Storie per bambini sulle emozioni
Storie per bambini sulle emozioni
Le più belle storie per bambini sulle emozioni : era una tiepida giornata, quasi primaverile e tutto era perfetto; non c'era una nube in cielo, solo ogni tanto passava un angioletto ma giusto per controllare da lassù, un leggero venticello accarezzava lievemente le foglie degli alberi, passava sopra le case e soffiava dolcemente sopra i capelli dei bimbi che giocavano nel parco del paese.
Danilo e Clementina, due fratellini che si volevano un gran bene, stavano giocando sotto lo sguardo attento e divertito della loro mamma. Ad un tratto, alla bimba venne un'idea ..... "Dany, ci sono tante belle farfalle ... vogliamo acchiapparle?" propose divertita. Lì per lì il bimbo esitò poi si fece coinvolgere pian piano dall'idea e, alla fine, acconsentì.
Clementina corse verso la panchina dove era seduta la mamma e si fece dare la retina che aveva portato da casa all'insaputa di tutti. Fecero la conta per decidere chi avrebbe iniziato per primo e il destino volle che a cominciare fosse proprio lei. Si guardava intorno pronta ad acciuffare la prima che le fosse capitata a tiro. Le farfalline alcune colorate, altre tutte bianche, correvano felici passando davanti ai musetti incuriositi dei due bimbi, quasi a volerli sfidare. Dal canto loro, Danilo e Clementina, si indispettivano perché sembrava talmente facile catturarle che non si spiegavano perché succedesse il contrario.
"Eccone una .... sta per arrivare ... è impossibile non prenderla ...!" urlò ad un certo punto il bimbo a sua sorella. "Ti sembra facile ... perché non provi tu a tenere questo "coso" e allo stesso tempo correre dietro a "loro"!" ribatté trafelata e stizzita la fanciulla. Danilo non se lo fece dire due volte e con un gesto fulmineo, strappò dalle mani di Clementina l'attrezzo e cominciò a correre in lungo e in largo per il parco, come un razzo!
La mamma che li teneva costantemente d'occhio, chiamò a sé sua figlia per chiederle cosa diamine stessero facendo. Mentre Clementina stava cercando di spiegare il loro gioco, a Danilo stava accadendo una cosa a dir poco strana. Mentre stava cercando di imprigionarne qualcuna, correndo come un matto di qua e di là, sentì impigliarsi qualcosa nella rete, ma era veramente pesante. Fece del tutto per non farsi trascinare da quel peso che non riusciva più a sostenere ... infatti ruzzolò a terra.
Frastornato sentì una vocina che gli chiedeva in continuazione di essere aiutato. "Ora le farfalle parlano?" pensò Danilo incredulo. Cercò di rialzarsi continuando a tener stretta la retina, se non altro per vedere che razza di farfalla fosse riuscito a catturare. Con sua grande sorpresa si ritrovò davanti un angelo! Si, proprio così .... un angioletto con le sue ali candide impigliate nei buchini di quello "strano attrezzo" .... "Ma ... dico io ... ma che giochi strambi sono questi? Uno come me se ne va tranquillo per il cielo a controllare che tutto vada bene e rimane impigliato in una strana "cosa" ... guarda le mie ali ... e le mie povere piume .... guarda come sono ridotte ... e pensare che sono passato dal sarto del Paradiso per farmi dare un'aggiustatina proprio qualche giorno fa!"
Chiese al bambino in maniera cortese ma alterata, di dargli una mano per liberarsi da quell'impiccio e una volta uscito fuori, dopo essersi dato un contegno, continuò dicendo "Mi vuoi spiegare come funziona questo strano gioco?" L'angioletto stava rimproverando Danilo severamente e il bimbo stava per scoppiare a piangere desideroso solo di correre dalla mamma. Cercò invece di spiegare con le uniche parole che riusciva a trovare dentro sé, cosa stessero facendo lui e sua sorella.
L'angelo una volta compreso ben bene tutto, aggrottò le sopracciglia, ci rifletté sopra un po' e poi con un gesto inaspettato afferrò la retina e ci imprigionò Danilo. Il bambino iniziò a divincolarsi, supplicando per farsi liberare. L'essere celeste, noncurante delle lamentele del piccolo, prese il tutto e con le sue ali candide spiccò il volo verso quel cielo terso.
Danilo vedeva allontanarsi sempre di più la sua casa, la sua mamma, la sorellina Clementina e tutti gli altri a cui voleva un sacco di bene ... il suo papà, i suoi nonni e tutti i suoi amici! Temeva veramente di non rivederli più ... che spavento!
L'angelo attaccò la retina ad una Stella dicendole "Fai compagnia a questo mascalzoncello .... torno subito!" Così dicendo scese in picchiata verso il parco giochi del paese in cerca della sorellina. Clementina intanto stava disperatamente cercando il suo adorato fratellino e quando invece vide atterrare davanti a sé questo essere "strano", tutto bianco ed illuminato, rimase a bocca aperta e senza fiato .... "Buongiorno Clementina ... come va?" le chiese candidamente l'angioletto. Con un filo di voce la bimba riuscì a dire "Be ... bene .... ma dov'è il mio fratellino?" Rispose l'essere di luce "Stavo giocando con i miei amici, gli altri angioletti, tutto ad un tratto ci è venuto in mente di procurarci una retina e di acchiappare i bambini .... così ..... tanto per divertirci un po' ... e indovina chi è caduto nella rete?"
La bimba sentendosi in colpa, rimase zitta senza emettere alcun suono, anzi, abbassò lo sguardo pentita di aver avuto l'idea di fare quel gioco così assurdo. L'angelo comprese l'imbarazzo di Clementina e continuò così "Danilo è nella retina appeso ad una stella, lassù nel cielo ..." E così dicendo alzò il dito verso l'alto proprio per indicare bene il luogo. "E me lo puoi riportare qui, sulla terra di nuovo con me?" chiese la ragazzina intimorita "Questo non lo so ...." rispose evasivo l'esserino bianco e .... guardandola, continuò "Tu cosa ci avresti fatto con una farfalla una volta imprigionata?" "Non lo so ...." piagnucolò la bimba "Vedi ..." continuò l'angelo "Per le farfalle è la stessa cosa ... le catturate invece di lasciarle libere e felici ... è esattamente ciò che fate voi bimbi quando giocate ... liberi e felici .... e se venisse qualcuno, come ho fatto io e vi imprigionasse portandovi via da tutti coloro che amate? come vi sentireste?"
Clementina era veramente pentita e scoppiò in un gran pianto mentre l'angelo la stava prendendo per mano. La caricò sopra le sue ali ed insieme andarono a riprendere Danilo che intanto aveva fatto amicizia con la stella! Riportò entrambi sulla terra e prima di congedarsi da loro disse "Dio ci ha creati e ci ha resi liberi .... dobbiamo rispettare questa sacra regola affinché tutti, ma proprio tutti abbiano la possibilità di vivere pienamente la vita ..." Così dicendo diede un bel bacio sulle gote paffutelle di entrambi e con un saltino se ne volò via.
I due fratellini rimasero straordinariamente sorpresi mano nella mano. Le farfalline, quella notte, fecero visita ai loro sogni in senso di riconoscenza e di amicizia.
Titolo originale L'angioletto e la farfalla Autrice Marisa Rubini marirubini2012 chiocciola libero punto it
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