Dove si va dopo la morte
Dove si va dopo la morte vi racconto la mia esperienza testimonianze
Dove si va dopo la morte : vi racconto, questa mia esperienza mi ha fatto capire dove andremo dopo la morte; davvero non saprei da dove cominciare il mio racconto, ma sento che Dio desidera che io condivida la mia esperienza; ogni volta che cerco di metterla per iscritto, finisce che mi metto a piangere perchè nella mia memoria è ancora fresca come fosse di ieri, è l'esperienza emotivamente più carica che mi sia mai accaduta in tutta la mia vita; per prima cosa, lasciatemi dire qualcosa di me, sono un uomo di 57 anni, sono sposato, abbiamo cinque bambini, dieci nipoti, uno in arrivo, e due pro nipoti più un altro in arrivo; sono un medico in pensione, ma non mi piace fare il pensionato.
Era già da un po' che non mi sentivo molto bene, ero molto stanco e dormivo male, mi doleva il braccio e mi si intorpidiva e mi sentivo il fiato davvero corto. Pensavo fosse per via delle sigarette e dell'età. Io ero a casa nel cortile, stavo per indossare gli occhiali da sole quando iniziai a sentirmi male di stomaco e a sudare e avevo dei crampi al petto e giù lungo il braccio. Come tutti quelli che fumano pensai che se mi sedevo e facevo un tiro sarebbe passato. Quanto mi sbagliavo.
Mia moglie era appena rientrata dal lavoro e nel venire verso di me, la prima cosa che disse è che ero pallido come un cotton-fioc. Non volevo farla preoccupare e dissi che stavo bene, che era un attimo. Mi chiese se volevo che chiamasse un'ambulanza, aprì la porta ed entrò in casa; io mi alzai per seguirla ma appena fui dentro mi sembrò che qualcuno avesse preso un coltello e mi avesse tagliato via i capelli; caddi in ginocchio e poi di schiena; era come se 6 elefanti mi si fossero seduti sul petto tutti assieme. E allora capii che ero seriamente nei guai.
Mia moglie si girò e chiamò aiuto; le dissi che stavo per avere un infarto e lei disse di ai soccorsi di sbrigarsi. Gli chiesi di chiamare il mio amico perchè sapevo che aveva delle pastiglie per il cuore, lui arrivò subito, ne misi due sotto la lingua ma non fecero nulla. A quel punto arrivò l'ambulanza, gli dissi che non riuscivo a respirare e che mi faceva davvero male il petto. Mi tagliarono la camicia, mi applicarono un monitor e dissero che stavo avendo un massiccio attacco cardiaco, e iniziai a sputare sangue. A quel punto vidi mia moglie fuori di sè.
Iniziai a provare una sensazione strana mai provata prima, guardai il mio amico e il paramedico disse che stavo per andarmene. Dissi al mio amico di dire ai bambini di prendersi cura di mia moglie e di dirgli che li amavo tutti. Poi il mio corpo iniziò ... come dire .... era come se se ne andasse a dormire per conto suo, iniziai a vedere tutto grigio ed ebbi la sensazione di pace più totale che io abbia mai sperimentato in vita mia. Tutto divenne poi nero per quello che mi parve giusto un minuto.
La cosa che ricordo subito dopo è che stavo volteggiando sulla testa del paramedico e lo vedevo che si dava da fare su di me. Mi iniettò della roba nel braccio, nel cuore e poi iniziò a darmi degli shock al cuore con delle placche elettriche.
Viviamo in una casa a due piani e tutto d'un tratto ero in cima al tetto e iniziai a volare ancora più alto. Potevo vedere tutta la casa e tutta l'area intorno. Quando il mio amico capì che ero morto si mise a correre lontano, mia moglie veniva trattenuta dalla gente che era uscita fuori dalle case, io potevo vedere chiaro come la luce del sole.
Il paramedico si dava ancora da fare su di me; avevano chiamato rinforzi perchè ero in arresto pieno. La seconda squadra arrivò con un nuovo set di placche, cariche e pronte. Non ho mai provato paura di morire durante tutto questo.
Tutto a un tratto mi ritrovai dentro un tunnel, era molto stretto e alla sua fine c'era la luce più bella che io avessi mai visto. Mi pareva di viaggiare a mille miglia all'ora, di testa, e la luce si faceva sempre più vicina, ed era così brillante ma non mi faceva male agli occhi. Poi mi ritrovai dentro la luce un po' come quando ti tuffi in una piscina. Ero completamente sommerso di luce. Da dentro la luce giunse una voce, e mi disse che sarebbe andato tutto bene. Non avevo mai provato tanta pace, non c'era dolore, e l'amore che sentivo lì era così grande che non ci sono parole sufficienti al mondo per spiegarvi quanto grande fosse!!!
In una qualche maniera io sapevo che era Dio, e disse "Devi tornare indietro, tua moglie non la sta prendendo molto bene". Mi disse "Guarda giù e potrai vederla". Guardai in basso e potevo vedere tutto quello che accadeva in casa. Mia moglie era totalmente sconvolta. La amavo così tanto, mi rivolsi a Dio e dissi che non volevo tornare "Dio, non ho mai provato tanto amore e tanta pace sulla terra come sento ora qui". Mi disse "Vieni e ti mostrerò il Paradiso, ma poi dovrai tornare, ho del lavoro per te da svolgere sulla terra".
Quel che Dio mi mostrò quel giorno, non ci sono parole al mondo per dirlo, ma vedrò di fare del mio meglio con le poche parole che ho: c'era un cancello stupendo, dove vidi i miei genitori, i miei nonni che erano morti tanto tempo prima, una persona non la conoscevo, ma egli mi disse che anche lui mi amava, mi dissero che stavano tutti bene e che mi avrebbero aspettato lì al mio ritorno. Ci inoltrammo dentro. Sembrava di stare in una stanza, ma potevi vedere tutto. Ti trovavi in un posto e l'istante dopo in un altro. C'era così tanto da vedere, i torrenti più limpidi mai visti e i fiumi, l'acqua era cristallina, il cielo era così azzurro, l'erba così verde e quando camminavi sui prati non lasciavi impronte, la musica più bella che tu potessi sentire, i fiori erano i più belli che io abbia mai visto. Non vidi persone malate, o menomate, o che sembrassero infelici.
Mi hanno detto che sono stato morto per 3 o 4 minuti, ma in Paradiso il tempo sembrava immobile, per me è come se ci fossi stato per tre o quattro mesi. Poi Dio si rivolse di nuovo a me, e disse "Devi tornare indietro per un po', una volta finito il tuo lavoro potrai tornare". In quello stesso momento mi ritrovai a ripercorrere il tunnel alla stessa velocità dell'andata.
Mi trovai da dentro il mio corpo a guardare il paramedico in faccia e vidi mio nipote che vive accanto, aveva circa 4 anni all'epoca ed era entrato nella stanza durante tutto quel sommovimento. Li guardai e gli dissi "Vi ho lasciati soli per un pochino vero?" Mi dissero "Combatti con noi non contro di noi, stiamo cercando di farti rimanere qui con noi" ma io non avevo paura della morte. Dopo 23 iniezioni e 3 shock venni trasportato in ospedale.
Tornai a casa poco più in là, nella settimana. La riabilitazione fu lenta.
Questa esperienza ha cambiato completamente le mie prospettive: prendo la vita come arriva, ogni giorno come se fosse l'ultimo; ho addolcito il mio cuore e cerco di aiutare gli altri invece di pensare a me stesso; cerco ogni giorno di vivere la mia vita in una maniera che possa piacere a Dio così quando la mia vita finirà potrò tornare in Paradiso.
Spero che nel condividere questa mia storia aiuterò qualcun' altro ad avere un passaggio sereno verso l'altra riva quando giungerà il nostro momento di morire.
Mi piacerebbe trovare il modo per ringraziare Dio per ogni giorno e anno extra che mi ha concesso.
Dove si va dopo la morte vi racconto la mia esperienza testimonianze è stata la storia di Renzo
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