Sara Luce Percorso Esperienze Storia
Sara Luce Percorso Esperienze Storia Scoperte Contatto Con Il Cielo Amore Impegno
Sara Luce percorso esperienze storia : da ragazza, mi ricordo per certo a 12 anni, tra gli studi e i giochi dell'età, ricordo che facevo tre giochi particolari quando ero sola, li definisco particolari perchè erano insoliti, ma ogni tanto ci giocavo e mentre ci giocavo l'emozione che provavo era quella di essere completamente assorbita da essi. Era come se tutta me stessa partecipasse a questi giochi.
Nel primo gioco, su un foglio bianco, creavo con la penna, liberamente tenuta in mano, un'unica grande e movimentata forma chiusa. Dopo di che dovevo dire che immagini spontaneamente mi sollecitavano o la forma o parte di questa forma e quando mi veniva un'immagine originale, mi premiavo con una caramella, una golia.
Nel secondo gioco guardavo le mie mani come se sul palmo avessi delle stigmate come Padre Pio (chissà chi mi aveva mai parlato di Padre Pio, sapevo solo il nome, ma mi sembrava di sapere).
Nel terzo gioco, praticamente io ero un'insegnante, dovevo insegnare ai ciechi a vedere e a muoversi nello spazio come se vedessero oggetti e arredi della stanza. Ma prima di insegnare o per meglio insegnare, io dovevo imparare a muovermi nella stanza con gli occhi chiusi.
A volte anche da grande, la mente ritornava su questi strani giochi, non ne capivo ancora il senso, l'avrei compreso più tardi.
A 19 anni ebbi un'esperienza spontanea di uscita dello Spirito dal mio corpo (la chiamano OBE - Out of Body Experience). Te la racconto in dettaglio per il significato che ebbe:
Avevo 19 anni. Mi ero diplomata e a novembre avrei iniziato l'università. I miei genitori, per lavoro, si sarebbero trasferiti in una piccola cittadina in Toscana e volevano che andassi con loro. Io volevo restare a Roma, mi ero già sradicata una volta, a 12 anni, quando dalla Lombardia, mio padre era stato trasferito a Roma, conoscevo l'esperienza e non avevo la minima voglia di rifarla. Durante il tirocinio avevo conosciuto una ragazza che mi aveva, dopo aver parlato con i genitori, offerto di andare a vivere con lei e con il fratello nella casa che il padre aveva appena comprato per loro. Liti nella mia famiglia, musi e minacce, ma io ero veramente convinta e quella divenne la mia nuova casa.
Due ragazze di 19 anni e un ragazzo di 15, noi in una stanza e lui in quella accanto.
I primi giorni, la sera, la notte, non facevamo altro che chiacchierare, raccontarci una dell'altra, fino a che l'inquilina del piano di sotto, ci disse che nella notte sentiva le nostre voci. Decidemmo così di stabilire un orario per la buona notte.
Io ero felice, mi sentivo così libera e anche se dovevo badare a me stessa lavando, cucinando e dando ripetizioni, questi impegni mi sembravano leggeri rispetto al piacere di sentirmi così libera.
Una sera, all'orario stabilito, io e la mia amica ci demmo la buona notte.
Mi misi comoda, a pancia all'aria, nell'attesa di addormentarmi, la stanza era completamente al buio.
All'improvviso mi trovai a guardare tutto dall'alto, come se fossi all'altezza del soffitto della stanza con lo sguardo rivolto verso il basso. La stanza era completamente illuminata, vedevo i mobili dall'alto esattamente come erano disposti, vedevo il corpo della mia amica nel suo letto, vidi il mio corpo nel mio letto. Questa visione non mi creò nessun tipo di turbamento e neanche di commento, lo guardavo, l'avevo visto, quello che invece sentivo era una grandissima gioia, non serenità o tranquillità, ma una grande grandissima gioia, mi sentivo tutta gioia. Mi sentivo me stessa ma tutta gioia.
Che strano, avevo un strana impressione del corpo, mi sentivo la testa e il busto eretti ma i fianchi e le gambe sembravano in orizzontale, quasi fossi adagiata su un triclinio, questo mosse la mia curiosità, altro tratto caratteristico di me stessa, e decisi di guardarmi, con una strana naturalezza voltai lo sguardo e vidi che non c'era un corpo anche se rimaneva dentro di me l'impressione di percepire gli arti, il busto, tutto, ma quello che vidi, quello che mi appariva il mio corpo era una massa di luce dorata, scintillante, informe, una massa ma indistinta di luce dorata scintillante. Rimasi ad osservarmi per qualche lungo istante in quell'emozione di gioia che persisteva.
All'improvviso mi sentii risucchiare dal mio corpo fisico, dalla testa, mi sentii entrare, schiacciare, comprimere, entrando dal volto. Una sensazione tremenda, di pochi istanti, veloce e tremenda.
Mi ritrovai a guardare nel buio con i miei occhi fisici, da dentro il mio corpo, con il cuore in preda a una tachicardia spaventosa. Sentii paura, perchè adesso guardando da dentro il mio corpo, mi domandai 'E se non fossi rientrata?'
Poi cercai di calmarmi, cercai di respirare per calmare il battito del mio cuore. Alla fine mi addormentai.
La mattina raccontai alla mia amica tutto ciò che era successo e lei mi diede un giornalino, l'Intrepido, che proprio quella settimana conteneva un articolo sulle esperienze dello Spirito fuori dal corpo. C'erano testimonianze, per qualcuno sembrava un'esperienza frequente, molte somiglianze con la mia esperienza, qualcuno aveva raccontato di essere andato anche per strada, poi lessi una cosa che mi terrorizzò, ma se ne sono scritte tante di stupidaggini, e cioè che se qualcuno ti vedeva in quella forma, cioè come Spirito, sarebbe impazzito.
Questo mi terrorizzò, la mia amica, quella che mi stava aiutando in questo modo grandissimo, se mi avesse visto, perchè io non potevo sapere se fosse successo nuovamente o meno, poteva impazzire.
Terrore. Terrore nella notte. Ma non successe più e mi tranquillizzai.
Oggi direi che se potessimo vedere i nostri cari nella veste spirituale, nessuno di noi impazzirebbe, anzi, nessuno di noi avrebbe più dubbi sulla vita dopo la vita, ma allora avevo solo 19 anni.
Ma questa tranquillità, tranquillità di non rivivere nuovamente questa esperienza, a quell'età mi portò a ripensare a questa esperienza, io, io fuori dal corpo, eppure ero IO, mi ero sentita completamente me stessa, se non per quella gioia così intensa e sconosciuta e quello strano corpo luminoso, ma mi ero riconosciuta esattamente come IO.
Ma se quella ero veramente IO allora quando si muore questo IO, questo Spirito, lascia solo il corpo, ma rimane com'è o meglio rimane chi è.
E in un attimo la mia paura della morte è scomparsa.
Oggi considero quell'esperienza, come uno dei momenti più importanti della mia vita, perchè aver avuto questa esperienza di me come Spirito non solo mi ha fatto superare la paura della morte, non solo mi fa vivere la vita in modo molto più consapevole ed intenso, ma soprattutto mi permette con certezza di dire alle persone NOI SIAMO SPIRITO.
Nonostante questa esperienza, comunque, nel corso degli anni, continuavo a pensare che non si potessero avere risposte certe su ciò che c'era dopo la morte fisica. Pensavo che domande come 'Chi sono?', 'Da dove vengo?' e 'Dove vado?' dovessero rimanere domande senza risposta fino a quel momento e così scelsi di non pormele. La mia famiglia di origine è cattolica ma non praticante, dentro casa non si è mai parlato di religione e noi bambini e ragazzi venivamo tenuti lontani anche da ogni morte dei parenti, per non impressionarci dicevano.
Così semplicemente decisi di vivere seguendo il mio sistema di valori, valori in cui credevo fermamente.
Questo fino al giorno in cui una mia cara amica e stimata collega (ero ormai laureata, specializzata e lavoravo), durante una telefonata mi disse che invece era possibile avere risposte prima del momento morte e nel sentire pronunciare queste parole, in me si accese l'entusiasmo, 'Dimmi da dove devo cominciare a cercare e cominciò.
In quel periodo stava riscuotendo grande successo di interesse e diffusione il libro di Redfield , 'La profezia di Celestino', e mi invitò ad iniziare da li, dallo studio delle coincidenze.
Mi immersi completamente, non ero mai stanca e cominciai veramente a studiare e a sperimentare tutto quello che Redfield ci sottopose.
Lo trovai talmente valido che decisi di iniziare a fare dei gruppi sulla Profezia di Celestino.
Proprio mentre stavo conducendo un gruppo sulla "Profezia di Celestino", una notte feci un sogno molto particolare (e di sogni me ne intendo con il mio lavoro), un sogno importante, ripetitivo e che non era in riferimento a nulla che stava succedendo nella mia vita, l'unico riferimento era al mio interesse alla spiritualità. In quel momento l'ho raccolto, l'ho raccontato ma non sapevo che pensare.
Nel sogno mi trovavo davanti al computer occupata in un lavoro impegnativo ma che mi piaceva molto; e scrivevo e scrivevo, come se quello fosse stato il mio compito o la mia parte di progetto; poi concluso il mio lavoro vedevo che lo scopo di tanto impegno era quello di far sciogliere dei ghiacci, sciogliendosi lentamente, dal ghiaccio cominciava ad emergere un grosso viso, più il ghiaccio si scioglieva e più il viso era chiaro; era un faccione grande tipo Babbo Natale con tanto di barba bianca; quando si scioglieva il ghiaccio che aveva davanti al viso, questo volto apriva la bocca e chiamava (non sentivo però nessun rumore) a quel punto dal cielo (e considera che ancora non mi stavo occupando di Angeli) una schiera di Angeli in volo, con un movimento dolce e a spirale, scendevano verso la terra (vedevo il primo Angelo e non l'ultimo, come se fosse una lunghissima fila); quando gli Angeli (in partenza di colore blu) si avvicinavano alla terra diventavano rossi; in quel momento del sogno interveniva il mio pensiero che diceva "Ma che cosa vuole dire??? Che gli Angeli diventano rossi, diventano forse cattivi?" (scusa, ma nei miei sogni, tante volte mi sembro una tonta). A quel punto il sogno si interrompeva e ricominciava da capo; io mi trovavo davanti al computer e..., e alla fine del processo la stessa domanda e si ricominciava; non so dirti esattamente quante volte il sogno è ricominciato dall'inizio, tante ti assicuro, poi ad un certo punto sulla scena del sogno dove gli Angeli diventano rossi, ho pensato "Non è che gli Angeli diventano cattivi, diventano rossi perchè stanno assorbendo le negatività e le cattiverie della terra". A quel punto il sogno si è interrotto, come ad indicare "Ora hai capito".
Spesso io e un'amica con cui facevamo questo studio sulle coincidenze, andavamo in libreria; quel giorno mi disse 'Prendiamo un libro sugli Angeli?' . La mia reazione non fu entusiasta, pensavo che Angeli fosse una cosa da bambini, da favoletta, ma l'assecondai e comprammo un libro di testimonianze angeliche, il libro 'Angeli Custodi' di Hope Price.
Mi sorpresi nel leggero, testimonianze, tutte testimonianze raccontate da persone adulte, testimonianze di contatto con gli Angeli, testimonianze raccolte in Gran Bretagna; questa lettura modificò quello che fino a quel momento avevo pensato Angeli e mi incuriosì molto al punto che pensai "Certo sarebbe bello leggere un libro di testimonianze in Italia" ma la mia ricerca nelle varie librerie non approdò a nulla.
Dopo poco ebbi il piacere di avere a cena Mauro Quattrina che mi regalò l'ultima copia (la sua) del suo libro "Tre angeli" (un "ritardo" del taxi aveva fatto sì che Mauro si ricordasse di aver lasciato la copia del libro nella sua stanza d'albergo); e fu proprio durante quella cena che Mauro mi disse 'Ma lo sai che dietro alle coincidenze c'è sempre un Angelo?".
No, non lo sapevo, non lo sapevo proprio, lo stavo scoprendo in quel momento, gli Angeli e le coincidenze, ma allora che oramai conoscevo come funzionavano le coincidenze avrei potuto conoscere il mio Angelo attraverso quelle ????!!!!
Così feci, così cominciai a sperimentare e a conoscere passo passo il mio meraviglioso Angelo Custode Samuele.
Trascorso un po' di tempo con questa ricerca e sperimentazione una sera chiesi al mio Angelo di comparirmi in sogno e di dirmi che cosa c'era che non andava (anche se mi sentivo abbastanza tranquilla, mi ero accorta che certe situazioni legate soprattutto al mio lavoro si stavano fermando, ma contemporaneamente avevo la sensazione che, come pezzi di puzzle, si stava costruendo qualcosa di nuovo anche se non sapevo cosa); non ricordo tutto il sogno, ricordo solo che, come sempre, stavamo comunicandoci dei pensieri, poi la parte chiara: un grande aereo bianco pronto sulla pista di partenza, il portellone aperto, la scala pronta ed io e il mio Angelo quella volta vestito tutto di bianco, a terra "Non ti preoccupare, cara" mi disse l'Angelo "non c'è niente che non vada, vedi è tutto pronto, manca solo la benzina" "La benzina?" dissi io "e che cosa è la benzina?" "La passione" mi ha risposto l'Angelo e poi sentii un calda voce femminile, una voce adulta, dirmi tre nomi; di cui il secondo ed il terzo veramente difficili per me sia da pronunciare ma anche da ricordare tante le consonanti e le lettere straniere che contenevano ed io sono una di quelle persone che trovano difficoltà a pronunciare anche solo due consonanti di fila, così la mia attenzione si concentrò sul primo nome, qualcosa come "Laudanna". Al risveglio questo nome vagabondava ancora nella mia mente, "Chissà cosa voleva dire Laudanna?" mi chiesi, l'avrei scoperto più tardi.
Dopo qualche settimana andai ad un incontro all'associazione "Il Girasole" di Roma, mi incuriosii subito, da persona ormai attentissima alle coincidenze, perchè tra migliaia di palazzi che ci sono nella capitale, l'associazione aveva sede in un palazzo dove lavora la mia estetista; cosa poteva significare? poteva essere una coincidenza? Elevai il mio livello di attenzione. Dentro l'associazione Eaco Cogliani di Milano aveva portato l'ultimo numero del giornale "Alba Magica", lo presi e il giorno dopo, con calma, a casa, lo lessi; c'era un articolo anche sugli Angeli che terminava con "invitiamo coloro che hanno avuto esperienze con Angeli a parlarci delle loro esperienze" e seguiva il numero telefonico.
Interessatissima contattai questa persona, trovai la segreteria telefonica e lasciai un messaggio con il mio nome. Accesi un incenso al gelsomino al mio Angelo e a quelli della casa (mi piaceva l'idea di viziarli) e dopo poco squillò il telefono. Sorpresa, io non lo sapevo, ma la persona che scrisse quell'articolo era una persona che mi era molto simpatica e che avevo conosciuto quell'estate. Sull'onda dell'entusiasmo le proposi di fare insieme questa raccolta e di farne un libro. Poi, dopo i saluti affettuosi attaccai la cornetta e mentre stavo per uscire dalla stanza mi accorsi che l'incenso, bruciando, aveva assunto la forma di un arco, della volta di una porta, dell'arco dell'arcobaleno, ero stupefatta di solito la cenere consumandosi, scende perpendicolare! ma le sorprese non erano ancora finite, avviandomi verso la cucina nella mia mente ricomparve, vi ricordate?, la parola "Laudanna", vuoi sapere come si firma questa amica? Anna Lauders.
Cominciò così la raccolta di testimonianze angeliche; ci facemmo via via conoscere, le persone cominciarono a raccontarci le loro testimonianze, un amico ci offrì uno spazio nella sua rivista on line e così approdammo in internet con il sito.
Due anni di grandissimo impegno, attenzione e grande impegno per due anni.
E fu in quel periodo che capii i miei due primi giochi giovanili.
Il primo gioco rappresentava simbolicamente il mio lavoro, i miei studi universitari e la professione che svolgo.
Il secondo gioco era collegato agli Angeli, le stigmate erano riferite a Padre Pio come simbolo del contatto con gli Angeli, va bene stavo procedendo sul mio cammino a quanto pareva, ma il terzo gioco che cos'era????
Un giorno un caro amico conosciuto in internet, Attilio del Gruppo Amore e Guarigione di Catania, decise di fare una mailing list e iscrisse anche me.
Un altro giorno ancora un'altra iscritta Adriana Scaficchia del Cerchio Verde di Venezia Mestre, scrisse a tutti parlandoci della metafonia.
Mentre leggevo, un grande SI, si sprigionò dentro di me, ricordo che poi andai anche a guardare il suo sito, ma tutta la mia attenzione era concentrata su questo grande SI che avevo sentito esplodere dentro di me.
Era straordinario, c'era la possibilità attraverso la metafonia di entrare in contatto con il Cielo, straordinario, mi sembrava solamente straordinario.
Il mio Angelo Samuele mi aveva già insegnato tanto, ma il Cielo, entrare direttamente in contatto con il Cielo ....... straordinario.
Quante possibilità si aprivano, se fosse stato vero, ma Adriana erano già 17 anni che faceva metafonia, per dedicarsi per 17 anni doveva essere vero.
La contattai, partimmo io e la mia amica per incontrarla, desideravo veramente conoscere questa metafonia, volevo impararla; che possibilità meravigliosa si apriva, volevo imparare davvero a fare metafonia. Ero entusiasta.
Adriana ci insegnò e poi disse, vogliamo fare una registrazione?
'Siete perfette per l'inizio' e rivolgendosi ad Adriana la voce disse 'mi importa molto di loro'. Queste furono le prime parole che ci giunsero dal Cielo.
Il mio entusiasmo, nel viaggio di ritorno a Roma, c'era ancora, ma molto di più aveva peso la consapevolezza della difficoltà a fare metafonia. Dovevo studiare e studiare tantissimo se volevo imparare veramente a sentire attraverso la metafonia.
Ho dei ricordi meravigliosi di quel periodo, ogni ora che potevo la dedicavo allo studio della metafonia, ma loro erano fantastici, cercavano di aiutarci in tutti i modi possibili, con Amore e tanta tanta gioia. Erano voci, non sapevamo a chi appartenessero, ma ci stavano aiutando con gioia.
Piano piano sul mio quaderno a qualche parola raccolta qui e là cominciarono ad essere trascritte piccole frasi, a volte sembrava di tornare completamente indietro, a volte sembrava di procedere. E se da una parte era molto frustrante quell'allenamento, quell'apprendimento, la loro gioia, le loro parole, la loro dolcezza, ci spingeva a proseguire.
Mi impegnai tantissimo e in un anno e mezzo cominciai a sentire sufficientemente bene ciò che ci trasmettevano.
Che belle emozioni, sembrava di entrare in una stanza dove c'erano tutti amici pronti ad aiutarci.
Anche qualche nostro parente si presentò a salutarci e a darci il suo aiuto e quando morì la mia amata nonna, avevo già imparato bene metafonia e, dal giorno in cui si fece riconoscere durante una registrazione, ho cominciato a seguirla nella sua nuova vita nella sua nuova Casa.
Quante cose mi hanno insegnato, quanto hanno aiutato.
Durante questo periodo di studio, una notte feci un sogno, ancora una volta un sogno molto particolare. Era un sogno importante, ufficiale, era tutto color bianco su bianco, e questo, avevo imparato dal mio Angelo Samuele, erano i sogni ufficiali, quelli inviati dal Padre.
Era come se di fronte a me ci fosse un quadro, ma un quadro animato, teoricamente bidimensionale ma di fatto tridimensionale.
Lo sguardo nel sogno prima si posa sul lato sinistro medio alto di questo quadro. C'è il mio Angelo Samuele tutto vestito di bianco con l'unica nota di colore, mi accorgerò alla fine, una cravatta di un colore bellissimo rosso arancio molto brillante. Samuele è in piedi accanto ad una lavagna, come quella delle elementari, quelle sui supporti lunghi di legno anch'essi bianchi, Samuele sereno mi guarda.
Lo sguardo va sul lato destro centrale del quadro, c'è un divanetto tutto bianco, so che il Padre è seduto su quel divano, ma non lo vedo, ma mi dice una sola parola, la ripete più volte (parola che da sveglia non ricorderò se non che è composta da 5 lettere).
Lo sguardo si sposta nuovamente verso il lato sinistro medio basso, c'è un servizio da tea, tazzine, piattini, teiera, zuccheriera, un servizio completo, tutto bianco.
Il sogno termina qui.
Il giorno dopo questo sogno sento al telefono Genny, un'amica che parla con gli Angeli, che mi racconta di uno strano sogno che ha fatto, bianco su bianco anche lei, l'unica nota di colore che ha visto è il colore del furgoncino del suo sogno, un colore rosso arancio brillante, Genny mi dice che ha capito che il senso di quel colore è 'Affidarsi'.
Solo mesi dopo, mi accorsi che il divanetto bianco sul quale era seduto il Padre nel sogno era identico, se non nel colore, al divanetto che è nella stanza da dove scrivo oggi con il computer.
Sentendomi via via più sicura nella metafonia, cominciai con più frequenza ad aiutare gli altri chiedendo messaggi di aiuto al Cielo e trasmettendo le loro risposte, esperienze stupende, ognuna ti insegnava qualcosa di importante, e ognuna ti metteva in contatto con quell'Amore così grande che c'è in Cielo.
Riaffiorò in me un grande desiderio, ora che ero capace di fare metafonia, avrei voluto un Maestro, qualcuno che dal Cielo mi aiutasse a conoscere e a comprendere ancora di più, messaggi, desideravo messaggi di insegnamento. Questo desiderio si era affacciato fin dal contatto con il mio Angelo, si era ampliato quando avevo sentito parlare della metafonia, ora che riuscivo a sentire, dovevo solo chiedere.
Avevo un grande desiderio, ma avevo anche una grande paura che mi dicessero di no.
I 'no', residui di una fanciullezza che non ha mai visto rispettate la maggior parte delle mie esigenze.
Avevo un grande desiderio e una grande paura di quel 'no' e non chiedevo.
Un giorno, durante una registrazione, sento una calma e calda voce femminile che dice 'Ci piace il tuo progetto, potrebbe essere bello, anzi meraviglioso, vieni e chiedi un messaggio'.
Non stavo più nella pelle, vedendo le mie difficoltà a chiedere avevano deciso loro di parlarmi e di invitarmi per dettare un messaggio di insegnamento.
Il giorno dopo ero pronta, felice ed agitatissima. Registratore, radio, carta e penna. Ero pronta. Iniziai la registrazione, dicendo oltre ai saluti che ero li per il messaggio (come la voce femminile mi aveva detto), registrai, riavvolsi il nastro, presi la penna per trascrivere ciò che via via avrei sentito e mi misi a riascoltare il nastro.
Voce maschile : Al tuo fianco la sua bocca arriva, è la Speranza assoluta, arriva non appena sente che siamo collegati
Voce femminile: "Sto venendo tra voi"
Voce maschile: "d'accordo Vergine Maria"
Voce femminile:"Siete comodi?"
Voce maschile: "adesso tutto bene speriamo in seguito"
Voce femminile:"Miei cari fratelli"
Altra voce maschile:"Che dono fantastico il vostro Madre"
Voce femminile: "Non dovete trattenervi l'amore ......Siete contenti voi che siete qui? Bambina vieni, vieni dalla tua mamma, accomodati qui vicino alla mamma"
E poi la voce femminile si rivolse a me, ma io non capii più nulla. No, era impossibile, non era possibile, eppure avevo sentito bene, avevo ascoltato e riascoltato quelle parole prima di trascriverle, no, non era possibile, non era possibile che fosse la Vergine Maria, lei da me, no, troppo grande, eppure mi fidavo del loro Amore e del mio sentire, che frase stupenda 'Non dovete trattenervi l'amore' in poche parole ce ne erano milioni, ma no, non poteva essere, troppo, era troppo grande, ma che bella voce però, non avevo mai sentito una voce così bella in metafonia, così dolce, e quello che ha detto, una madre, si è mossa e si è espressa come una madre, no, no, non è possibile, troppo grande.
Domani, domani riproviamo.
Decisi di non dire nulla a nessuno.
Il giorno dopo nuova registrazione, nuovo riascolto del nastro, stessa trepidazione.
Nuovamente le voci che si rivolgono alla voce femminile chiamandola 'Vergine Maria', 'Signora', 'Madre', 'Vergine Madre'
E poi arriva la sua voce.
Per un mese, lei fece di tutto per farmi abituare, parlava con loro, poi parlava con me, poi scherzava, poi riparlava con me, poi con loro ma appena pronunciava 'Ora ti detto un messaggio' la mia ansia era troppo forte e non capivo che poche parole o frasi brevi o frasi a metà.
Non ho mai visto tanta pazienza e tanto affetto, come quello che lei ha avuto con me.
Un giorno come base per la registrazione, sull'onda comparì un canto di uccellini e lei sorridente nella voce commentò 'Si non si può registrare su un'onda così, ma diciamo che questo canto di uccellini rappresenta la mia gioia di essere qui a parlare'
E un mio errore, diventò per lei un'occasione per trasmettere la sua gioia.
Quanto Amore c'era in quel cuore.
E così, giorno dopo giorno, lei provava a dettare e io provavo a sentire, ma dentro di me l'emozione era grandissima e dentro di me ancora non credevo che quanto stavo vivendo era verità.
Un giorno, mentre stavo preparando il nastro per la nuova registrazione, per metterlo sulla parte non registrata, mandai indietro il nastro, con l'intenzione di aspettare la fine della registrazione precedente e poi ri-registrare, sentii la sua voce dire 'Ah, sei già qui?'
Che stava succedendo?????
Continuai ad ascoltare, lei cominciò a parlare, avrebbe sfruttato la registrazione precedente per lasciare le sue nuove parole, sarebbe stato quasi come parlare in diretta. Ero molto sorpresa, ma mi lasciai guidare. E quello che lei disse successe.
Il giorno 27 maggio 2003, quando disse 'Adesso ti detto un messaggio', l'ascoltai come sempre per cercare di trascrivere tutte le parole che diceva. Scelse tutte le parole più facili di cui era sicura la mia comprensione e dettò:
Figli miei diletti, la mia voce giunge per potervi aiutare, (voce maschile: la speranza in terra, la speranza sempre), a volte penso che siete tutta la mia vita e vi voglio un bene grande ma alle volte sono triste perchè vedo tanti problemi, vorrei soltanto che verso ogni altro fratello, senza differenza, vedere dare amore, vedere che aiutate, aiutare è dare passione, sarebbe bello affacciarsi e salutarvi, sarebbe bello, eccezionale, vedere i fratelli, (il bianco col nero e il nero col bianco), come due fratelli che si amano e che si aiutano e vedere tanta gente comunicare insieme, vedete per me sarebbe un giorno lieto, tanto un bel sogno, senza tutti i fratelli uniti che vogliono il bene di tutti, la terra è molto buia.
Figli miei vi parlo, sono la mamma di quella terra che abitate e le creature io amo tutte, sarò accanto per aiutarvi e scopo del mio intervento è insegnarvi che l'amore sempre fa bene.
A tutti i miei figli con amore
A questo punto mi disse, 'adesso firma Vergine Maria'
Mi bloccai.
Lei riprese 'Mia cara, devi firmare tu per me'
Ero sempre bloccata, avevo paura di quello che sarebbe successo se avessi diffuso un messaggio con la firma Vergine Maria.
Lei fece una voce più risoluta, sempre affettuosa ma decisa, 'Firma'
E io scrissi Vergine Maria
E lei 'Brava cara, ora mandalo a tutti.
Lo feci.
Il giorno dopo spiegai a tutti quelli della newsletter, quelli che ricevevano ogni nuova testimonianza angelica sul loro computer, che cosa stava succedendo, mandai a tutti gli spezzoni delle frasi che avevo colto fino a quel momento e fui sorpresa, pensavo di dover mettere parole mie per spiegare questo o quello, ma nel mettere insieme quegli spezzoni di messaggi, ogni messaggio si spiegava da solo con l'altro e così non dovetti aggiungere nessuna parola mia.
Attesi le reazioni di tutti, ma continuai intanto nel mio impegno con lei.
Avevo affrontato anche l'ultima paura e questo mi fece ascoltare meglio.
Cominciai a mandare i messaggi, ma dentro di me rimaneva il dubbio 'Possibile che sia proprio la Vergine Maria?'
Avevo le registrazioni, avevo il suo Amore, tutto confermava di si, ma io volevo prove.
Dopo poco tempo c'era un convegno, c'era anche Adriana Scaficchia e tutto il suo gruppo e tutte loro facevano metafonia da anni. Decisi di fare una registrazione chiedendo conferma che quello che stava avvenendo fosse veramente la verità. Avrei fatto ascoltare a loro la registrazione e loro, che nulla sapevano, mi avrebbero detto ciò che le voci avevano registrato sulla cassetta.
Io non capii nulla, troppo, troppo agitata.
Andai al convegno e portai la cassetta con me.
Chiesi aiuto ad Adriana e lei mi affidò ad una mamma che faceva metafonia da anni, lei avrebbe sentito la mia cassetta.
Mi piaceva quella donna, la conoscevo già, mi fidavo di lei, era molto brava.
Con grande agitazione entrai nella sua stanza e le porsi la cassetta.
Si sentiva la registrazione della mia voce in ansia che chiedeva la verità.
Lei si mise all'ascolto.
Mi disse di un vasetto con dei fiori strani di tanti colori diversi, poi non riusciva a capire, poi disse 'Ma che bella voce .....', si, sul nastro si sentiva anche la voce della Vergine Maria, mi animò la speranza, cosa avrebbe sentito dirle dalla voce della Vergine? ...... la mamma disse solo NO, con la stessa veemenza come se stesse dicendo 'sto sbagliando' e distolse l'attenzione, poi continuando l'ascolto, disse che c'era un saluto in veneto di una persona, cominciai ad avere il sospetto che nuovamente la cassetta fosse stata registrata li per li.
Non mi era stato utile a fugare ogni dubbio questo incontro. Sarei rimasta nel dubbio.
Tornai a Roma. Io e il dubbio.
Entrai dentro casa e lo sguardo andò sulla mia scrivania, ci tengo sempre un vasetto con dei fiori, ma, prima di partire, avevo comprato per la prima volta dei fiori secchi, piccoli e di tanti colori diversi. Guardai. Nel guardare il vasetto scorsi oltre le tende della portafinestra, una cosa piccola e scura sul pavimento del terrazzo, 'Cartacce buttate dai condomini' pensai e me ne andai dalla stanza. Poi ritornai e anche il giorno dopo e sempre il mio sguardo andava su quel cartoccetto che intravedevo scuro dietro la tenda, finchè mi decisi ad andare a toglierlo.
'Ma che cos'è? Una cosa plastificata ripiegata in due, ma che cos'è?, stendo la plastica e vedo 'Vergine della Rivelazione'.
Una reliquia, terra della grotta delle tre fontane dove è apparsa la Vergine Maria e dietro è scritto 'Con questa terra di peccato opererò potenti miracoli per la conversione degli increduli'
Io ero l'incredula, quello il suo aiuto.
Aprii ancora di più il mio cuore e accettai la cosa magnifica che stava avvenendo. Su internet cercai siti che parlavano di ricezione dei messaggi di Gesù o della Vergine Maria e ne trovai alcuni, ma quello che mi colpì era che duravano solo poche settimane.
Perchè? Da chi dipendeva? Da loro o da chi riceveva i messaggi? Io stavo da questa parte, dalla parte umana, potevo immaginare la difficoltà a firmare per uno di loro, ma da chi dipendeva veramente?
In ogni registrazione c'era certo il tempo per dettare il messaggio, ma c'era sempre il tempo per parlare anche con me.
In uno dei primi incontri in cui sapevano che ormai avrei diffuso il loro messaggio a tutti mi chiesero se volessi continuare, essere accanto a loro per trasmettere questi messaggi di aiuto. Stavano chiedendo se per me andava bene.
Il mio cuore era completamente disponibile, la mia paura molto di meno e così cominciai a farfugliare qualcosa in una risposta che doveva essere organica ma che cominciò a parlare di tutto.
Mi interruppero. 'Basta dire semplicemente che accetti di essere al servizio completo dell'Amore'
Ed è ovvio che risposi a questa domanda posta in questo modo 'Si'
Ma se è vero che non mi rendevo pienamente conto di quel SI che avevo pronunciato, è anche vero che il Padre mi ha sempre detto, in alcune occasioni, 'Se vuoi interrompiamo questa esperienza quando vuoi' ed io ho sempre detto di no.
Perchè le mie ansie sono le mie ansie, ma è innegabile il valore di ciò che ci stanno insegnando e io scelgo di imparare.
Ma compresi perchè diversi avevano rinunciato a continuare.
Con la metafonia impiegavamo però ore, poco per dettare per loro, ma molto per riascoltare, poi riascoltavo nuovamente la registrazione per correggere e Gesù aveva sempre nuove cose da aggiungere e passavamo ore per ogni messaggio.
Un giorno passammo otto ore insieme per un messaggio, era lungo il messaggio è vero, ma otto ore erano tante, mantenere la concentrazione per otto ore, il mio lavoro, non avevo tutto quel tempo e mi sembrava di farlo perdere anche a lui.
Quel giorno iniziò il messaggio parlando di un dono che il Padre mi avrebbe fatto, come regalo per tutto il tempo che dedicavo a queste registrazioni.
Procedemmo come sempre, ascolto delle registrazioni, correzione, riascolto, io ero esausta, sentii Gesù chiedere al Padre di darmi quel dono prima, lo sentii chiedere come un figlio che sa di essere amato chiede al genitore che lo ama, quella dolcezza, quella simpatia, anche quel velo di seduttività che ha un figlio quando ti chiede un grande piacere sapendo di contare sul tuo Amore, sentii la Vergine Maria fare lo stesso appello, sentii Gesù felice, il Padre aveva detto di si .... A pensarla è comica, ma questo è quello che successe, io che facevo la spola tra il registratore dove mi dicevano cosa fare e io che facevo le cose che mi chiedevano di fare.
E così mi inginocchiai in cucina (perchè le registrazioni le facevo in cucina) e il Padre mi disse con dolcezza 'Con questo bacio ti apro le porte del Cielo' ........ ricordo ancora quel lieve soffio che sentii sulla fronte e sentii il mio viso rispondere, come se fosse invitato da due mani, a sollevandosi guardando verso l'alto, sorrisi, non vedevo nulla, ma il mio cuore sorrise sapendo che avevo di fronte il Padre.
Al nostro incontro successivo, avevo solo carta e penna, provai ad ascoltare nell'aria se qualcuno parlasse, il mio orecchio era abituato alla metafonia, percepii dei suoni, mi concentrai su di essi, cercai di comprendere, e venne trasmesso il nuovo messaggio. Messaggio breve, per darmi il tempo di abituarmi.
Da quel momento, comunichiamo così, io mi concentro, prego, apro il mio cuore, e poi avviene il contatto ed ogni messaggio viene trasmesso così, io attenta ad ascoltare bene, loro disponibili a rispondere ad ogni domanda di chiarificazione.
È sempre molto impegnativo, ma non ci vogliono più tutte quelle ore.
Ti ho parlato soprattutto di questa esperienza, la mia storia, ma non ho parole per descrivere ogni contatto, ogni emozione che sento, ogni emozione che trasmettono, ogni messaggio ha la sua storia ed è difficile anche trovare le parole che possano esprimere l'Amore che provano per noi, l'Amore che si muove in ogni messaggio, l'Amore che si sente nella Vergine Maria ogni volta che suo figlio parla, l'Amore di Gesù quando è sua madre a parlare, l'Amore che tutti hanno quando è qualche Anima che sceglie di parlare, l'Amore di Gesù per il Padre, la gioia di tutti quando è il Padre a parlare ....... Mi dispiace, non ci sono parole per descrivere tutto questo ....... è puro sentimento, è meraviglioso, nelle note serene come nella tristezza, è meraviglioso e reale.
Sorrisi, lacrime, risate, estasi, tutto questo avviene durante i messaggi, ma aprendo il proprio cuore e leggendo, ascoltando, lentamente, parola per parola, con la stessa lentezza e significato che loro stessi danno ad ogni singola parola trasmessa, il cuore può sentire, io posso raccontare, il tuo cuore può sentire.
Un dolce bacio
Sara Luce
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