La morte non è la fine
La morte non è la fine esperienze del Cielo dell’aldilà del paradiso
La morte non è la fine : dopo tanti anni condivido con chi mi vorrà ascoltare la mia esperienza, oggi so che in quegli istanti ho potuto assaporare il Cielo, l’aldilà, il paradiso, comprendendo che la morte non è certo la fine della vita, anzi, ma vi racconto, proverò a scrivere frasi per trasmettervi la mia testimonianza; stavo donando il sangue per la prima volta all'età di 18 anni, ero molto entusiasta perché mia madre era una donatrice di sangue, lo è stata per tutta la vita e sembrava una cosa da adulti da fare, quindi è stato come un rito di passaggio, un rito di iniziazione all'età adulta per me.
All’inizio della donazione mi è stata data una palla di gomma da spremere, quello che non sapevo e che non mi hanno detto, era che dovevo stringerla un paio di volte durante tutto il prelievo e invece, l'ho stretta rapidamente e ripetutamente per accelerare le cose; dopo la donazione, noi donatori siamo stati condotti al tavolo degli snack per prendere succhi e cracker; ho iniziato a sentirmi stordita e ho pensato di posare la testa sulle braccia per riposare (o almeno così pensavo, il mio amico in seguito mi ha detto che non avevo mai abbassato la testa ma che sono scivolata dalla sedia finendo sul pavimento); all'epoca credevo invece di aver abbassato la testa e di aver fatto un breve pisolino.
Immediatamente, stavo facendo il più bel sogno di sempre, ero in un vasto campo aperto, dove c'erano persone tutt'intorno, non potevo vederli, ma ho sentito la loro presenza intorno a me; il cielo era il blu, il blu più bello che avessi mai visto e l'erba era di un verde sorprendente e sembrava essere viva, ondeggiava, anche se non c'era brezza; le nuvole nel cielo erano come fatte di piume bianche morbide e soffici; i colori erano quasi indescrivibili.
Ho provato un grande emozione di amore, come se qualcuno avesse preso una coperta calda e mi avesse avvolta proprio con amore; ho guardato davanti a me e ho visto due persone correre verso di me, salutandomi freneticamente, come se non vedessero l'ora di raggiungermi; mi sono messa a correre verso di loro provando nel cuore il più puro sentimento di gioia; man mano che si avvicinavano, li riconobbi come i miei nonni materni che morirono entrambi prima che compissi 4 anni, ho pochissimi ricordi di loro nella vita; quando ci siamo raggiunti, ci siamo abbracciati e abbiamo saltato su e giù, ridendo e girando per l'eccitazione, c'era così tanta gioia, non c'erano parole, ma il sentimento di amore e gioia nella forma più pura era inebriante.
Ricordo di aver sentito qualcuno che chiamava il mio nome, all'inizio era un suono molto debole, ma divenne più forte e persistente, ricordo di aver pensato che volevo “dormire” più a lungo, che non ero pronta a far finire questo sogno, ma la voce che chiamava il mio nome stava diventando più forte e più insistente e, allo stesso tempo, al suono di questa voce venivo fisicamente tirata più lontano dal mio nonni e ciò accadeva ogni volta che veniva chiamato il mio nome e loro, i miei nonni, mi sorridevano e mi salutavano e mi inviavano raggi d'amore.
Odiavo l’idea di svegliarmi, ho sentito quella voce chiamare il mio nome ancora una volta e ho percepito una sensazione di grande freddo e quando ho aperto gli occhi ho visto un'infermiera in piedi sopra di me e ho capito di essere sdraiata su una barella dell'ospedale.
Mi hanno detto che ero "svenuta", cosa a cui non ho creduto, non ero mai svenuta e avevo idea che la mia esperienza fosse stata qualcosa di molto diverso dallo svenimento; questa è anche la ragione per cui nel tempo ho chiesto agli altri che avevano vissuto episodi, esperienze, di svenimento se avessero fatto un sogno, se avessero ricordo di un sogno in quei momenti.
Non so quanto tempo sia passato da quando ho vissuto questa mia esperienza a quando ho letto i primi racconti di NDE e le descrizioni erano tutte simili alla mia esperienza tranne che io non ho visto tunnel o luce bianca, ma i colori vividi e le sensazioni provate erano tutte uguali; sono stati necessari quasi 10 anni prima che raccontassi a qualcuno la mia esperienza un po’ perché era difficile mettere ciò che avevo vissuto in parole, nulla poteva rendergli giustizia e poi, altra mia difficoltà, non volevo essere considerata pazza.
Certo è che l’amore, le sensazioni d’amore che si vivono sulla terra, anche se intense per la terra, sono solo una copia sbiadita dell’amore che ho sentito quel giorno e questo mi dispiace, ma comunque considero un grande dono aver potuto assaporare il Cielo, l’aldilà, il paradiso anche solo per qualche momento nella mia vita; quell’amore, quella gioia, sono dentro di me, nel mio cuore.
La morte non è la fine esperienze del Cielo dell’aldilà del paradiso sono frasi di Elena
La morte non è la fine esperienze del Cielo dell’aldilà del paradiso
La morte non è la fine
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