Guide Angeliche - messaggio del 14.01.2010
Le Guide Angeliche dettano a Lidia al Gruppo di preghiera Amore e Guarigione di Catania
14.01.2010
Vi saluto, fratelli. È d'obbligo ricordarvi che il mio spirito rappresenta il portavoce di una vasta Comunità di fratelli disincarnati la cui veste di luce ha una gamma energetica vibrazionale che ben si rapporta con quella della vostra condizione attuale. Condizione momentanea, sempre passibile di mutazioni e di cambiamenti, anche negli apparenti ritorni volti anch’essi ad una evoluzione sempre continua.
Nessuno, quindi, ritorna indietro sui propri passi a rifare una esperienza che si è vissuta e compresa! Anche quando si ripresentano delle situazioni che possano non sembrare più nuove, in queste situazioni si aggiungono ulteriori elementi affinché la comprensione sia sempre più profonda, sempre più ampia. Mi spiego meglio: un percorso che si è già fatto e si ripresenta in un’altra esistenza accade perché l'essere incarnato non ha avuto la giusta attenzione nel percepirla, perciò lo stesso tracciato si allarga con ulteriori aspetti, con ulteriori dinamiche affinché l'esperienza porti a cogliere un insegnamento sempre più ampio e più profondo.
I miei fratelli di luce che seguono, passo dopo passo, le infinite vicissitudini delle vostre esistenze e che vi hanno in carico su delega del nostro Creatore, conoscono ogni intimo moto del vostro animo, ogni recondito pensiero della vostra mente; sanno riconoscere anche il vero valore del vostro spirito e le modalità con cui vi ha diretto nelle varie esistenze.
Egli è un direttore d'orchestra che mette insieme la diversità dei suoni dei vari strumenti per far nascere l'armonia assoluta! I vari orchestrali seguono il maestro e si adeguano alle sue direttive, allorquando lo riconoscono come tale.
Siamo vicini a voi, intimamente vicini a voi, perché possiate farvi amministrare, far dirigere dal vostro maestro spirituale: il vostro spirito, e così mettere d'accordo ed armonizzare gli elementi costitutivi del vostro essere a volte in contrasto e in lotta fra di loro. Siete già in grado di riconoscere le parti componenti della vostra personalità fisica e spirituale.
È in questo continuo bisticcio che si realizza, si produce la maggiore sofferenza dell'uomo. È vero, non è questa l'unica sofferenza che affligge l'umanità ma questa è la più terribile, la più forte. L'uomo che non conosce se stesso, quello che veramente è, nel cosiddetto bene e male, nella parte in luce e nella parte in ombra, vive in un continuo stato di disagio, di insoddisfazione. I nostri fratelli umani necessitano di tante cose per vivere, per saziare il corpo, difenderlo dal freddo e dalle malattie. Ma per questi bisogni dei più poveri si possono trovare i rimedi attivando le risorse delle popolazioni più ricche.
Ma cosa si fa, come si provvede a estirpare il dolore che macera le coscienze, quel dolore che pochi vedono perché intimo, nascosto? A volte esso sfocia in quelle cosiddette depressioni o stati di pazzia, di follia; ma è solo la punta dell'iceberg quello che la cronaca vi riporta. La sofferenza maggiore dell'uomo sta nel suo intimo, nel non sapersi riconoscere come figlio di Dio, come legittimo erede della sua divinità e in questo termine bisogna contemplare tanti di quegli elementi di cui oggi i nostri fratelli umani si sentono carenti: la dignità, la fratellanza e quel potere esponenziale che è intrinseco in ogni creatura, potere di difficile individuazione ma di cui noi abbiamo una assoluta certezza.
Se ogni uomo sapesse, e fosse convinto della preziosità che reca in sé a dispetto di ogni falso valore che la società ha creato, si sentirebbe un eroe, si sentirebbe un super uomo; in tal maniera, capace di amministrare queste potenzialità mediante l'intelligenza, la perspicacia e l'intuizione.
Purtroppo molti retaggi di tipo educativo, di tipo sociale giocano un ruolo a sfavore di questa presa di coscienza e la creatura si dibatte fra due sponde opposte per assecondare il volere della società e dei suoi dettami e potersi costruire una serenità e una gioia interiore al di fuori di essi.
Noi sappiamo con certezza che si può trovare un punto di incontro senza osteggiare nessuno, senza farsi dei nemici. Il punto di incontro consiste nel restare fedeli e convinti del proprio operato, che è frutto di convincimenti ai quali si è giunti per riconoscere uguale dignità, uguale valore, a chi la pensa in maniera diversa.
Fratelli, non bisogna lottare e osteggiare chi non ci comprende, chi non approva il nostro pensiero, il nostro modo d’essere! Fate spazio affinché la corrente scenda, il fiume si muova e si muoveranno anche gli ostacoli, le contrapposizioni! Mettetevi in una condizione che non sia di difesa né di offesa ma di abbandono, di abbandono consapevole, consapevole delle vostre certezze, delle verità che avete sperimentato e fatto vostre!
Quando si oppone resistenza ad una forza, la forza cresce, la resistenza diminuisce e si soccombe sotto questa forza!
Non siete qui solo per gioire delle piccole cose, solo per fare delle esperienze di poco conto; andate al nocciolo, al significato che sta alla base di questa esperienza incarnativa. Il significato è molto più profondo. Di contro, c’è tanta umanità che si lascia vivere giorno dopo giorno senza porsi domande e, quindi, senza darsi delle risposte.
Il problema vero dell'esistenza sta dunque nel ricercare quel bandolo della matassa che vi ha condotto più volte in questa dimensione o in altre!
Qualcuno si chiede: ma che cosa devo capire della mia vita, che mi viene nascosto, celato? Scava in profondità, vai oltre le apparenze, vai oltre il tran tran quotidiano e troverai sempre qualche cosa, qualche elemento in più che prima non conoscevi.
Credetemi, fratelli, è una ricerca meravigliosa, è una ricerca sempre in fieri, sempre in evoluzione, non procura stanchezza, non procura noia, ma tanta gioia. L'elemento portante di ogni esistenza è la conoscenza di se stesso e nel riconoscimento sono compresi tutti quegli elementi che abbiamo enunciato. Di conseguenza, si vede anche il fratello nella stessa maniera, nella stessa luce, con le stesse caratteristiche. L'amore non diventa un obbligo o un dovere ma un fatto necessario, un fatto consequenziale.
Che altro dirvi, fratelli, se non compiacermi di quanta attenzione e profonda riflessione mettete nell'ascoltare i nostri suggerimenti, i nostri consigli, ora che le vostre orecchie e i vostri cuori hanno assunto una connotazione sacra, come è tutto sacro nella vostra vita!
Ricordatevelo!
Addio, fratelli
Stampa
Email