Essere genitore non è un mestiere
Essere genitore non è un mestiere esperienze
Essere genitore non è un mestiere : avevo avuto una gravidanza difficile, c’era qualcosa di brutto, qualcosa di serio, ma dato che pensavano che non sarei sopravvissuta al parto, avevano deciso di non dirmi nulla; quella mattina, ormai mancavano due mesi al parto, quando mi fecero il prelievo di sangue e analizzarono i risultati, venni immediatamente ricoverata, fui portata in sala operatoria, parto d’urgenza, temevano per la vita del bambino oltre che per la mia; questa è l’ultima cosa che ricordo da viva.
Mi ritrovai poi seduta sul letto a guardare nascere il mio bambino, ricordo che era molto, molto piccolo, sembrava una rana. Non stava piangendo, guardai il dottore e lui disse “Sta dormendo” … poi all’improvviso ho visto questa piccola infermiera con gli occhiali e i capelli neri, correre veloce intorno al mio letto e continuava a portare cose ai dottori …. poi è come se il tempo accelerasse e poi è diventato tutto buio.
Poi ho sentito qualcuno chiamarmi più e più volte per nome, ho aperto gli occhi e non ero più in sala operatoria, mi sembrava di galleggiare e mi trovai a dover oltrepassare più porte sempre fluttuando.
Qualcuno era con me, ma non riuscivo a vedere chi fosse, ma sapevo che era lì.
Oltrepassata questa serie di porte mi trovai su una spiaggia, non mi sentivo più fluttuare, mi sentivo normale, presente. La "persona" era ancora con me e mi disse che dovevo salire sulla barca. Nella barca, una specie di barca a remi, c’era un'altra persona vestita con un mantello tipo da monaco, col cappuccio che gli copriva la testa, e rimase seduto immobile finché non salii sulla barca, poi iniziò a remare.
Mentre remava vidi che dall'altra parte c'erano nuvole e una luce, era un'isola, poi questa persona si tolse il cappuccio e rivelò un uomo che chiamerei Babbo Natale perché aveva una barba bianca e una faccia felice … era così amorevole, caloroso e felice … c’era qualcosa di meraviglioso in lui .. e assomigliava a Babbo Natale.
Abbiamo parlato, parlato e parlato, mi stava dicendo cosa sarebbe successo, stavo andando su un'isola, che mi ha indicato, dove le persone erano felici e mi ha raccontato tutte le cose meravigliose di quel luogo …. stare con lui è stata un’esperienza meravigliosa, ero piena di felicità.
Poi ho iniziato a piangere, gli ho detto che non volevo andare, gli dissi che amavo moltissimo mio marito e non volevo lasciarlo, gli ho anche detto che avevo appena partorito un bambino e che avevo altri bambini e che dovevo prendermi cura di loro perchè erano solo bambini.
Piansi, piansi, implorai e supplicai. Più volte lui mi ha chiesto "Sei sicura?", gli ho risposto "Sì, sì. per favore, per favore, per favore, lasciami tornare” … mi sembra sia passato un po’ di tempo, ma alla fine accettò. Mi disse che tornare indietro sarebbe stata un’esperienza di grande dolore per me, mi chiese più volte se avevo capito il dolore che avrei dovuto affrontare tornando indietro e gli risposi che non mi importava e che volevo tornare indietro.
Lui sorrise e disse "Okay, puoi tornare indietro, ti lascerò andare"
Ha cominciato a remare verso la riva da cui era iniziata la nostra avventura, c'era un uomo lì in piedi, tese la mano e io la presi …. entrammo in una specie di grotta, era molto buio.
Improvvisamente, mi trovai di nuovo quelle porte da attraversare, poi ho visto un muro davanti a me e dall’altra parte del muro c’era una luce enorme, accecante …. abbassai lo sguardo e vidi il mio corpo disteso sul letto dell’ospedale …. sentii come una forza spingermi energicamente dentro il mio corpo e poi ho cominciato a sentire un dolore enorme, ha iniziato a farmi male tutto il corpo, se avessi potuto urlare, lo avrei fatto. Sentii la voce di persone che parlavano nella mia stanza, aprii gli occhi e vidi il volto di mio marito sul mio viso, mi stava baciando.
Ho subìto diversi interventi chirurgici la prima settimana, ho avuto otto attacchi di cuore e per due volte sono stata dichiarata morta.
So che un giorno, quando morirò, incontrerò di nuovo quell'uomo con i capelli bianchi e la barba e mi porterà a casa, ma non oggi.
Essere genitore non è un mestiere esperienze è la testimonianza di Serena
Essere genitore non è un mestiere esperienze
Essere genitore non è un mestiere
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