Guide Angeliche - Messaggio del 01.10.2009
Le Guide Angeliche dettano a Lidia al Gruppo di preghiera Amore e Guarigione di Catania
01.10.2009
Vi saluto, fratelli, vengo fra voi con immensa gioia e mi colloco nel Tempio splendente di luce che i vostri animi hanno edificato. Siete sacri a noi ed è sacro il compito che vi siete assegnato in perfetta sintonia con la sacralità di tutto l'Universo.
È un riconoscimento che vi siete meritati e del quale dovete essere sempre consapevoli in quanto la sacralità, nel suo significato più ampio, ha alcune caratteristiche. Il sacro non può essere profanato nonostante qualcuno possa tentare di farlo, la sacralità è inviolabile, non può subire diminuzioni, non può subire alterazioni e chi non la riconosce come tale, alla fine, si renderà conto di avere perso una grande occasione. Ma voi non scambiate la sacralità per idolatria! A volte succede - e ne abbiamo molta esperienza - che uomini cosiddetti carismatici vengono messi sul trono, adorati come dei. Non siamo in questi termini, perché la sacralità riguarda ognuno di voi ed è quella caratteristica eccelsa, quella medaglia al valore che ognuno di voi ha conquistato. Nelle tante esperienze della vita, avete tenuto sempre alta la forza interiore e la fiducia in quel disegno, in quel programma a volte solo intuito. Un programma che spiegava o rendeva comprensibili molti fatti dell'esistenza e la loro consequenzialità.
Rendetevi conto, fratelli, che la Legge di causa-effetto è molto più facile percepirla nel corso di una esistenza incarnativa nella quale è possibile intervenire adeguatamente sul suo meccanismo, per poterla fermare o rallentare; ma per quanto riguarda le altre esperienze nella carne, di cui lo spirito porta con sé i segni, risulta molto difficile la loro individuazione.
Voi uomini avete fatto una distinzione arbitraria - forse a scopo educativo - nei confronti dei fanciulli, dei bambini: la distinzione fra sacro e profano. Ora già siete consapevoli dell'assurdità di tale concetto sulla vita stessa - ed è stancante continuare a portarsi appresso questo erroneo concetto nelle sue molteplici esperienze. La distinzione fra bene e male, fra sacro e profano, fra ciò che è morale e ciò che non lo è, è soltanto frutto della creazione dell'uomo. Queste distinzioni sono state utili e necessarie per tenere a freno, entro dei binari, molti comportamenti umani. Ma noi pensiamo e siamo sempre più convinti che al tempo d’oggi l'uomo è abbastanza evoluto, abbastanza consapevole da rendersi conto di ciò che va fatto e di ciò che non va fatto, in funzione, però, del danno che il suo operato può arrecare.
È solo e soltanto questa l'unica preoccupazione, l'unico dettame, unico e assoluto, che deve dirigere i comportamenti dei nostri fratelli umani. Tutto quello che si è scritto e si è detto per secoli e secoli nelle varie culture, da oriente a occidente, serve soltanto a riempire le menti di nozioni, e far crescere la conoscenza con la "c" minuscola con conseguenze e danni irreparabili.
In forza di un'etica, di una morale o di un dettame religioso si fa guerra e si uccide un fratello!
A che cosa servono dunque queste regole ”morali” se poi cambiano da una latitudine ad un'altra? Solo i valori universali restano immutabili nel tempo e nello spazio!
Questo mio discorso, fratelli, serve a farvi riflettere sull'inutilità di tanti concetti, di tante nozioni che avete introiettato e che possono benissimo essere messi da parte. Oggi non servono, non sono più utili e possono far posto ad un altro tipo di pensiero: un pensiero senza paraocchi, un pensiero senza discriminazioni, senza distinzioni di razza, di status economico, per potere così cogliere l'umanità in ogni creatura, in ogni essere che incontriamo, un'umanità condivisa che diventa dunque fraternità. Oggi siete tempestati dai mass media, da forme di cultura emergenti, da infinite informazioni e tra queste dovete essere in grado di cogliere il meglio dal meglio.
Purtroppo, l'eccessiva informazione - e il suo dilagare - influenza negativamente i soggetti passivi, i soggetti deboli, esaltando e facendo venir fuori i loro aspetti peggiori caratteriali, gli istinti primordiali.
Dunque, se regole dovranno esserci che siano applicate all'eccessiva informazione o ad un'informazione sbagliata! Avete combattuto in tutti i modi il male terribile della droga educando i vostri giovani a conoscere - ancor prima di provarla - le sue conseguenze sulla loro salute, sulla loro vita futura. Nonostante ciò, la piaga della droga continua a dilagare imperterrita. Non è dunque soltanto l'informazione che crea le coscienze o le influenza. A volte ha l'effetto contrario, l'effetto opposto. Più se ne parla e più diventa pubblicità!
La mente umana è assai complicata. Pertanto accade che i nostri fratelli subiscano tante implicazioni, sollecitazioni, influenze dal mondo esterno da cui è difficile difendersi, restare indenni! Ecco venir fuori e far appello a quella forza interiore, la sacralità che vi si riconosce, che è insita in ogni creatura, che rende l'individuo inattaccabile, non influenzabile dal mondo circostante. Voi, fratelli miei, avete fatto uno scudo di questa forza, uno scudo inviolabile, intangibile. Allorquando noi vi diciamo che potete dare molto ai vostri fratelli, molto in amore, molto in comprensione, molto anche in Conoscenza è perché facciamo riferimento al vostro corredo genetico-spirituale che non solo non avete depauperato, ma lo avete moltiplicato nel corso delle varie vite. Sento quindi che avete acquisito il diritto di essere chiamati, di essere denominati fratelli sacri.
Tutte le volte che le cose attorno a voi non vanno nel verso giusto e rischiate di diventare preda della passione, della scontentezza, ricordatevi di quanto vi abbiamo detto questa sera: nelle nostre parole troverete il fulcro della vostra esistenza - ma voi siete la leva, la leva per sollevare il mondo.
Ora dedichiamo un momento d’ attenzione verso coloro che attendono un raggio di sole, un raggio di luce proveniente dall'amore che emettono i nostri cuori spirituali: i fratelli ammalati, i fratelli diseredati, tutti i popoli in guerra, sia quelli che la hanno attivata sia quelli che la devono subire. Che il calore del nostro amore e la luce potente e folgorante dei nostri spiriti possa illuminare le loro menti e stimolare le loro coscienze.
Sentiamoci uniti idealmente a coloro che soffrono e non trovano una ragione del proprio dolore; chiediamo alla loro anima che ci sia più luce nella loro vita, più luce e più chiarezza. Mandiamo ancora amore fraterno verso tutti coloro che hanno perso il lume della ragione e hanno dimenticato il cammino della consapevolezza.
Che la luce guidi i loro passi e che compiano sempre azioni rivolte al bene dell'umanità!
Addio, fratelli.
Stampa
Email