Le Parole degli Angeli
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Premorte

Racconti NDE Tornare Nel Corpo

Racconti NDE Tornare Nel Corpo Fisico

 

Racconti NDE Tornare Nel Corpo : continua oggi la storia di pre-morte di Reinee; dopo la sua esperienza nel mare di luce (la testimonianza è al link La coscienza nel vissuto nde) la protagonista di questa esperienza NDE, Reinee, veniva chiamata a rispondere delle azioni compiute durante i suoi 16 anni di vita sulla terra e a questo punto del suo racconto, Reinee descrive un certo numero di cose che le furono mostrate, come un gruppo di individui sulla Terra "I Giusti", che operavano per l'unità del genere umano invece di concentrarsi sulle divisioni, come fanno tante nazioni e religioni e di aver visto gruppi di individui che conosceva altrettanto bene quanto i propri genitori, che vivevano ed agivano in altri mondi non fisici.

 

Descrive poi un incontro con un Essere di Luce che le mostrò diversi eventi della sua vita passata e li esaminò insieme a lei. Reinee insiste sul fatto che i piccoli atti di gentilezza sono molto più importanti delle attività a cui diamo così tanto valore nella vita d'oggi ed afferma che la cosa più positiva da lei compiuta fu il prestare una speciale attenzione ad un ragazzo non molto attraente durante un campeggio estivo, facendogli capire che anch'egli poteva essere amato.

 

Alla luce della sua aumentata consapevolezza, durante la revisione, comprese che questo atto di gentilezza era stato più importante che diventare presidente degli Stati Uniti o regina d'Inghilterra. Dopo la revisione della vita, l'Essere di Luce le disse che non era ancora il suo tempo di entrare in quel mondo. Ed ecco come descrive il ritorno nel corpo fisico:

 

Fui catapultata indietro verso il basso in quello che percepivo come un tunnel. Questa volta si trattava di un tunnel simile ad un arcobaleno di luce, di suoni, di frequenze, di vibrazioni e d'amore.

 

Con un impatto terribilmente duro tornai sulla scena che avevo lasciato prima: i camion dei pompieri a cui si era aggiunta un'ambulanza. Alcuni uomini stavano sollevando il mio corpo per collocarlo nell'ambulanza. Io ero in uno stato di totale disperazione: mi sentivo come Eva cacciata dal Paradiso Terrestre.

 

Mentre scendevo giù, il mio cuore era ancora legato alla mia casa Lassù e pregava di non dover andar via. Al brusco impatto con questo regno dell'esistenza restai confusa dal tempo e dallo spazio. Era come se non fossi mai esistita fisicamente, e mi sentii del tutto disorientata. Ero preoccupata per mia madre, che sarebbe restata sola e che stava per perdere una figlia di 16 anni. Sapeva che questo stava accadendo, perché un infermiere si era rivolto all'autista dicendogli 'DOA' (Dead On Arrival), che ovviamente significa 'già morta all'arrivo'. Il conducente aveva allora spento la sirena e ridotto la velocità, mentre prima stava andando a tutto gas.

 

Stavamo per uscire dalle montagne, ed io ero preoccupata per il dolore di mia madre. Io volevo semplicemente confortarla, avvolgendo la mia anima intorno a lei. Per lenire il suo dolore per la perdita di sua figlia, della sua bambina, mi misi semplicemente a pregare per lei. Seguii l'ambulanza fino all'ospedale ed osservai il mio corpo mentre veniva scaricato. La mamma seguiva la barella che veniva portata al pronto soccorso. Osservai un primo dottore che cominciò a darsi da fare sul mio corpo. Non ero molto interessata per questo dottore, perchè quello stesso giorno era stato molto impegnato per alcuni incidenti di moto. Per lui era stata una giornata molto pesante, e non aveva molto interesse nei confronti di qualcuno che era arrivato all'ospedale già morto. Non era interessato e non nutriva alcun affetto nei miei confronti. Per questo io non avevo alcun interesse nell'osservare quel che faceva, dato che il mio interesse ormai si basava solo sull'affetto e sull'amore.

 

Quindi io lasciai il pronto soccorso e mi trovai al di sopra di mia madre e di alcuni amici che l'avevano accompagnata in un'altra stanza. Di nuovo tentai di comunicare, provai a far comprendere loro che quella era un'occasione di vera gioia "Sono già morta all'arrivo, e dunque i medici non riusciranno a rianimarmi, tutto andrà per il meglio e così potrò restare morta."

 

La morte per me è diventata la vita. La morte non è qualcosa di cui essere spaventati, ma qualcosa di cui non si vede l'ora che accada.

 

E così il primo dottore mi dichiarò morta e stava per mandare il mio corpo all'obitorio. A quel punto il mio medico personale, un medico di campagna dai modi piuttosto rudi, irruppe nel pronto soccorso vestito elegantemente e con la sua immancabile borsa nera. Guardò l'infermiera che stava chiamando l'obitorio al telefono, poi il collega che si stava lavando le mani, ed infine il mio corpo (già coperto con un telo) e disse: 'Cosa diavolo sta succedendo qui? Dov'è la paziente?' La loro risposta fu laconica: 'Era già morta quand'è arrivata.' E lui 'Morta un corno!' e continuò gridando verso l' infermiera che stava seduta tranquillamente in un angolo: 'Voglio iniezioni di adrenalina. Portatemele immediatamente e venite qui a darmi una mano'.

 

E così cominciò a lavorare sul mio corpo dando colpi sul torace. Io ero davvero spaventata dalla piega che avevano preso gli eventi ma soprattutto disgustata perchè trattavano il mio corpo così brutalmente.

 

Così diventai in un certo senso protettiva nei confronti del mio corpo, anche se non volevo aver più niente a che fare con esso. Almeno avrebbero potuto trattarlo in modo più gentile! Invece continuavano a battermi sul torace ed a scuoterlo, mentre io osservavo tutto dall'alto, in un angolo del Pronto Soccorso, accompagnata da altri spiriti che mi aiutavano."

 

E alla fine Reinee ritornò nel suo corpo come risultato dell'ultimo sforzo del suo Medico Curante per rianimarla.

 

Racconti NDE Tornare Nel Corpo Fisico è il racconto di Reinee

 

Racconti NDE Tornare Nel Corpo Fisico

 

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