Le Parole degli Angeli
Italiano  Inglese

Premorte

Dio è Amore La Scoperta In Una NDE

Dio è Amore La Scoperta In Una NDE esperienze

 

Dio è Amore la scoperta in una NDE : la mia scoperta di Dio; vorrei premettere che la mia esperienza di Dio era stata condizionata da una profonda paura a causa degli insegnamenti improntati ad estremismo religioso che mi erano stati imposti fin dalla più tenera età; crebbi fino all'età adulta nella paura paralizzante di Dio e delle conseguenze della morte; nell'infinita saggezza dell'universo, all'apice della mia vita e della mia entusiasmante carriera di grafica pubblicitaria a New York, fui sul punto di morire a causa di una malattia devastante che disorientò i medici e non fu diagnosticata correttamente se non dopo un paio di anni dalla mia NDE; passai tre anni a letto in una nuova città, morendo lentamente, la mia storia comincia da qui.

 

Trascorsero tre anni mentre il mio corpo si stava deteriorando lentamente, inesorabilmente. Ero scoraggiata per il fatto che ogni movimento ed ogni azione richiedevano uno sforzo supremo che comportava un dolore intenso e giorni di immobilità. Passavo a letto la maggior parte del mio tempo, perdendo i contatti con la famiglia, con gli amici e da ultimo anche con la speranza. Non potevo nemmeno prendere in considerazione di potermi ancora dedicare ad un lavoro e ad una carriera che avevo adorato. Non ero nemmeno in grado di compiere piccoli sforzi per essere una moglie, una madre o una casalinga, figuriamoci un'artista! La vita sociale era un piacere che ricordavo vagamente.

 

Essendomi ammalata in modo così drammatico immediatamente dopo il mio arrivo ad Hamden, non avevo potuto crearmi degli amici in questa nuova comunità, mi sentivo come una bolla di protoplasma in disfacimento, sola e senza speranza.

 

La mia condizione era così sgradevole che mio marito aveva quasi paura di entrare nella mia stanza, non sapendo se mi avrebbe trovata ancora viva. I volti dei miei figli tradivano la paura. Giacevo a letto, un giorno dopo l'altro, affrontando per la prima volta nella mia vita un'avvilente solitudine ed una devastante perdita di identità dato che non ero più in grado di produrre o di creare alcunché. Mi sentivo assolutamente priva di valore. Sebbene i miei familiari cercassero di persuadermi che il mio valore non dipendeva da ciò che facevo e che io ero importante per loro indipendentemente dalla mia condizione, io non li credevo. Mi sentivo inutile, come se occupassi uno spazio vitale senza dare il minimo contributo di valore alla vita. Sebbene in tutta la mia esistenza fossi stata una donna ottimista, motivata e piena di risorse, questa nuova sfida rappresentava qualcosa di più forte di quanto io non fossi capace di fronteggiare.

 

Per quasi tre anni dunque mi trovai ad affondare sempre più in un abisso di sofferenza, di fatica, di isolamento e di depressione, detestando me stessa. Ero incline al suicidio e sentivo che non c'era più nulla per me che valesse la pena di vivere. Mi ero convinta che la mia famiglia sarebbe stata meglio se fossi morta. Nello stesso tempo, la mia paura della morte era così intensa che io mi attaccavo disperatamente alla miserabile esistenza che mi era toccata. Sebbene fossi più morta che viva, ero troppo spaventata per abbandonarmi alla morte.

 

E così, ecco com'ero … ammalata, depressa ed inutile. Dov'era questo Dio d'amore di cui avevo letto e sentito parlare? Perché non mi amava? In una notte di indimenticabile solitudine chiusi gli occhi mentre il peso della fatica si portava via la mia coscienza. Cercando di tirare un breve respiro, sentii che il mio petto si alzava debolmente. Mentre espiravo, sentii il torace sprofondare in una pesantezza più forte di quanto non avessi mai provato. Istintivamente, sentii che la mia vita era ad un bivio. Per un momento mi sentii come se fossi sospesa su un precipizio che si estendeva fino al termine del mondo e della vita. Sentii che la mia vita era appesa alla decisione di un attimo e pensai: "Non mi importa più di nulla e non voglio sopportare più niente".

 

Ero troppo malandata, troppo stanca perché qualcosa potesse più avere importanza. Non restava più niente della mia vita in questo mondo. Per quanto grande fosse la mia paura di ciò che doveva accadere, nulla poteva essere peggiore dell'inferno che stavo vivendo giorno dopo giorno.

 

Abbandonai ogni mia volontà ed identificazione con la personalità e con l'individualità, per non parlare del mio senso dell'io. Sapevo di stare morendo e mi sentii in pace con quella sensazione. Non c'era più alcun posto in me nel quale il desiderio di vivere potesse dimorare. Scelsi coscientemente di non fare più alcun respiro. Sola, nel mio letto, nel mondo, e nell'oscurità, morii.

 

Quando finalmente rinunciai alla mia volontà di vivere, dissolvere la mia vita nella morte fu facile in modo sublime dopo la mia lunga malattia e la perdita di qualunque cosa che per me aveva reso la vita degna di essere vissuta. La decisione di lasciare questo mondo era sospesa in un attimo espanso di quiete assoluta. Priva di passioni, osservai il mio spirito lasciare il mio corpo, mentre una sensazione di alienità mi avvolgeva. Sentivo uno strano distacco nei confronti del mio corpo fisico e della vita che mi ero costruita. Non ero più connessa con quella massa di carne miserevole e sofferente. Io non ero quel corpo e tuttavia continuavo ad esistere in una nuova condizione dell'essere. Il dolore attanagliante che mi aveva accompagnato in ogni momento di veglia se n'era andato. Lo sforzo di espandere i miei polmoni cercando di inspirare un po' d'aria era scomparso. La fatica che aveva oppresso la mia vita negli ultimi anni, era scivolata via. La depressione non drenava più la speranza dalla mia mente. Le immagini ed i suoni non facevano più bruciare di dolore la mia testa, lasciandomi emotivamente estenuata. E tuttavia, io esistevo lo stesso. Mi sentivo priva di peso e calma.

 

Sebbene sapessi di non essere più nel mio corpo privo di vita che giaceva nel letto e che gli occhi ed il cervello che avevo precedentemente identificato come miei erano ancora in quell'oggetto inanimato col quale non mi identificavo più, ero ancora consapevole di visioni, di pensieri e di sensazioni. Osservavo tranquillamente la mia nuova dimensione. Mi guardai intorno lentamente e sotto di me vidi una vasta ed infinita oscurità. Ero irresistibilmente attirata verso quell'abisso oscuro, come se fosse un vuoto o un buco nero. Gradualmente, mi sentivo affondare al suo interno. Pensavo, senza alcuna paura o reazione emotiva: "Non è strano?" Avevo avuto così tanta paura di essere giudicata e spedita all'inferno o in paradiso, ma ora sembrava che dovessi semplicemente scomparire in quell'oscuro nulla. Mentre anche questa mia nuova consapevolezza svaniva, mi arresi alla pesantezza che si impadroniva di me, mentre l'oscurità mi riempiva la mente. La mia visione divenne oscura ed io cominciai a fondermi con l'oscurità.

 

Senza offrire alcuna resistenza, lasciai andare ogni residuo frammento di coscienza e di identità personale. Nel preciso istante in cui sentii che l'ultimo residuo della mia identità scompariva nel nulla, fui improvvisamente scossa da una potente ed energica forza che si sprigionava alle mie spalle e mi sollevava, portandomi verso l'alto. A mala pena cosciente, ero consapevole solo di questa sensazione di ascesa. Mi sembrava di viaggiare verso l'alto a velocità inimmaginabile. Una chiara sensazione di vento soffiò sul mio viso e sul mio corpo con una forza tremenda, e tuttavia non sentii nulla di sgradevole. Sembrava che io stessi volando attraverso distanze assai vaste, e più in alto andavo, più la mia testa si schiariva.

 

Cominciai a diventare cosciente di un profondo sentimento di pace e di calore che mi permeava i sensi. Confusa per il fatto che l'energia che mi aveva avvolto denotava una presenza ben definita, cercai di vedere cosa stava accadendo e chi mi stava trasportando: chi o che cosa si prendeva tanta cura di me? Mi sentivo in pace ed amata di un amore sconfinato. Sapevo di essere nelle braccia di un essere che aveva cura di me con un amore perfetto e mi trasportava dal vuoto più oscuro in una nuova realtà.

 

Via via che la mia mente si schiariva, liberata dalle reminiscenze delle passate associazioni mortali, fui finalmente in grado di aprire completamente il mio essere allo spirito e la mia visione divenne limpida. Con gli occhi della mia anima riuscii a vedere ciò che mi teneva con tanto amore, e distinsi un essere spirituale, così stupendo e pieno d'amore che seppi che non avrei mai più provato un senso di perdita. Non sono in grado di spiegarlo in alcun modo, ma io sapevo che lo spirito era Cristo. Non si trattava di una fede, di una percezione o di una comprensione: il mio riconoscimento di Cristo derivava dalla mia nuova prospettiva spirituale. Non vedevo lo spirito come avevo visto Gesù di Nazareth raffigurato nelle immagini religiose, ma l'innato sapere del mio cuore ricordava e riconosceva Cristo. Lo spirito radioso era Cristo, la manifestazione e l'espressione del più puro amore. Data la mia educazione cristiana, non sapevo con quale altro nome chiamare ciò che sentivo quando lo guardavo.

 

Altri avrebbero potuto chiamarlo Budda, o Yahweh, o Grande spirito nel cielo, ma il nome non aveva importanza, l'unica cosa importante era il riconoscimento dell'amore a della verità assoluti. Io mi sentivo al sicuro nell'abbraccio gentile e allo stesso tempo poderoso del suo amore, certa che tutto andava per il meglio, proprio come doveva essere. Salendo sempre più in alto, alzai lo sguardo per osservare una grande luce nella lontananza, Con Cristo come guida, mi avvicinai rapidamente verso la luce.

 

L'estasi mi riempì l'anima, mentre guardavo quello splendore, molte volte più brillante di un sole. La luce era ovunque ed in ogni cosa, la più splendente che avessi mai visto e abbagliante oltre ogni descrizione, più che sufficiente ad accecare o a bruciare: eppure non mi fece alcun male.

 

La luce si mosse su di me e mi attraversò, lavando ogni più recondito angolo del mio cuore, rimuovendo ogni ferita ed ogni paura, e trasformando tutto il mio essere in un canto di gioia. Avevo creduto che l'amore che avevo sentito emanare da Cristo fosse completo, e tuttavia la luce verso la quale stavamo elevandoci era la totale soddisfazione di ogni mio desiderio, la sorgente d'amore di tutto ciò che esiste, il Dio della verità e dell'amore incondizionato, l'origine della creazione.

 

La mia comprensione dell'amore era mutata per sempre. La maestà e la gloria di quella visione fu un momento ineffabile che determinò una volta per tutte la direzione della mia nuova verità. Ero di nuovo a casa e non volevo altro che restare nella luce di Dio. Cristo mi aveva trasportato nella luce ed ora stavo al cospetto di Dio. Ero satura di una conoscenza completa: la luce era amore e l'amore era Dio. Ondate di perfetto amore venivano emanate dalla luce e cancellavano ogni fardello che avevo portato ed ogni pensiero che mi aveva impedito di conoscere Dio. Ero resa consapevole della mia purezza. Con una nuova chiarezza, compresi che avevo percorso il cammino della vita come un fantasma, avvolta in un sudario di paure, ripiegata su me stessa per timore delle illusioni. Ora ero come un'amante, aperta al liquido flusso di luce dorata che riempiva il mio guscio vuoto fino a farlo traboccare.

 

Capii che non c'era alcun limite a tale flusso, quando diventai entusiasticamente consapevole della natura infinita dell'amore divino. Non c'era alcun luogo in cui Dio non esistesse, ed io ero all'interno di Dio: io sono una parte inseparabile della luce. In verità io sono, tutti noi siamo, perfetto amore come creazione di Dio. Tutte le creature di Dio fanno parte di un'unica creazione ed io sono una cosa sola con la creazione. Dio ed io, il creatore ed il creato, siamo una sola cosa.

 

Avevo trascorso tutta la mia vita nel timore del giudizio ed ora, al cospetto di Dio, ero stata completamente conosciuta e trovata senza colpa. Sapevo che agli occhi di Dio ero perfetta. Dio mi amava, perché l'amore costituisce la totalità di Dio. Dio ama senza limiti. Finalmente tutto aveva un senso. Dio poteva solo amarmi perché Dio è solo amore, nient'altro che amore. L'unica realtà è Dio: non ce ne può essere un'altra, e Dio è amore. Avevo raggiunto la mia vera casa. Mi volsi verso Cristo e dissi: "Che bellezza! Sono a casa. Questo è il posto in cui voglio stare. Voglio rimanere qui". E Cristo rispose: "Puoi restare qui per un po', ma poi devi tornare".

 

 

La testimonianza di Linda intitolata Dio è Amore La Scoperta In Una NDE continua .....

 

 

 

Dio è Amore La Scoperta In Una NDE

 

Dio è Amore

 

www.leparoledegliangeli.com

 

Stampa Email