possano rivedere il loro pensiero e trasformarlo in amore ed in gratitudine.
Ringraziamoli per questa occasione che ci offrono, per potere noi evolvere attraverso l’amore. Così Sia e Così È.
Addio fratelli
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