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Dopo l'esperienza allo specchio: la passione per i fratelli
Miei dolci e amati fratelli e mie dolci e amate sorelle, oggi continuiamo il discorso sul vostro essere esempio. Ricordate l’esperienza di voi e lo specchio? Quello che avete visto è il vostro piacere rimandato dallo specchio per voi, per essere stato disponibile nell’aiuto, questo ha rimandato a voi stessi questa immagine di piacevolezza, di affidabilità, di essere stato esempio di aiuto nelle necessità dell’altro; tutto questo che avete sperimentato mette il vostro cuore come immagine proiettata sull’altro e mette il cuore, la stessa immagine, a proiettarsi verso voi stessi nel guardarvi allo specchio.
Ecco l’esperienza vi sta accompagnando e mette profondità nel contatto con l’altro, siete molto più attenti, recettivi, pronti a interrogarvi su quale possa essere la risposta alla proposta necessità. Siete nel corso della vita, molto più presenti, oggi pensiamo ancora allo specchio come occasione per mettere in noi contentezza per l’immagine che desideriamo veder riflessa nei nostri occhi, poi nel corso del tempo quello che vedremo riflettere la nostra immagine sarà il sentimento provato nel cuore, queste emozioni di gioia che sentiremo saranno quel corpo che adesso vediamo nello specchio e quell’emozione di completezza che proveremo nel cuore sostituirà quell’immagine di Io completo riflessa oggi dallo specchio.
Su vediamo, c’è un’altra persona che attende una risposta, sembra preoccuparsi degli eventi che attendono al domani, quello che sarà il domani è a tanti sconosciuto, non può essere una risposta specifica a questi problemi perché non c’è questa manifestazione del problema dell’oggi, non c’è quindi un intervento specifico che posso consigliare ma attraverso le parole è paura, apprensione ciò che sta comunicando con la voce, con quel corpo, quindi il mio intervento al cuore va mirando; come quel cuore io stesso conosco la paura, l’apprensione, cosa è stato di aiuto al mio cuore in quei momenti? forse non sentirmi da solo e quindi solidarietà posso comunicare; sentire di non essere l’unico al mondo a preoccuparmi e allora partecipare l’angoscia, la preoccupazione può essere ciò che posso comunicare; l’esperienza di altri mi ha aiutato e allora la condivisione dell’esperienza dell’altro potrà essere il mio aiuto; il pensiero che la possibilità può non essere poi l’esperienza e sarà allora un pensiero di speranza quello che trasmetterò a quel cuore; se io guardo a me stesso, in ciò che il mio cuore ha provato, alle risposte che il mio cuore ha atteso, posso comunicare e aiutare anche in questo contesto più indefinito.
Come risposta al mio aiuto, non avrò una soluzione, ma un cuore che si sente insieme al mio in un’esperienza tra fratelli, questa che ha messo vicinanza è l’esperienza di essere soltanto due cuori impegnati in questo tempo nel vivere l’esperienza nel luogo terra. Questo che passione è prodotta come emozione nel cuore è dunque il risultato del contatto profondo avvertito nel cuore nell’essere in contatto profondo con il cuore dell’altro.
E’ passione ciò che sto sperimentando in questa intesa, in questa unità dei cuori, il mio e quello dell’altro.
E questa emozione mi spinge a guardarmi attraverso l’Amore che sto comunicando, è attraverso il mio cuore che sto parlando, nasce da questo mio Amore la voce, le parole, questo che comunico nasce dentro di me dall’emozione ed è pure questo me stesso: parole che nascono dal mio Amore.
Un dolce risveglio: posso trasmettere dal mio Amore.
Vi abbraccio forte forte miei fratelli e sorelle
Il vostro fratello Gesù Cristo
Messaggio dettato il 28.02.2011
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