Lasciare la vita terrena testimonianze
Lasciare la vita terrena testimonianze di pre morte
Lasciare la vita terrena testimonianze : ecco questa è la mia testimonianza di quando ho lasciato la vita terrena, ma partiamo dall'inizio; verso la fine dell'estate il mio medico mi informò che era necessario sottopormi ad un'isterectomia; non volevo essere operata, mi sentivo troppo giovane e avendo perduto mia madre in seguito a cancro uterino quando aveva soli 30 anni, ero pietrificata all'idea di ciò che avrebbero potuto scoprire, ma non avevo scelta, visti i forti dolori e problemi che mi assillavano e così alla fine acconsentii all'operazione.
Mi portarono in un reparto con camere singole e lì fui lasciata sola per tutto il pomeriggio pensando a cosa sarei andata incontro la mattina seguente. Mi ricordo di aver pregato, implorando Dio perchè avevo paura e pregandolo di darmi forza. Passai tutto il giorno in preghiera scongiurando Dio di non farmi morire.
Verso le 8 del mattino fui portata in sala operatoria, ma poi riportata indietro qualche tempo dopo (penso siano state le 11 ma non ne sono sicura). Quello che ricordo bene è che da quando mi avevano riportata nella mia camera continuavo a chiamare le infermiere per dir loro che qualcosa non andava. E loro continuavano a ripetermi che tutto era a posto e ogni tanto mi facevano un'iniezione pensando che mi servissero degli antidolorifici, anche se continuavo a dire che non volevo le iniezioni.
Verso le 8 e 30 di quella sera, mi ricordo di aver aperto gli occhi e di aver pensato "Sto per morire". Cercai di arrivare al pulsante per chiamare l'infermiera, ma mi mancavano le forze. Quando la testa mi si chinò verso destra, vidi un letto dall'altro lato della stanza, con un'anziana Signora tanto stupenda (i suoi capelli erano di un bianco candido) come non ne avevo mai visti prima. Avevo la sensazione che fosse molto vecchia, eppure mi parve così perfetta, così giovane. Mi guardò col più dolce sorriso e mi rassicurò: "Chiamerò io le infermiere, non aver paura, tutto andrà bene."
Poi devo aver perso i sensi, perche la cosa successiva che ricordo erano le infermiere che mi erano intorno chiedendo: "Che desidera ora?", "Non riesco a respirare, penso che sto morendo!"
Mi misurarono la pressione. Poi, presa dal panico, un'infermiera disse all'altra di chiamare in fretta il medico, che qualcosa non andava. Mi diede dell'ossigeno e subito dopo il medico era accanto al mio letto, dicendomi che avevo avuto delle emorragie interne per tutto il giorno e che dovevano "riaprirmi" di nuovo. Fino a quel momento ero stata totalmente spaventata all'idea di dover morire, ma quando mi portarono di corsa lungo il corridoio verso la sala operatoria, fui di colpo pervasa da una sensazione di calore, di calma e tranquillità che mi toglieva ogni paura.
Pensai: "Oh, è questo ciò che doveva succedere!" e mi sentivo bene. Mi rivolsi al medico che stava parlandomi mentre correva accanto alla mia lettiga "La sua voce mi sembra strana, suona quasi come un'eco"gli dissi. "Non lasciarci!" mi implorò. La prima cosa che successe dopo essere stata narcotizzata (mi fecero un'anestesia generale in modo che fossi del tutto addormentata) fu che d'un tratto mi trovai a sorvolare il mio corpo, vedendoli nel panico, il medico che diceva "Non riesco a vedere nulla, troppo sangue". Mi tagliò da un verso, poi dall'altro, dall'alto al basso e viceversa.
Il mio primo pensiero o la prima sensazione che ebbi era di trovarmi in un buio totale. Sentivo il mio corpo, ma quando guardai verso il basso, non vidi assolutamente niente. Ero pietrificata e ricordo di aver esclamato "Ti prego, Dio, non lasciarmi sola! dove sei?" La successiva cosa che vidi era la luce più brillante e intensa che avessi mai visto. Era talmente luminosa che a stento riuscivo a guardarla. Di fronte alla luce c'era come un grande portale di una cattedrale, e accanto ad esso mia madre, che era morta quando avevo otto anni all'incirca. C'erano pure delle altre persone, che però non riconobbi.
Le emozioni che provai sono difficili da spiegare, ma cercherò di farlo: ogni abuso o dolore che avevo provato nella mia vita, sia esso fisico, emozionale o mentale, scomparì completamente ed al suo posto provai un intenso amore, accettazione, devozione e un gran senso di benessere. Per un secondo, ho compreso tutto, era tutto così semplice, ma poi tutto ciò che avevo compreso tornò a svanire, come se non fosse a noi concesso comprendere "TUTTO".
Mia madre poi mi guardò e mi disse (ma non a parole, soltanto tramite pensiero) "Ti è stata data una seconda chance. Posso accompagnarti per il resto del cammino o puoi tornare indietro." Ricordo di essermi sentita talmente bene in quel luogo da non voler ritornare, ma poi pensai ai miei bambini ancora giovanissimi e dissi a mia madre "Devo ritornare, i miei bambini hanno ancora bisogno di me e tu sai quanto è stata dura per te doverci lasciare quando eravamo così piccoli."
Tutt'un tratto mi sentì come su un grosso elastico teso al massimo e poi fatta rimbalzare indietro con un tale impeto da farmi quasi male; provai un grande disagio al mio rientro. Aprii gli occhi e vidi un'infermiera piangere accanto al mio letto, ero nell'unità di terapia intensiva; mentre le si spalancarono gli occhi dallo stupore, esclamò "Sei ritornata! Oh! Ci hai fatto prendere un tale spavento, a noi tutti; vado a chiamare il dottore."
Avevo due domande da porre al medico che mi vennero subito spontanee "Chi era e dov'era quell'anziana Signora che avevo visto nella mia camera?" Mi risposero "Quale Signora anziana? Eri da sola nella stanza." Poi chiesi: "Ero morta, vero?" Non ricevetti risposta, ma quando iniziai a descrivere al medico come avevo sorvolato il mio corpo e tutto ciò che era stato detto e le attrezzature che avevano usato, egli, più che lasciare, quasi fuggì dalla mia stanza.
Dopo questa esperienza le mie doti intuitive sono diventate sempre più accentuate. Talvolta mi sento talmente connessa a tutto … piante, alberi, il cielo e tutto ciò che esiste che provo la sensazione più meravigliosa al mondo. Laddove prima provavo rabbia, ora provo amore. Quest'esperienza ha toccato ogni aspetto della mia vita.
So che Dio mi ha riservato un compito, poichè ebbi ancora una seconda operazione addominale (che sarebbe dovuta durare un'ora e mezza ma poi durò quattr'ore e mezza), e a quanto pare, ancora una volta, ero stata molto "fortunata". Mi chiamavano una "pelle dura" e "la ragazza dei miracoli". Prima che mi portassero in sala operatoria ricordo che dissi al mio medico "Non si preoccupi, ho pregato Dio di guidare le sue mani e quelle dello specialista quando sarà chiamato pure lui." E fu esattamente quello che successe, dovettero chiamare uno specialista, durante l'operazione, a causa di complicazioni.
So che Dio desidera che compia qualcosa di particolare, io vorrei tanto poter dare un grande contributo a cambiare le cose in meglio su questa terra prima di andarmene di nuovo. So che ciò potrà sembrare sciocco a taluni, ma, credetemi, viene dal mio cuore e dalla mia Anima. Che sensazione meravigliosa!
Lasciare la vita terrena testimonianze di pre morte è il racconto di Marina
Lasciare la vita terrena testimonianze di pre morte
Lasciare la vita terrena
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