Guide Angeliche - messaggio del 07.01.2009
Le Guide Angeliche dettano a Lidia al Gruppo di preghiera Amore e Guarigione di Catania
07.01.2010
Vi saluto, fratelli, vi porto il mio amore. Approfittate di questi momenti preziosi dei nostri incontri, incontri spirituali di grande energia, per fare accrescere la vostra luce, e nello splendore di essa ritoccare e ridimensionare gli aspetti poco piacevoli della vostra vita.
La luce é uno strumento taumaturgico e risolutivo di ogni male; la luce allontana le ombre nelle quali si insediano tutte le paure e le sofferenze dell'umanità; la luce allarga il respiro della coscienza e permette così di spaziare senza trovare ostacoli nell'immenso fiume della Conoscenza. Se poi diamo per scontato che ad essa si accompagna sempre l'amore, considerate la preziosità e l'enormità di questo dono che il Creatore ha destinato ad ognuno di noi; pertanto ci amareggia che per molti uomini, per molti nostri fratelli tale certezza é di difficile individuazione. Tuttavia, a noi, non viene mai a mancare l'afflato della speranza, la speranza che tutti quanti, un giorno, diventeremo consapevoli alla stessa maniera e perciò grati a Dio di questo dono.
La luce ha infinite sfaccettature come le facce di un prisma. Ad ogni faccia di esso applicate una dicitura, un'immagine pertinente a ciò che vi necessita, a ciò che vi manca o che vi turba.
Guardate attentamente a questo prisma ed identificativi con esso!
Potete modificare ogni faccia, ogni aspetto di esso se non risponde alle vostre aspettative. Ripeto: nel prisma sono collocate tutte le vostre necessità, le vere necessità, i veri bisogni. Tenetelo nelle vostre mani e assorbitene l'energia che si trasforma, dentro di voi, in benessere, in salute, in gioia di vivere. Nel prisma sono contenute tutte le sofferenze dell'umanità, sofferenze fisiche e psichiche. La luce che esso emette calma gli animi, mitiga i dolori, infonde energia e benessere.
Dite a voi stessi: “Abbiamo raggruppato tutta l'umanità in questo piccolo prisma di luce e d’amore che è in diretto, intimo contatto con il cuore energetico di ognuno di noi, in un transfert continuo.
Sentiamo che il cuore del fratello batte all'unisono col nostro e l'energia che lo alimenta riscalda i nostri animi, rifocilla tutti i nostri corpi.
Ci siamo saziati di luce e di amore e ne abbiamo fatto incetta per i momenti bui, per i momenti meno felici.
Siamo così compenetrati in questa visione sfolgorante, che abbiamo dimenticato e annullato noi stessi, noi stessi come individui.
Siamo diventati l'umanità, una umanità bisognosa di continui sostegni per le infinite incertezze che la vita propone ma anche un'umanità coraggiosa ed eroica nel corso delle infinite incarnazioni alle quali si è sottoposta.
In questo senso di unione è compresa l'unione con tutto l'Universo, con tutto il mondo creato o che si sta creando: un tuffo nell'infinito dell'Universo. Un contatto così intenso con l'Universo ci fa sentire più grandi e più potenti di quello che pensavamo.
Ci sentivamo piccoli, ci sentivamo inutili, ma ora comprendiamo l'insita grandezza che c'è in ognuno di noi come potenzialità inespresse ma sempre suscettibili di essere realizzate.
Abbiamo riconosciuto l'importanza, la necessità e l'indispensabilità di una scintilla nel grande Fuoco, perché ogni scintilla serve ad alimentarlo, a farlo crescere, a conservarlo.
A confronto, le esperienze di una vita, comprese le grandi realizzazioni dell’umanità, diventano ben poca cosa!
Alla luce di una visione così allargata del grande significato che ognuno di noi ha nel Programma divino, anche le grandi imprese, nella storia dell'umanità e gli uomini che le hanno poste in essere, assumono un significato di poco conto. Ma riconoscersi nella potenza e nella grandezza divina che ci è stata data, che ci é stata concessa non significa montarsi in superbia o in orgoglio e guardare agli altri dall'alto in basso. Significa piuttosto sviluppare la comprensione che é anche riconoscimento di uguale grandezza, di uguale dignità in ogni essere, in ogni creatura di Dio”!
È bello, è dolce, parlare alle vostre menti e ai vostri cuori, nei quali non si trovano più ostacoli, spigoli!
In questo momento tutto è piano, tutto è scorrevole per cui la comunicazione avviene da una coscienza ad altra coscienza, senza che la mente interferisca in alcun modo. Ma, superati questi momenti, ritornando ad immergervi nella quotidianità, la mente riprende il suo dominio e, pur non soverchiandovi eccessivamente, detta le sue leggi. Ma voi, fratelli, sapete come amministrarla, quando è il caso di sentirla o quando è il caso di farla tacere. Siete in grado di riconoscere la voce interiore dello spirito e i dettami della razionalità e sapete mettere d'accordo tutti i moti dell'animo col rigore della spiritualità: un rigore che non è estremismo, che non è durezza, ma tutto il contrario. Alla malleabilità caratteriale, alla dolcezza dell'indole, all'affabilità del modo di fare si associa la certezza incrollabile, un convincimento totale!
Spesso, nel parlare con voi fratelli, devo usare, necessariamente, la vostra terminologia e, a volte, i vocaboli non rendono l'intensità dei miei concetti, del mio pensiero. I vostri termini, a volte, risultano insufficienti, approssimativi delle verità che noi andiamo enunciando.
Quando un giorno - e speriamo che avvenga al più presto - la comunicazione sarà priva di termini, di parole, quando la comunicazione sarà da cuore a cuore, allora si potrà dire che non ci saranno più fraintendimenti, interpretazioni personali e soggettive di ciò che enunciamo, perché, come sapete, e spesso sperimentate, fra di voi le parole non corrispondono al dettame interiore.
Un giorno sarà facile leggere nel cuore e nelle menti dei vostri fratelli senza possibilità di fraintendimento e quindi di incomprensioni.
Per questa sera è tutto, io vado, fratelli. Vi porto sempre con me.
Addio.
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