C‘è la vita dopo la morte
C‘è la vita dopo la morte esperienze NDE
C‘è la vita dopo la morte : ho vissuto anch’io una esperienza NDE scoprendo che c’è la vita dopo la morte, una vita meravigliosa, Amore incondizionato, Amore che ti avvolge come un abbraccio e ti riempie il cuore di pace, è per questo, per condividere queste esperienze che vi scrivo e vi racconto, ma partiamo dall’inizio, stavo partorendo il mio secondo figlio, una bambina si è poi scoperto, durante il travaglio, verso la fine, ho sentito l’impulso di spingere, ma l’infermiera che era con me si è arrabbiata e mi ha chiesto cosa stavo facendo, ho risposto “sto avendo un bambino, cosa pensi che stia facendo?” mi ha risposto che non ero pronta e poi mi ha controllato la dilatazione e la mia bambina stava già uscendo, ha chiamato il dottore dicendogli di arrivare il prima possibile e ha iniziato a preparare tutto per il parto; mi sentivo stordita, pensavo fosse dovuto al parto, ma in realtà avevo in corso un’emorragia alla cervice, si è lacerata, solo dopo ho compreso che questo era il motivo di tanto dolore, non avevo sentito dolore più forte in vita mia, notevolmente più forte del mio primo parto; il dottore è arrivato in circa cinque minuti, si preparò e con urgenza, gli dissi “sto morendo Dottore, sto morendo!”.
Poi ho avuto una sensazione come di galleggiare, come se il mio corpo fosse disteso nell’acqua, era molto calda e mi sentivo a mio agio, poi ho avuto un’altra contrazione e ho avuto la percezione di andare verso l’alto, il dottore con un forcipe ha fatto nascere la bambina, non perché fosse una bambina grande ma perché vedeva che io stavo male e non riuscivo più ad aiutare durante il parto; poi è nata e l'ho guardata con gioia e felicità oltre ogni immaginazione, era così bella, me la portarono via per accudirla e lavarla nella stanzetta accanto e tutti, compreso mio marito, mi lasciarono per andare con la bambina.
È a questo punto che sono uscito dal mio corpo, mi sentivo così al caldo e circondata da amore totale, compassione e una purezza che è difficile esprimere a parole, era amore incondizionato, ma era più di questo, mi sentivo amata e accolta, come se fossi abbracciata e mi venisse detto che ero amata; quando mio marito è tornato nella stanza, il mio corpo era ghiacciato e bianco come un lenzuolo, lo sentivo lì e potevo sentire tutto, pensava che fossi morta mentre io stavo cercando di comunicare con lui e dirgli “sto bene, non c'è niente di sbagliato” pensavo potesse sentirmi; mi strinse la mano e disse “stringimi la mano Giulia, stringimi solo la mano!", era molto turbato e non capivo perché, anche perché pensavo di stare a stringergli la mano, ma in seguito mi disse che non mi ero mossa o non avevo detto niente e aveva davvero pensato che fossi morta.
Corse a chiamare il dottore e gli disse “c'è qualcosa che non va in mia moglie” il dottore è entrato nella stanza e alla sola vista di me, tutta bianca e fredda, ha iniziato a urlare alle infermiere “liquidi, prendete un campione di sangue, prendete la pressione, il polso”, potevo vederli da un luogo un po' distante dal mio corpo, come se stessi fluttuando nella stanza, avevo consapevolezza di tutto ciò che stava accadendo, non mi venne in mente che stavo morendo, forse perché non ero ancora un'infermiera, se fossi già stato un'infermiera avrei saputo che si trattava di un'emergenza; io mi sentivo così bene e non volevo tornare in quel corpo che era freddo, bianco e morto, in quel momento non mi sembrava appartenere a me.
Eppure sapevo che era così, che ero io e che loro stavano facendo il massimo per riportarmi indietro; ho sentito qualcun altro che mi parlava, anche se non riuscivo a vederli, sapevo che era la presenza o il sentimento di Dio, Dio mi stava dicendo che non era il mio momento di entrare in questo posto bellissimo e amorevole che stavo percependo, Dio mi stava dicendo che avevo due bambini piccoli di cui prendermi cura e che dovevo tornare nel mio corpo, non volevo andare ed ero così molto rattristata da questa possibilità, volevo stare al cospetto di questo amore totalizzante, eppure sapevo di amare i miei figli e che avevano bisogno di una madre che si prendesse cura di loro, ero così combattuta, non volevo tornare indietro, ma mi sentivo spinta indietro “vai piccolina, torna indietro, non è il momento!”.
Ero così triste e mi sono svegliata il giorno dopo in questo corpo pieno di dolori, freddo e stanco, a malapena consapevole del fatto che avevo anche avuto un bambino, ho chiesto a mio marito cosa mi fosse successo, ha raccontato i fatti così come li avevo ascoltati e poi è rimasto così stupito quando ha scoperto che avevo visto e sentito tutto.
Gli ho raccontato la mia esperienza ed entrambi abbiamo continuato ad essere molto stupiti, da allora ho cercato persone come me, mi sentivo triste, pensavo che se avessi raccontato la mia esperienza le persone non mi avrebbero creduto o avrebbero pensato che fossi pazza, ho iniziato a cercare informazioni sulla morte e sul ritorno dalla morte, volevo sapere se era successo anche ad altre persone, a quel tempo non c'erano molte informazioni disponibili, tuttavia ora ci sono.
Comunque è stata l'esperienza più bella che abbia mai avuto in vita mia e ho imparato che la vita è sacra e qualcosa da non dare per scontato, ho imparato ad amare le altre persone incondizionatamente e so che esiste l'altra vita, ho ricordo di alberi muoversi nella brezza e il ricordo del sole sui fiori; ho imparato che ogni cosa ha il suo posto qui sulla terra, anche le formiche che odiavo così tanto hanno un posto nel cerchio della vita; ho imparato tanto ma il desiderio di ritornare nell’aldilà non è cessato anche dopo 26 anni da questa esperienza.
Mio marito è morto nel 2006, aveva il cancro ed è venuto da me in sogno per dirmi che era il suo momento; prima che morisse abbiamo parlato molto di come mi aveva salvato la vita e che ora potevo essere li con lui per la fine della sua vita, abbiamo anche parlato di come sarà il dopo vita, di dove stava andando e gli ho spiegato ancora e ancora della bellezza e dell'amore onnicomprensivo che avrebbe provato, gli ho detto che stava passando solo in un'altra dimensione e che sarebbe stato giusto qui.
Nonostante questo gli ho chiesto molte volte di non andare, sapendo che mi sarebbe mancato molto e non vi nascondo che avevo anche un po’ di invidia per lui, perché lui sarebbe andato ma io sarei rimasta qua.
Sono tornata per i miei figli e sono diventata anche infermiera in modo da poter aiutare le altre persone a capire che non c'è motivo di avere paura della morte, la morte è solo una porta che attraversiamo, una porta su un’altra dimensione piena di amore che ti circonda.
C‘è la vita dopo la morte esperienze NDE sono parole di Giulia
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