05.05.2004
Fratelli diletti, vi porto la mia Luce e il mio Cuore.
Come sempre, si rinnova la dolcezza prodotta dai nostri incontri, dolcezza che sento ormai di casa nei vostri cuori resi docili, resi morbidi dall'Amore che avete introiettato e che avete poi nutrito e trasfuso. Quei momenti nei quali vi credete preda dei vostri difetti caratteriali, delle vostre emozioni, diventano sempre più rari e riuscite a padroneggiare le emozioni più violente, più istintive che la natura umana vi suggerisce. Non so se avete prestato attenzione al vostro modo nuovo di parlare, di esprimervi. Quando il linguaggio è mediato solo dalla mente, risulta freddo e il modo di comunicare resta in superficie e l'interlocutore cui è diretto non imprime dentro di sè il contenuto che gli viene trasmesso.
La conoscenza accumulata dalla vostra mente è una riscoperta, un deja vu del conosciuto, ma solo se viene mediata dal cuore, il vostro contributo con la vostra azione è veramente efficace nel dare agli altri ciò che possedete.
La conoscenza, scevra da ogni orgoglio, da ogni senso di superiorità, che ha abdicato ad ogni status sociale, è conoscenza pura, autentica e può essere trasmessa anche agli esseri più semplici, più innocenti, e diventa comprensibile anche ad un bambino.
Dunque, quello che voi trasmettete ai vostri fratelli, senza prosopopea o alterigia, diventa un dono, alla pari di un dono concreto, ed è dunque un aiuto che non si sperpera, che non si esaurisce; ogni vostro fratello lo porterà sempre con sè, lo custodirà come un dono prezioso, e sarà sempre scolpito a lettere d'oro nel suo spirito.
Dunque, miei cari, non vi stancate mai di donare.
Il dono può essere un sorriso, una parola di conforto, o anche qualcosa di concreto. Ma il dono più grande che potete dare agli altri è la vostra partecipazione empatica alle loro sofferenze. "Cos'è la partecipazione empatica?" - qualcuno si chiede. Non è piangere insieme ad un altro sulle sue disgrazie, disperarsi ed avvilirsi, ma sentirsi uno con gli altri e, nello stesso tempo, riuscire a trovare la parola giusta, il consiglio idoneo a risollevare quell'anima, a ridare luce a quella creatura, allorquando la prostrazione diventa troppo intensa, impregna ogni cellula del suo corpo, quando non ci sono spiragli di luce nella sua realtà, allora il pronto intervento vostro e nostro, può ridare speranza, può ripristinare le forze, fino a quando la creatura non riuscirà a procedere da sola.
Ma non è un lavoro semplice, credetemi.
La vostra cultura, la società in cui vivete, ha prodotto dei cambiamenti in quella che era l'istintività più preziosa nell'uomo: il senso di solidarietà. Ogni uomo ha creato un recinto, una palizzata tra sè e gli altri, nell'erroneo convincimento di dover soffrire di più, di aggravare la propria sofferenza, allorchè si avvicina agli altri, recependo gli stessi tormenti, le stesse ambasce di chi soffre e che si condividono in questa dimensione; invece è la comunione che alleggerisce i problemi, che rifocilla l'anima carente di cibo, quel cibo speciale che non si trova nei libri che leggete, o nei seminari che frequentate. Quel dono di Dio è esteso a tutti ed è il suo Amore; senza quel cibo la vostra anima si impoverirà e morirà di stenti.
L'Amore di Dio, l'Amore del Creatore, può essere rinvenuto in ogni aspetto della vostra vita, in ogni contatto umano, nello splendore della natura, nel contatto con la vostra terra. Siete i figli prediletti dal Cielo, perchè avete osato più degli altri, avete sfidato i giudizi dei benpensanti, di coloro che ancora vi considerano fuori da un contesto ben definito di una religione, di una Chiesa.
Siete i figli prediletti, perchè mettete in pratica, ogni giorno, nella quotidianità, i concetti della Moralità superiore, dell'unica Morale che il vostro essere vi suggerisce.
Siete esseri speciali, perchè avete allargato i vostri orizzonti, avete preso il meglio dalle varie religioni, senza opporvi o contrastare un pensiero diverso dal vostro, allorchè risuonava diverso dentro di voi. Ma se qualcuno, qui dentro, si chiede se è sulla strada, sul giusto cammino, penso che da questo momento in poi, non avrà più dubbi. Qual che siano le vostre scelte, ciò che il vostro spirito vi suggerisce, il cammino è comune, il cammino del ritorno a Casa: il ritorno all'Amore Primo, il ritorno al Nostro Creatore.
Ma devo anche tranquillizzarvi e comunicarvi che questo ritorno è solo apparente, voi siete già nella Luce, siamo tutti nel Creatore. La realtà illusoria, che avete progettato e creato per estinguere il vostro karma, vi suggerisce e vi fa essere convinti d'un procedere, d'un andare avanti che non esiste. L'unico cambiamento che possiamo spiegarvi, che possiamo far comprendere alle vostre menti, riguarda l'apertura delle vostre coscienze, attraverso un'immagine simbolica che vi suggerisco a scopo didattico: immaginate una finestra chiusa che cela la luce del Sole. Aldilà della finestra c'è una realtà immaginaria, ma tuttavia concreta, che è l'opposto di ciò che è al di qua della finestra. Se riuscite ad aprire questo uscio, la luce entra là dove voi siete e non occorre che saltiate la finestra, perchè quello che c'è fuori ci sarà dentro, e la finestra non esisterà più perchè non è mai esistita.
"Perchè tutto questo processo?" - qualcuno si chiede. Non è Dio che castiga. Il nostro Creatore è Amore Assoluto, ma la creatura erroneamente pensa, ed è convinta, di non aver aderito perfettamente alla Legge d'Amore; talvolta di averla disattesa in qualche parte, durante l'acquisizione di una sempre maggiore conoscenza attraverso le prove di una o di tante incarnazioni. Prove che non sono semplici, prove dolorose che a volte non si riescono a portare a termine nell'ambito della Legge stessa che dà, tuttavia, la possibilità di riprovare all'infinito, fino a quando la creatura si sentirà di nuovo in aderenza, in simbiosi col suo Creatore.
Tutto questo processo può sembrare lunghissimo ed estenuante, ma può essere evitato, perchè anche in una sola vita si può raggiungere, si può essere nella Luce, perchè si è da sempre e per sempre nella Luce.
Ricordate le parole del Cristo, immagine del Dio vivente a voi tanto cara come lo è per noi. Egli lasciò un messaggio semplice sull'Amore. Basta seguirlo, basta capirlo e interiorizzarlo. Non bisogna diventare necessariamente degli eroi, nè farsi immolare sulla croce: è altrettanto nobile la vita che conduce un essere umile, un mendicante, un essere che la cronaca disconosce e ignora. è vero che ci sono anche i Martiri e i Santi, nella storia delle varie Ere, delle varie epoche, ma il compito di ognuno di voi e di noi ha lo stesso valore che ha un martire che si è immolato in nome del Cristo, della Fede e dell'Amore.
Vi ho voluto suggerire tutto questo, perchè vi sentiate fieri del lavoro che avete portato avanti fino a oggi, e se a questa fierezza accompagnate sempre l'umiltà e la generosità, vi potete ben sentire come un Santo o come un Martire. Non è blasfemo ciò che le mie parole esprimono; vorrei che capiste che quel Potere immenso a cui faccio riferimento vi proviene da Dio, dalla Sua Luce, dal Suo Amore e dovete riconoscerLo come un bene che possedete e dovete utilizzare.
I Fratelli di Luce, che anche questa sera partecipano a questo incontro, vi inviano il proprio Amore e la propria Luce.
Addio.
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