14.05.2002
Miei cari, è sempre motivo di gioia per tutti noi riallacciare i rapporti con le vostre essenze e donarvi amorevolmente la nostra Energia sapendo che il nostro dono ha per voi una rilevanza particolare, perché è il dono più grande che possiate ricevere da quella parte dell’Universo che in questo momento è in perfetta risonanza con voi.
Tutte le Comunità che io compongo e – si fa per dire – lo abitano, rappresentano lo stesso onnicomprensivo Universo, mentre voi fratelli vi sentite ognuno a sé stante, vi sentite separati nel pianeta che vi ospita, perché erroneamente pensate che la Terra sia un’entità senza vita e la considerate solo per sfruttarla, per depauperarla delle sue risorse. Non vi sfiora mai l’idea di interagire con lei, di amarla come una creatura vivente come in effetti è.
Noi e voi non siamo solo cittadini dell’Universo, ma siamo l’Universo; cioè a dire elementi costitutivi della grande Creazione, che è un processo sempre in atto posto in essere dall’Amore primo. Questo cuore pulsante, che chiamiamo nostro Creatore, col suo Amore, emettendo Amore e Luce, fa sì che si formino quegli elementi dell’Energia che sono alla base di tutta la Manifestazione, ma l’Amore e il Pensiero divino vanno oltre la Manifestazione. Nell’increato esistono delle condizioni, degli stati dell’essere che sono pura metafisica, non ancora assimilabili dalla mente umana che ha la sua impostazione cognitiva sulla logica e sulla razionalità. Sono stati di coscienza che non solo trascendono l’immanente, ma anche ogni tentativo di astrazione nel quale tuttavia l’uomo si impegna. Sono stati dell’essere nei quali si contempla la Gioia pura, l’Amore puro nella sua più elevata potenza.
Però vi devo dire, miei cari, che esiste già nei vostri cuori il ricordo, anche se blando, se tenue, di questi stati particolari. Sono questi i languori che vi colgono, sono i sintomi di qualcosa che vi manca, ma che conoscevate. Eppure sapete già di poterli avere, di averli e così pure gli slanci d’amore non suscitati, non suggeriti dall’egoismo Queste sensazioni sono il sicuro, l’infallibile riconoscimento di quello che siete stati e di quello che siete e sarete ancora. Se parlo in termini di tempo e di spazio è solo per adeguarmi alla vostra forma mentis, ma devo affermare con assoluta certezza che anche in questo momento voi siete già con noi nell’eterno presente, nell’eternità dell’essere.
L’evoluzione non è legata al tempo e, a maggior ragione, alle tante esperienze incarnative che l’essere sogna, immagina di sperimentare. L’evoluzione, o crescita spirituale cui voi fate riferimento, è piuttosto da considerare un sovrapporsi di stati di coscienza come in un’infinita gamma di scatole cinesi, perché l’essere incarnato pensa, presume di essere lontano da Dio, di avere perso l’Amore del suo Creatore, e per riscattarsi, e quindi riavvicinarsi alla Fonte dell’Essere, prospetta, si impegna di portare a termine un gravoso programma sul filo conduttore dell’amore, un programma che potrebbe essere evitato, pur non essendo inutile, pur non essendo uno spreco, un programma che potrebbe essere evitato per le sofferenze che comporta, se la consapevolezza si risvegliasse nello stesso tempo e nella stessa maniera in ogni creatura.
Non considerate, dunque, come castigo divino ogni discesa nella carne e anche la legge carmica che l’uomo invoca per giustificare tutto questo iter, non consideratela come legge imposta, ma come legge avocata da ogni essere che non si sente in linea con i principi universali, con i principi dell’Amore. E dunque l’esperienza che oggi vivete in questo involucro denso, in un apparente realtà ostile, non congeniale al vostro spirito, devo comunicarvi che non è la sola esperienza che voi state espletando, perché il vostro spirito, nelle sue molteplici sfaccettature, nella sua gamma infinita di aspetti, esperisce, vive in simultanea la sua vita su altri livelli dimensionali e si arricchisce di conoscenza e saggezza. A volte tutto questo può essere compreso, può essere recepito anche nella condizione incarnativa, se e quando si crea quello stato di grazia, quello stato di estasi che molti fratelli hanno sperimentato e che voi definite unione col Divino. In questi momenti lo spirito prende il sopravvento su tutti gli altri corpi e si manifesta nella sua potenza, con la visione della realtà nella Realtà assoluta.
Perché mi sono soffermato su delle argomentazioni di cui riconosco la difficoltà nel seguirli con la vostra mente, che ha una sua formazione, una sua connotazione di stampo logico? Perché riteniamo che sia giunto il momento per ogni fratello che si sente aperto alla Realtà trascendentale di cominciare a mettere in discussione quello che le varie religioni hanno inculcato sul mondo metafisico, sul mondo dello spirito. Ogni uomo risvegliato dovrà fare questo cammino di ricerca interiore solo dentro se stesso, cercando il suo spirito e, attivando il dio interiore, troverà la risposta al suo desiderio di conoscenza, a quella sete di verità che lo anima, Questo è il primo passo per riedificare la comunità spirituale fra tutti gli uomini, fra tutti gli esseri, per realizzare la comunione vera, la comunione vibrazionale.
Solo così le parole, le molte parole che escono dalle labbra dei vostri confratelli, quelle parole dirette al bene dell’umanità diventeranno concretezza, diventeranno la nuova realtà in cui vivere. Già dal lavoro che voi fate insieme a noi, ristrutturando le vostre energie, riequilibrando i vostri centri, e proponendo questo lavoro agli altri fratelli inconsapevoli, anche a quelli che vogliono restare tali, è un grande passo avanti verso la nuova era.
Riproponiamo la Luce, riproponetela anche voi facendola circolare dentro e fuori di voi come Luce di benessere e di prosperità, perché possa servire ad affrancarvi da ogni necessità, da ogni dipendenza e, nella stessa maniera, mandate la luce a chi è lontano dal vostro orizzonte fisico, ma molto vicino al vostro cuore perché soffre, perché si angustia, perché teme di essere schiacciato da tutti i mali del mondo. Suggerite a questi fratelli il vostro amore, suggerite l’idea di Dio e del Suo immenso Amore; suggerite l’idea della guarigione e dell’affrancamento di ogni male che colpisce il corpo e l’anima.
Tenetevi per mano, fate circolare l’energia, assorbite quella del fratello vicino e date anche la vostra. Sentitevi un solo cuore, un cuore grande pieno d’amore che riempie questa stanza, questa città, la terra di Sicilia, tutta l’Italia, tutta la Terra. Un cuore grande che da e riceve amore e non si ferma mai in questa attività di dare e avere. In questo momento ricevete i benefici di quanto avete dato, come guarigione per i vostri malanni, come pace della vostra mente e serenità per la vostra anima, insieme al benessere che ne consegue.
Addio, fratelli.
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