La Saggezza Per Vincere Il Dolore
La Saggezza Per Vincere Il Dolore La Pena Lo Sconforto
La Saggezza Per Vincere Il Dolore
21.01.2014
Le Guide Angeliche dettano a Lidia al Gruppo di preghiera Amore e guarigione di Catania
Fratelli diletti, siamo con voi.
Tutti gli Spiriti della Comunità di cui io sono portavoce, vi porgono il benvenuto e vi trasmettono il loro amore, la loro fratellanza spirituale.
La composizione della nostra Comunità è fatta di Spiriti che hanno un lungo percorso incarnativo e, in questa dimensione che ci ospita per assonanza vibratoria, ognuno di noi conserva la propria identità spirituale e, poi, comunica a tutti gli altri le proprie conoscenze mettendo a disposizione della Comunità che vi ha in carico il prezioso contributo delle proprie esperienze nella carne e fuori della carne: quel sapere, quella conoscenza che ognuno ha messo insieme e che è diventata saggezza. Alla saggezza si accompagna una crescita a dismisura dell'amore, dell'amore fraterno e, quindi, di un sentire interiore molto sviluppato. Pertanto, i nostri animi spirituali sono diventati sensibilissimi a tutte le sofferenze dei nostri fratelli umani, e questa qualità ci porta ad essere soccorritori e pronti ad ogni richiesta d'aiuto: così come siamo sensibili alle vostre tribolazioni, lo siamo altrettanto per le vostre soddisfazioni e ci compiacciamo quando voi gioite. Come spiegarvi il nostro grado di sensibilità? Forse si può paragonare - ma molto alla lontana - a ciò che prova un musicista quando compone musica, quella musica che resta eterna nella vita degli uomini, perché impressa in tutto l'Universo; quella sensibilità che vi fa avvertire ogni palpito del vostro cuore quando amate e quando odiate, quando avete fede e quando siete sfiduciati. È un modo di Sentire che va sviluppato, va curato, e le incarnazioni sono proposte anche per questo motivo, per questo obiettivo.
Cominciate, dunque, a pensare che una rinascita - composta da un programma di azioni nel cosiddetto bene e male - ha come sfondo, come substrato - o comune denominatore - l'affinamento della sensibilità. Già fra voi ci sono poeti, musicisti, e il carisma che li contraddistingue può darvi un’immagine, un’idea di ciò che è l’affinamento della sensibilità.
La sensibilità dell'animo - l'affinamento della sensibilità dell'animo - si svolge anche nell’ambito del dolore ma, soprattutto, nell’ambito dell’amore.
Ecco perché non può mancare il dolore nella vostra vita. Anche se noi parliamo sempre di gioia, il dolore è importantissimo, ma ciò che è ancora più importante è la comprensione del dolore, l'utilizzazione del dolore, l’uso che si fa del dolore.
Mi spiego meglio: se il dolore produce in voi un abbrutimento, un allontanamento dai vostri fratelli, allora il dolore è usato in maniera impropria, ma se nel dolore vi sentite vicini a chi soffre come voi, o forse più di voi, allora questo è l’uso migliore. Altrettanta considerazione va fatta nei confronti della gioia, che va condivisa, sentita con gli altri; ma se la gioia vi porta a chiudervi al vostro prossimo, per paura di essere invidiati, di essere fraintesi o considerati ridicoli, allora è un uso improprio che si fa della gioia. Ecco perché la vita è così di difficile comprensione per chi si addentra in un percorso spirituale, per chi va in profondità e non si ferma alla superficie. Molti vostri fratelli vivono giorno dopo giorno la loro esistenza senza porsi alcuna domanda, senza soffermarsi sul perché e sul per come avvengano certe cose, certe avvenimenti, certi stati d'animo. E’ così lontana la comprensione di se stessi, perché si è presi dall'andazzo del tran tran della quotidianità. Invece, io vi dico che bisogna fermare questo tran tran delle mille incombenze e pensare più a se stessi, alla propria interiorità, andare alla radice dei propri malesseri, di quei malesseri spirituali di cui, a volte, si sconosce l'origine, l'eziologia. Voi sapete bene che al malessere spirituale si può, a volte, accompagnare il malessere fisico che, poi, diventa anche malattia conclamata. Bisogna cercare di riconoscere, di domandarsi perché si è tristi, perché si è sconfortati.
Se si tratta di qualcosa che attiene alla materialità, e si è nelle possibilità umana di ovviare, allora bisogna darsi da fare in tutti i modi per sopperire a queste mancanze. Ma se il malessere non è identificabile e non gli si può dare un nome, una concretezza, allora è lo spirito che chiede qualcosa, chiede maggiore attenzione, chiede una ricerca del proprio Sé. Noi, nel ruolo di medici dell'anima, per molti anni vi abbiamo suggerito i rimedi per questi malesseri, e li troverete in tutte le comunicazioni, per cui non occorre ripeterli, ma se qualcuno, in questo momento, si chiede quali sono i rimedi, noi possiamo accennarli. Suggeriamo di porre maggiore attenzione alla propria identità, e quando il mondo vi rifiuta, o vi fa sentire colpevoli, o inadeguati, ribaltate tutto e fate opera di accettazione totale di voi stessi, senza serbare rancore e risentimento verso chi vi ha sminuito, o danneggiato notevolmente.
Un'altra modalità per superare questo dolore intimo, questo sconforto, è sentirsi uniti agli altri uomini e guardare con più attenzione alla propria vita e a quella degli altri; alla propria vita per rimarcare e dare risalto a ciò che è buono e duraturo, che attiene a tutti i vostri pregi, alle vostre qualità, alle vostre attitudini. Nel contempo, guardare anche alla vita degli altri con tutte quelle carenze e quelle insufficienze presenti in loro. Tante volte vi abbiamo fatto riflettere sugli elementi preziosi della vostra vita, sui risultati raggiunti con il lavoro, con la produttività, con il vostro ingegno. Sono elementi preziosi, e non distruttibili come il denaro o i possedimenti.
Altro elemento per soffrire di meno è cogliere la gioia dell’attimo, del momento, anche se è una gioia fatta di cose banali, piccole, bisogna darle il giusto peso, il giusto valore. La vita è un alternarsi di fatti, di avvenimenti, di stati d'animo, quindi, di gioie e di dolori, e fermare quell'attimo è importantissimo, farlo durare il più possibile, imprimerlo nella memoria, per poi riproporlo nei momenti bui, nei momenti di annichilimento o di stanchezza.
Vi ricordo che nella vostra memoria sono presenti tanti momenti di gioia, che spesso passano inosservati, oppure non sono presi nella giusta considerazione.
Questo sconforto dell'animo, a volte può essere collegato al ricordo di altre vite, o di altre dimensioni, dove lo Spirito ha albergato. Esso è presente in quasi tutte le creature, ma a volte è avvertito, altre volte non viene sentito così forte.
E’ uno sconforto che non può portare a una decisione di suicidio, perché, quasi sempre nella vostra quotidianità, il suicidio è imputabile a fatti concreti, a fatti materiali molto rari. Questo tipo di desolazione interiore, è propria di chi si sente esule, estraniato, perché non trova appigli o agganci nella dimensione che lo ospita. Proponendo sempre la gioia e ricercandola continuamente nella quotidianità, non si corre il pericolo di farsi prendere dallo sconforto, da questa amarezza interiore.
Un altro modo per superare le ambasce della vita, le delusioni che provengono dal vostro entourage, è quello di stare sempre a contatto con la natura, la natura che è piena di gioia, che è piena del Divino. Meglio della natura per trasmettervi questo tipo di gioia, non c'è nient’altro.
Passate i vostri momenti liberi a contatto con gli alberi, con tutta la vostra Terra e sentitevi un tutt'uno con essa. Per quanto riguarda la vita di ogni giorno, mi riferisco al tran tran di cui siete preda, fate in modo che, gradatamente, si alleggeriscano tutte quelle incombenze di cui vi siete caricati per sentirvi produttivi ed efficienti. Vi domando: ma a chi dovete rendere conto della vostra efficienza? Rispondete a questa domanda, ognuno per conto proprio.
Quindi, rallentare questo ritmo riducendo le incombenze, anche quelle verso i figli o la propria famiglia, è un modo per amarsi di più. Siate sicuri che nessuno si lamenterà se farete di meno, perché sarete più pieni di amore, molto più pieni di energia, che trasmetterete agli altri e tutti se ne accorgeranno.
E’ un consiglio che noi vi diamo come frutto della nostra esperienza, della nostra saggezza, poi fate voi. Amministrate le vostre energie come volete, ma sappiate che lo spreco va a vostro danno: le energie vanno usate con molta cautela e con molta parsimonia, e lo strafare - in un senso o in un altro - è sempre dannoso. Certo, noi non vi consigliamo di stare in panciolle tutte le giornate della vostra vita, ma neanche affaticarvi a destra e a manca per fare questo, quello e quell’altro, e poi sentirvi, la sera, stanchi ed esauriti. Cosa potete dare alla vostra famiglia? Non certo la migliore immagine di voi, se avete scaricato le vostre pile, e se dovrete pensare a ricaricarle.
Occorre ricaricare l'energia, oltre che col cibo e il sonno, con l'attenzione interiore, con la riflessione. Sono momenti di stasi, momenti di fermata che servono per farvi poi ripartire alla grande.
Ognuno di voi si riconoscerà in prima persona nel soggetto che abbiamo indicato, ma ricordatevi che, chi di più, chi di meno, siete tutti nella stessa barca: una barca che può affondare se non è ben diretta da un comandante.
Il comandante della barca siete solo voi.
Diciamo che non vi manca nulla, avete la salute, avete di che vivere, di che sostentarvi, avete anche gli aiuti preziosi che vi vengono dalle altre dimensioni; anche l'amore che sembra mancarvi, da parte dei vostri fratelli terreni, viene compensato da quella grande carica di amore proveniente dal Cielo, dall'Universo tutto. Per dimostrarvi ancora una volta, e in maniera più tangibile, questo nostro amore, indirizziamo verso di voi una luce meravigliosa, una luce potente che non brucia, che non intacca con il suo calore tutte le vostre prerogative, anzi le potenzia al massimo: viene assorbita da tutti i vostri corpi, da quello più pesante a quello più sottile, rimettendo in ordine tutti i chakra, in modo tale che l'energia vitale, l’energia che vi tiene in vita, possa scorrere liberamente dalla testa ai piedi, e dai piedi verso la testa, senza trovare intoppi, senza trovare diaframmi. Perché, quando manca l'energia, o è carente in un organo, in un apparato, quell’organo o quell’apparato funzionano male e danno problemi. Invece, rendendo l'energia fluida così come il vostro sangue, riattiviamo la funzionalità di tutti gli organi e la connessione energetica dei vari apparati.
Alla luce si accompagna anche l'amore: luce e amore sono inscindibili. In tal modo, una carica di amore si insedia, si installa nel vostro cuore spirituale, lo nutre, lo riempie e vi da una sazietà di amore universale; un amore senza contropartita, senza aspettativa, l'amore dell’Universo è l'amore di Dio, l'amore del Padre verso tutti i suoi figli. Accogliete questo flusso d’amore come il dono più prezioso, più caro, fatene incetta per i momenti di bisogno quando vi sentite soli e sconfortati, quando il mondo vi gira le spalle, quando qualcuno vi tradisce.
Avete questo grande dono dentro di voi, come una fiamma eterna, una fiamma che non si spegne, che non si estingue mai. Il bagno di luce e di amore vi protegge dalle malattie, vi protegge dai virus e dai batteri, vi rende forti e invulnerabili, potenzia il potere immunitario e vi fa fronteggiare ogni evenienza della vita. Così sia, così è.
Addio, fratelli, vi lascio il mio amore.
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