Messaggi all'umanità – La pace
Miei amati e preziosi fratelli e mie amate e preziose sorelle, nel mio cuore c’è pace nell’ascoltarvi, c’è pace nel pensare a voi ed ogni mio intervento pace vuole trasmettere ai vostri cuori.
Quello che vado spiegando, le riflessioni a cui invito i vostri cuori, questo mio seguirvi nel cammino, ha nel cuore, in me stesso, desiderio di pace per ogni vostro cuore.
La pace, fratelli, sorelle, è dolce raggiungerla nel cuore, quell’essere pace si costruisce ogni giorno nel proprio essere cuore.
Quando noi ascoltiamo parlare dei fratelli, il nostro cuore al contempo impara attraverso l’esperienza di quel cuore, sente, si accorge, di quanto dolore porta alla reazione verso gli altri; non si interroga sul dolore ma reagisce; alle volte questo dolore fa chiudere così tanto in se stessi dal chiudere il contatto con gli altri oppure la delusione abbraccia il mondo; quel cuore nel dolore si chiude al contatto. Reazione di chiusura o reazione di aggressione dell’altro significa sempre dolore provato nel profondo del cuore. Ma dentro di sé quel cuore non si interroga, non chiede a se stesso perché sta provando dolore, non chiede al suo cuore il perché di questa sua fragilità, non accoglie per comprendere il proprio dolore, non accoglie il dolore come occasione per comprendersi, vede solo reazione per poter liberarsi da tanto dolore.
Voi sentite il prodotto della reazione verso gli altri oppure i vostri occhi colgono nell’atteggiamento la sofferenza, ma gli occhi contemplano l’insuccesso perché in fondo a quel cuore il dolore è immutato se non aumentato dalla reazione che ha ancora più aumentato la distanza del cuore di quel fratello dagli altri.
E voi che state ascoltando prendete conferma che del dolore è bene occuparsi, “Ma quanto dolore tu provi, ti sei sentito cancellato, ti sei sentito inesistente, ti sei sentito senza alcun valore, è questa la sofferenza che hai sperimentato nel tuo cuore alle parole di quel fratello” e continuando a comprendere quel dolore voi state aiutando quel cuore ad entrare dentro di sé per interrogarsi sul proprio dolore, “Se tu pensi a te stesso, ti senti trasparente? Sei tu cancellato dalle parole dette in un momento? Tutta la tua vita ti sembra svuotarsi al suono di quelle parole?”
Piano piano quel cuore recupera se stesso in ogni suo pensiero, recupera i tanti momenti della sua esistenza, recupera se stesso nella verità. Ed ecco che il dolore si quieta, si calma, è ancora nel cuore l’amarezza, ma non è più quel dolore continuo che era stato ascoltato.
Riflette al contempo quel cuore sul perché di ciò che è stato, a quella incomprensione che ha portato dolore nel suo cuore e finalmente sembra cogliere il perché dell’atto dell’altro e scopre l’inconsistenza, la fragilità che nell’altro ha determinato quelle parole, quel fare. Ed ecco un po’ di pace per quel cuore che inonda di pace anche il cuore vostro. In quel momento il dolore è passato e la giusta comprensione porterà ad essere verità quel cuore di fronte all’altro.
Fratelli, sorelle, questo che vi ho insegnato è costante momento nella vita, solo nell’interrogarvi, nell’accogliere il vostro dolore e nell’interrogarvi sul vostro stesso dolore, nell’interrogarvi su voi stessi potete recuperare la verità di voi stessi e trascendere il dolore riportando la pace in voi. La costruzione della pace è continua nel cuore; e la pace che cresce vi permette sempre più libertà del vostro Essere.
Vi saluto con tanto tanto Amore
Nella pace il vostro fratello Gesù Cristo
Messaggio dettato il 05.10.2009
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