Le Parole degli Angeli
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Angeli, le Guide Angeliche al gruppo di preghiera Amore e guarigione, messaggio

Le Guide Angeliche dettano a Lidia al Gruppo di preghiera Amore e guarigione di Catania

19.04.2011

Fratelli diletti, accorriamo sempre pronti e solleciti alla vostra chiamata che il cuore vi suggerisce. Lo stato del nostro essere è di perfetta beatitudine e non subisce nessuna alterazione, nessun cambiamento se non lo vogliamo, se non lo desideriamo. Siamo in grado di mantenere questo status quo perché lo alimentiamo incessantemente con il nostro amore che, come già sapete, è la linfa vitale che pervade, che circola nella nostra dimensione; ma è anche una linfa vitale che voi  tutti già possedete, fratelli umani, ma che non sapete sfruttare e utilizzare degnamente e totalmente. Il nostro Signore e Creatore è l'Energia prima dell'Universo, Energia pulsante di vita, Energia che alimenta tutti gli stati dell'essere, le infinite dimensioni dello spirito. Noi siamo consapevoli di questa grande verità e non ce ne dimentichiamo neanche per un attimo, anzi la alimentiamo e la facciamo crescere per poterla poi donare a tutte le creature che ne sono apparentemente prive: prive perché dimentiche. Anche nella vostra dimensione l'Amore dell'Energia divina si rivela sotto tanti suoi aspetti; è facilmente riscontrabile e palesabile se si è sufficientemente attenti e se si ha la voglia di ricercarlo. Molto spesso succede che la pesantezza dell'esistenza incarnativa porta molti fratelli fuori strada, fuori dal Progetto stipulato col proprio essere; le conseguenze si verificano in maniera vistosa, in maniera eclatante nel disagio del vivere, nell'infelicità perenne.

Cos'è, dunque, la ricerca della felicità a cui l'uomo ha sempre aspirato, ha sempre ricercato inutilmente e con l'illusione di sentirsi appagato contornandosi di averi, di possedimenti? La ricerca della felicità è qualcosa che appartiene all'intimo di ogni essere e non è affatto un male ricercarla; ma noi, Fratelli amorosi delle dimensioni più sottili, siamo qui per indicarvi un percorso diverso, un’alternativa a quelli finora sperimentati da tanti altri uomini, da tante creature rimaste deluse. Come primo approccio, come prima fase di questa ricerca, bisogna sviluppare la consapevolezza, la vera consapevolezza del proprio stato. Ricercare la propria identità spirituale è un percorso – certo - lungo e laborioso, se si eliminano tutti gli  orpelli inutili con cui si è caricata la personalità individuale. Però, nel ricercare la propria sostanza intima si ottiene una grande soddisfazione, una grande gioia, per aver scoperto la certezza del proprio valore intrinseco, anche se non riconosciuto dal mondo circostante, fieri della dignità del proprio essere, di tutto ciò che si è costruito, di tutto ciò che si è prodotto all'interno di se stessi e fuori di sé: il prodotto  del proprio lavoro, la capacità creativa delle relazioni serene, armoniose che si sono messe in atto.

Ognuno di voi, fratelli, ha tante cose di buono da annoverare nel proprio curriculum spirituale ed umano ed è questa consapevolezza raggiunta, riscoperta, che apre la strada verso la felicità. Pertanto la felicità non potrà essere mai il raggiungimento di una meta impossibile, di un successo mondano, di un benessere economico fuori dalle vostre possibilità. Ogni obiettivo, ogni meta deve essere sempre ridimensionata e tenuta in piedi dalle effettive possibilità di ogni soggetto. Nessuno di voi dovrà mai dire: “Non ho fatto mai niente di buono e di bello nella mia vita, non sono stato in grado di raggiungere i miei obiettivi,” perché tutto ciò che avete creato, realizzato e ancora realizzerete, rientra negli ambiti delle vostre effettive possibilità, nell'ambito di quel Programma karmico che ognuno  ha stipulato col proprio essere.

Non specchiatevi, dunque, nelle storie di altri uomini perché ciascuno porta seco il proprio programma con tutti i pro e i contro; ma sta a voi, ad ognuno di voi, farne risaltare gli aspetti positivi, tenerli in alto conto, anziché seguire le false piste della massa. Seguire le escalation economiche di molti individui non è un modo sano di vivere, di rapportarsi con la vita perché sono proprio questi esseri, questi fratelli i più infelici, i più disgraziati. Noi sentiamo nei loro cuori la tanta  amarezza che pervade la loro vita in quanto, anche nella ricchezza sfrenata o nel successo, si possono sentire soli e con la paura di perdere tutto quello che hanno conquistato. Hanno paura di morire e di non portarsi niente appresso.

Questo vostro mondo, fratelli, è tutto intriso, cosparso di falsi valori che, poi, alla luce dei fatti e degli avvenimenti non portano altro che  disfatte economiche e  della  interiorità. Bisogna sapere individuare i vari filoni della vita, i vari interessi - non solo quelli che soddisfano il corpo ma anche quelli che danno alimento all'anima, allo spirito. Questo è il modo più sano di vivere, il modo più naturale per rinvenire e fare propria la felicità.

Il benessere economico è importante e necessario per la sopravvivenza ma bisogna fermarsi - a volte - per equilibrare questo bisogno, associandolo al benessere dello spirito. Ci sono mille modi per incrementare e fare proprio questo benessere.

Chi ha una famiglia trova gioia e felicità nei rapporti parentali; ma anche nel lavoro ci possono essere momenti, spazi, che vi fanno sentire utili, necessari. Pertanto, amate il vostro lavoro anche se a volte è pesante, stancante. Il lavoro vi fa essere orgogliosi di voi stessi, per quello che producete in ricchezza ma anche per il servizio che date agli altri. Ci sono mille modi per ricercare il benessere, la felicità agognata, e se vi fermate - ogni giorno - a riflettere sugli aspetti della vostra vita ne troverete moltissimi; ma non pensate - come fa molta gente - che il benessere vi sfugge, che il benessere non vi appartiene perché di proprietà di altri.

Guardate al vostro stato di salute che vi permette di gioire della quotidianità, che vi permette di essere autonomi, di poter badare a voi stessi. Quanti aspetti meravigliosi, quanti aspetti della felicità noi intravediamo nelle vostre vite che forse voi - a volte - non cogliete, non cogliete sufficientemente. 

E voi, sorella Fina e fratello Giuseppe, avete una famiglia dove le gioie crescono di giorno in giorno, gioie che si presentano anche attraverso i vostri figli, creature che vi danno tanta soddisfazione con i loro successi scolastici, con la loro ubbidienza, con l'amore che portano verso di voi:  ed è tanto, rispetto ad  altre famiglie dove non regna questa armonia e questa pace. Siate più consapevoli di questa felicità insita nel vostro nucleo familiare che voi stessi avete creato e che riuscite a tenere in piedi con la fiducia interiore e con l'amore scambievole.

Sii meno ansiosa, Fina, e guarda meglio nella tua vita a quanto ti abbiamo suggerito per far funzionare meglio il tuo corpo e tutti i tuoi apparati.

Sentiamo che la sorella Clara non chiede mai niente, non fa domande per la sua vita perché ella ora vive un periodo di maggiore tranquillità dopo fasi di stanchezza, di abbrutimento della sua esistenza. La sua mente è limpida e il suo cuore - che prima  era gravato di grandi pesi - ora ha una leggerezza veramente incredibile.

Ella segue i nostri messaggi, i nostri consigli e li mette in pratica nel suo quotidiano. Anche se non c'è tanto di che gioire, anche se non ci sono tante cose oltre questo senso di accettazione serena della sua esistenza, ella vivrà un'esistenza che sarà lunga se manterrà questo stato di equilibrio fra le componenti del suo essere. Questa serenità di base che si alterna a momenti di sconforto, rientrano sempre nella normalità. Non ti mancheranno gli aiuti da altri fratelli oltre che da quelli del cielo, gli aiuti invisibili.

Mi fermo se ci sono domande…

M. chiede per una sorella che, impelagata in tanti problemi, non trova vie di uscita.....

R: A questa sorella dedicheremo uno spazio più grande in altro momento perché richiede molta attenzione e un approfondimento maggiore; per questa sera non è possibile.

Io vi saluto, fratelli, vi accompagni sempre il nostro amore e la nostra benedizione.

Addio.

 

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