Chi ha visto il Paradiso
Chi ha visto il Paradiso esperienze nde
Chi ha visto il Paradiso : io sono una delle persone che ha visto il Paradiso, voglio condividere le mie esperienze, sono le mie testimonianze, esperienze nde, sono stata in Paradiso e ho incontrato mio nonno, sapete, mio nonno era molto importante per me, i miei due fratelli, due cugini più stretti, per qualche anno da bambini abbiamo vissuto tutti nella stessa casa insieme ai nonni, e quelli sono i ricordi migliori della mia infanzia, le altre parti dell'infanzia erano il caos, c’era sempre cambiamento, poi ci fu la lunga battaglia di mio nonno contro il cancro che lo ha portato alla fine; quel giorno lo ricorderò per sempre, aveva chiesto di me prima di morire, ma a causa del suo stato, non potevo sopportare di vedere il mio eroe, l'uomo migliore che avessi mai conosciuto, ridotto così com'era, quindi non l'ho visto, ho rifiutato di vederlo portando poi con me il rimpianto per molti e molti anni dopo.
Dopo la sua morte l'ho sentito e ho annusato numerose volte il suo profumo, una volta ero nella mia macchina mentre stavo attraversando il periodo del mio disordinato divorzio e i problemi relativi alla custodia dei figli, mi sentivo svuotata e ho fermato la macchina per piangere ed improvvisamente ho sentito una calma intorno a me, poi ho sentito l'odore della sua colonia che usava sempre, al tutto è seguita una leggera brezza e i finestrini dell'auto erano completamente alzati; in un’altra occasione ho visto il suo nome su una busta, così di punto in bianco ed era un momento in cui mi mancava molto, questi sono solo due esempi perché ce ne sono molti altri; ho combattuto contro il mio ex marito per oltre sei anni in tribunale, è stato finanziariamente, emotivamente e fisicamente devastante oltre le parole.
Ero una madre single che lavorava a tempo pieno con tre figli e pagava tutte le bollette, il mio medico mi ha dato alcune prescrizioni per aiutare il mio stato d'animo in quel momento ma nel tempo sono diventata dipendente dalla droga, molte volte vorrei voluto andare in overdose solo per fermare la tristezza di quelli che erano stati sei anni di inferno; nel 2013 sono andata completamente in crisi, i miei padroni di casa non avevano pagato il mutuo e la casa era stata pignorata e io non riuscivo a trovare nessun altro posto che potessi permettermi, ero distrutta dagli stress e dall’angoscia e bevevo; quel giorno mi sono appoggiata all’armadio e poi mi sono accasciata per terra e mi sono messa la faccia tra le mani sentendomi completamente impotente; in quel momento non stavo pensando a come avrebbero reagito i miei figli se mi fosse successo qualcosa, io stavo solo annegando nel dolore; sembra che a questo punto io abbia mandato un messaggio al mio collega, io non ho ricordo di questo e quando ho controllato il mio telefono giorni dopo, non c'era traccia di alcun testo di questo tipo sul mio telefono, comunque apparentemente gli avrei scritto che non mi sentivo molto bene e pensavo che i miei farmaci che stavo prendendo avessero fatto una brutta reazione con il vino che stavo bevendo.
Il mio collega mi ha richiamato freneticamente ma non ho risposto perché ero svenuta; lui è corso a casa mia in preda al panico, quando è arrivato a casa mia, tutto quello che riusciva a vedere ero me stesa sul pavimento della cucina, immobile; in qualche modo è riuscito a svegliare mio figlio di 8 anni in quel momento e gli ha fatto aprire la porta mentre i poliziotti e l'ambulanza entravano in casa, per fortuna, mio figlio aveva troppo sonno per vedermi, i soccorsi hanno lavorato su di me per 21 minuti, il mio collega era seduto sulla mia veranda, erano passate le 3 del mattino, quando uno degli infermieri è uscito e il mio collega ha chiesto come stavo e guardando il mio collega, gli è stato detto che non avevo dato segni vitali per oltre 20 minuti, non pensavano certo che sarei sopravvissuta.
Ricordo, all'improvviso, di essermi trovata in piedi in un cortile, l'erba in alcune zone era molto ben curata, oltre il piccolo cortile c'erano campi di grano, ovunque guardassi, non finivano mai, ho notato che il sole splendeva così luminoso, almeno a volte sembrava il sole e questo sole era così luminoso, ricordo che istintivamente strizzai gli occhi allora ma poi mi resi conto che non era necessario strizzare gli occhi; non ho mai provato in vita mia quel tipo di sensazione che provavo li, calda e brillante oltre ogni parola; ho guardato davanti a me, cercavo una vecchia casa con un portico avvolgente, la casa aveva bisogno di un lavoro di verniciatura, ricordo di aver pensato questo tra me e me mentre fissavo la casa e ho sentito una presenza alla mia sinistra, ho guardato ed era il mio amato nonno, non potevo crederci, dentro, stavo urlando di eccitazione e gioia, tuttavia allo stesso tempo sembrava normale, come se io e lui dovessimo essere lì insieme nello stesso momento; ricordo ogni dettaglio di lui, era tornato al tipo di pancia paffuta che aveva, una maglietta bianca, le sue bretelle rosse e il suo cappello che indossava sempre un po' sbilenco, mi prese la mano e senza parlare stavamo comunicando e mi ha detto “andiamo in casa tesoro, dai, vediamo”; scendemmo verso casa e salimmo sul portico che doveva essere anch'esso dipinto, ricordo che la zanzariera era vecchia come la casa e cigolava quando la aprivamo; una volta dentro sono stata colpita dall'odore familiare della zuppa di piselli spezzati fatta in casa da mia nonna, erano anni che non sentivo quel profumo, lei era viva sulla terra ma era affetta da demenza da anni; mi sono guardata intorno e dentro ero così eccitata, era una sensazione che non avevo mai provato prima, ero “a casa”; in quel momento non pensavo alla mia famiglia dato che era tutto stranamente "ok", mentre mi guardavo intorno vidi il grande giardino di mia nonna fuori dalla portafinestra della cucina, ero così elettrizzata e ricordo di aver pensato “la nonna è finalmente in grado di fare giardinaggio e cucinare di nuovo”, mentre mi giravo ed entravo in soggiorno, ricordo di aver visto la mia prozia, che non avevo mai conosciuto, che mi sorrideva e mentre esaminavo la stanza, era piena di persone della mia famiglia e persone care che erano morte, ma non riuscivo a distinguere nessuno in particolare, sapevo solo che erano lì; mio nonno poi mi prese per mano e mi guidò verso la porta sul retro e disse senza parole “andiamo a sederci fuori tesoro, vuoi?, è così bello fuori oggi” e mi sono incamminata insieme a lui, quando abbiamo aperto la porta sul retro, ho notato che la zanzariera era arrugginita e rumorosa proprio come lo era la porta d'ingresso, una volta fuori ci sedemmo entrambi in veranda e ci fissammo l'un l'altro e sorridemmo, “ho aspettato così tanto per rivederlo”, ho pensato tra me e me, anche se in quel momento non lo associavo alla morte, era così vivo e lui ha iniziato a dirmi come devo lasciar andare il senso di colpa che ho avuto per non averlo visto prima che morisse e che non è arrabbiato perché capisce il motivo.
Poi ha alzato le mani e ha detto ”guarda tesoro le mie dita sono pulite”, era un falegname nella vita e per quanto si lavasse le mani non apparivano mai pulite e ho ricordato quando l'ho visto nella sua bara prima del servizio funebre e avevo commentato le sue mani mentre gli abbottonavo la camicia di flanella, gli ho anche detto delle orecchie per i peli che gli uscivano dalle orecchie e ricordo che commentai che anche la sua pancia piatta era tornata ed entrambi abbiamo riso di questi miei ricordi, poi mi ha detto che non poteva essere più orgoglioso di me come madre e che sa tutto dei suoi tre pronipoti che erano molto piccoli al momento della sua morte; non so come spiegarlo ma abbiamo vissuto tutta la mia vita dopo la sua scomparsa, ma lui sapeva già tutto, ha sottolineato i miei errori da cui ho imparato e mi ha detto “tesoro, la pace e la felicità totale sono in serbo per te, lo prometto, non mollare”, poi entrambi ci siamo voltati verso il campo di grano incredibilmente bello, indescrivibile, e mi ha detto “sai tesoro, è da mozzafiato qui, mi sei mancata tremendamente tesoro”, l'ho guardato e gli ho detto quanto avevo bisogno di lui e quanta vita è passata che si è perso.
Poi ci siamo scambiati quel gesto con il pugno sulle braccia che eravamo soliti darci dolcemente e con simpatia nella vita terrena, poi mente mi sorrideva e aveva assunto la sua espressione facciale alla Braccio di Ferro, si voltò verso di me e disse “non pensare mai che non sono con te, sono sempre con te", senti di più la mia presenza quando hai più bisogno di me, ma io sono sempre con te”, poi disapprovava il mio fumo di droga e non aveva paura di esprimere la sua preoccupazione, mi ha detto “sai che so come ti senti, anch'io ho fumato, ma i tuoi figli hanno bisogno di te, devi smettere” e in quel momento, alzandosi dalla veranda di fronte a me, mi disse “dai, andiamo a vedere se la nonna ha finito la sua fantastica zuppa di piselli spezzati”; quando ho aperto la zanzariera per entrare, mi ha afferrato la mano destra, quando mi voltai a guardarlo, mi guardò con i suoi incredibili occhi azzurri che aveva nella vita, i suoi occhi stavano davvero brillando, è difficile da spiegare a parole, poi ha detto “ti amo tesoro, ricordalo sempre"; anch'io l'ho guardato e ho detto “ti amo così tanto, sono così felice di vederti, sembra che sia passata un'eternità”, mentre mi voltavo verso la porta per aprirla ed entrare, mi svegliai al pronto soccorso; ho capito che era il compleanno di mio nonno.
Non avevo memoria di ciò che accadde a casa, ma mi è ben chiaro il giorno in cui accadde, posso ricordare ogni singolo dettaglio di quell'esperienza, sono passati quasi 2 anni e ricordo ogni singola cosa, non c'è alcuna spiegazione medica di come sono tornata in vita, tutti i libri di testo sottolineano il fatto che non avrei dovuto essere qui eppure mi sono ripresa completamente e avevo una visione così diversa, nuova, verso la vita e delle persone nella vita che mi avevano fatto un torto, non ho più lasciato che le parole del mio ex marito penetrassero nel mio cuore e mi ferissero, ho scelto di perdonare e dimenticare ed essere civile con lui, è stato così liberatorio, ho avuto nuovi apprezzamenti nella vita, sapevo che le cose sarebbero andate meglio per me e per i miei figli, sapevo che le mie lotte attuali sarebbero presto finite, dopotutto mio nonno mi aveva detto che sarebbe successo; ho lasciato andare il fardello che avevo portato per anni sulla sua morte e sul fatto che io non fossi lì ed ora sono in grado di lasciar andare.
Chi ha visto il Paradiso esperienze nde sono frasi di Elena
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